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Conan il Cimmero da Howard a de Camp


di Rino Pea


Nel 1932, sulla base di un racconto invenduto del ciclo dì Kull (1), Robert E. Howard (2) già autore di narrativa popolare di vario genere, giallo, western, sport, avventura, horror, creò il personaggio di Conan, un eroe barbaro protagonista di innumerevoli avventure ambientate nell'immaginaria era Hyboriaana (3).

Nella serie di storie centrate sulla sua figura viene narrata tutta la sua vita: da quando, quattordicenne, lascia la natia Cimmeria, fino alla vecchiaia dove lo troviamo re di Aquilonia.

Quando morì, Howard aveva scritto una ventina di racconti e un solo romanzo su Conan, ma lasciò degli abbozzi per alcune storie che vennero completate a partire dal 1946 da Lin Carter (4) e, soprattutto, da L.S. De Camp (5). Visto il generale successo ottenuto dal personaggio, i due sopracitati e Björn Nyberg (6) decisero di scrivere delle nuove storie in modo da colmare le lacune esistenti nella vita del cimmero così come era stata pianificata da Howard. Con queste ultime si arrivò alle attuali 50 storie (tra racconti e romanzi) imperniate su Conan, e pare che questo numero sia destinato ad aumentare per opera di altri autori americani (7).

Così chi legge queste avventure si trova di fronte a due diversi Conan: quello howardiano e quello "decampiano" (De Camp infatti è il maggiormente impegnato in quest’opera di "continuazione".

Innanzi tutto, per quanto riguarda il Conan di Howard, bisogna dire che l’autore considera la barbarie la condizione più logica per l'umanità, e Conan è il prodotto di questa teoria: egli riesce ad uscire dalle situazioni più difficili con l'aiuto della sua forza sovrumana, ma, soprattutto, grazie ai suoi acutissimi sensi da selvaggio.

Ben pochi dei suoi compagni d’avventura, anche se più esperti di lui, riescono a superare le prove cui vanno incontro (uno per tutti: Taurus, il principe dei ladri nella torre dell'elefante) proprio perché, troppo a contatto con la civiltà, hanno i sensi inibiti. Conan si salva da questo inquinamento perché il vivere "civile" è lontano dal suo modello di vita, modello che è riassunto in queste sue parole: "Mi basta conoscere il ricco sapore della carne rossa e del vino che mi punge il palato, il caldo abbraccio di braccia bianche, la folle esuberanza della battaglia, quando le spade azzurrine guizzano e s'arrossano, e io sono contento. Che sacerdoti e maestri e filosofi meditino pure sulla realtà e sull'illusione. Io so questo: se la vita è illusione, allora anch'io sono illusione, ed essendolo, l'illusione per me è reale. Io vivo, brucio di vita, amo, uccido e sono contento" (da La regina della Costa Nera, pag. 89). Da come si legge per lui la vita è amare, lottare e mangiare, e tutte le filosofie create dall’uomo civile per capire lo scopo della vita non gli interessano, non vuole sapere perché è vivo, lo è e gli basta. La sua legge è la legge della giungla; quando combatte non si chiede mai il perché lo faccia, egli sa solo che il più debole deve soccombere davanti al più forte, quindi quando uccide un uomo non si pone dei problemi morali perché la sua morale gli insegna che il più debole non merita di vivere. Non conosce la pietà, né per sé né per gli altri, vive alla giornata, ogni cosa che esegue la fa come se fosse l'ultima, non si preoccupa dell’avvenire: sa che un avventuriero del suo stampo può vivere cento anni come può vivere un giorno, quindi gode la vita e affronta la morte senza paura né rimpianti.

Un eroe come Conan con questa morale di vita così lontana dal nostro modo di pensare "civile" non può essere considerato né un personaggio positivo né negativo, deve esser preso così come, o piace o non piace, non ci sono vie di mezzo.

Benché sia un personaggio cosi strano Conan ebbe un tale successo che De Camp & C. decisero di continuare la saga, tentando di scrivere queste nuove avventure con lo stile di Hovard, senza però, a mio parere, riuscirci, infatti del Conan howardiano rimane solo il fisico possente e le imprecazioni contro gli déi, il resto è totalmente cambiato: il barbaro eroe non è più l'unico protagonista contornato al massimo da personaggi puramente decorativi; ora questi ultimi accrescono di importanza, diventano anch'essi dei protagonisti che più di una volta intervengono in aiuto dell'eroe in pericolo. Beninteso: Conan rimane sempre il protagonista principale, ma, per la buona riuscita di un piano le sue azioni, benché determinanti, non sono sufficienti: occorre la classica goccia per far traboccare il vaso (leggi la buona riuscita del piano) e questa goccia la forniscono questi nuovi protagonisti.

Nel racconto, cioè, Conan non è più il solo al centro della situazione, assieme a lui ruotano altri personaggi che lo accompagnano attivamente nelle sue imprese diversamente da quello che succede nei racconti firmati da Howard.

In pratica ci troviamo di fronte al classico racconto eroico tanto caro agli americani (stile Superman, tanto per intenderci).

Mentre del Conan precedente ho detto che non lo si può definire positivo ora, nei racconti di De Camp, lo diventa; infatti ora egli è l'eroe buono che si batte contro le ingiustizie (lo si vede chiaramente ne L'era Hyboriana). De Camp recupera un personaggio di secondo piano e lo fa diventare il più grande pericolo per l'umanità a causa della sua bramosia di potere. Questi, però, per arrivare a dominare tutto il mondo deve prima eliminare Conan che diventa casi l'unico baluardo in difesa del mondo occidentale contro la magia nera proveniente dall’oriente.

Così questo barbaro eroe che nei racconti di Howard afferma più volte di non volere aiuto né dagli déi né dalla magia ora, nelle storie di De Camp, in quanto è l'unico valido difensore dal bene, viene aiutato in varie occasioni sia da stregoni (praticanti però magia bianca) sia dal suo dio Crom, che gli dice esplicitamente, in una storia questa sua nuova funzione di difensore del bene.

Questa trasformazione da avventuriero a paladino coincide con un’altra trasformazione mentale: il passaggio da barbaro fiero delle proprie origini a uomo civile o quasi; infatti nella vecchiaia tra un’avventura e l’altra passa il suo tempo nelle biblioteche del suo regno a coltivare l'intelletto e questo è veramente notevole e indicativo se si pensa a cosa diceva in La regina della Costa Nera!

I racconti di De Camp in pratica hanno uno schema ben preciso: il cattivo vuole conquistare il mondo ma per farlo deve eliminare il buono.

Quest'ultimo riesce a eliminare il cattivo scongiurando il pericolo. Questo schema De Camp lo ha usato soprattutto negli ultima racconti , che sono i più scadenti proprio perché Conan ha perso ormai quel pizzico di originalità che lo distingueva, dagli altri supereroi made in USA.


NOTE


(l) personaggio simile a Conan ambientato in un periodo precedente. Le sue storie sono raccolte nel volume Kull di Valusia, Fantacollana 9, Nord 1975

(2) Robert Erwin Howard nacque a Peaster ne1 Texas e visse a Cross Plains nel Texas centrale. Si suicidò nel 1936 quando seppe che la madre era affetta da un male incurabile.

(3) Periodo storico fittizio situato all'incirca 12000 anni fa. È spiegato nel saggio di Howard L’era Hyborinana, pubblicato nel volume omonimo e in Conan il liberatore.

(4) Lin Carter (St. Petersburg, Florida, 9 giugno 1930) autore di fantasy e sf e soprattutto curatore.

(5) Lyon Sprague De Camp (New York, 27 novembre 1907) noto scrittore di fantasy e sf, autore fra l'altro di Abisso del passato.

(6) Björn Nyberg (Stoccolma 1929) vive in Francia. Scrisse il romanzo Conan the Avenger e vari racconti.

(7) Per esempio Poul Anderson.


BIBLIOGRAFIA (In ordine cronologico secondo gli avvenimenti narrati nel volume)


Conan! Fantacollana 13, Nord 1976 (Conan, 1967); Conan di Cimmeria Fantacol1ana 24, Nord 1978 (Conan of Cimmeria, 1969); Conan il pirata Fantacollana 26, Nord 1979 (Conan The Freeboter, 1968); Conan lo zingaro Fantacollana 31, Nord 1980 (Conan the Wanderer, 1968); Conan l'avventuriero Fantacollana 5, Nord 1974 (Conan the Adventurer, 1966); Conan il bucaniere Fantacollana.41 Nord 1982 (Conan the Bucaneer, 1971); è un romanzo di Carter e De Camp) Conan il Guerriero Fantacollana 36, Nord 1981 (Conan the Warrior, 1967); Conan l’usurpatore Fantacollana 19 (Conan the Usurper, 1967); Conan il liberatore Oscar Fantascienza 29, Mondadori 1981 (Conan the liberator, 1979; è un romanzo di Carter e De Camp; Conan il conquistatore Fantacollana, Arcano 5 Nord 1972 (Conan the conqueror, 1953, romanzo di Howard; L’era hyboriana di Conan il Cimmero Fantacollana 40 Nord 1981 (contiene Conan the Avenger, romanzo di Nyberg e De Camp, 1868; Conan of Aquilonia, racconti di Carter e De Camp, 1968; Conan of the Isles, romanzo di Carter e De Camp, 1968); Conan il barbaro, Oscar FS 28, Mondadori 1981 (Conan the swordman, racconti di Carter e De Camp, 1978).






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