Alla ricerca dei mondi perduti su "La terra dell'impossibile"
di Riccardo Fabiani
Ne La terra dell'impossibile, L. Sprague de Camp, con l'umorismo sottile che lo contraddistingue, ci narra di come Fred Barber, per rimettersi da una ferita di guerra, avesse scelto come luogo di convalescenza un tranquillo cottage nello Yorkshire; tranquillo si, fino a che non gli viene in mente, ridendo delle superstizioni locali (inerenti a elfi, gnomi e folletti) di sostituire con del genuino Whiskey scozzese il latte lasciato fuori dalla porta dai padroni di casa. Era infatti usanza di quei luoghi il lasciare fuori dalla porta, in determinati periodi dell'anno, ciotole di latte per "il piccolo popolo", onde evitare che gli abitanti delle foreste incantate di Fairyland rapissero i neonati del villaggio per condurli nel loro mondo fatato. A quanto pare neppure questi esseri da favola sono immuni dagli effetti di una buona dose di alcool, anzi, al culmine della sbronza riescono perfino a scambiare il povero Barber per un bambinone molto cresciuto, e di conseguenza letteralmente se lo trascinano appresso nel mondo di Fairy.
... L'ultima a parlare, una donna alata alta circa quattro piedi, si chinò su Barber, esaminando il suo pigiama.
«È arrivato senza il pannolino» -disse- «Ne abbiamo uno?»
Un quadrato di stoffa bianca passò di mano in mano e la nanetta lo piegò in diagonale e tentò di rivoltare Barber.
«Ehi -protestò questi- Cosa cercate di fare?»
«Il changeling parla»-disse uno di loro con voce attonita-
«Fede e bene -rispose un altro con ammirazione-Che precocità! Dopotutto Suo Splendore ne sarà compiaciuto.»
La donnina alta quattro piedi disse con gravità:
«Però, non è cosa da poco con un bambino così vigoroso! Da grande sarà un vero gigante, ve lo dico io. Sta solo protestando perché stiamo mettendogli il pannolino sopra i vestiti, anziché sotto. Dai, proviamo un'altra volta!»
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