Recensione di Marcello Bonati a "La saga di Gloriana"
Come è già stato fatto notare su queste pagine, ultimamente sono state pubblicate, fra riedizioni e novità, molte opere di Moorcock, e di alcune ho trattato io stesso.
Questo "La saga di Gloriana" è una riedizione, essendo già apparso nel 1984 nel numero 5 della collana "Fantascienza Book Club" della Sevagram, col titolo di "Gloriana".
Ambientato in un universo parallelo, in un regno simile a quello di Elisabetta Iª, vede l'intero suo svolgersi all'interno del palazzo della regina Gloriana, tra intrighi di ogni genere.
Il fatto che si tratti di un universo parallelo è intuibile soprattutto dalla lettura del quarto capitolo (pag. 44), in cui il mago di corte si dilunga sui suoi studi su di essi.
Altro elemento fantastico interessante è la presenza di simulacri meccanici umanoidi, non senza una sia pur larvata problematica su di essi: "E chi potrà mai dire… quando il suo lavoro sarà finito, che queste creature siano meno vive di noi, che siano di carne e sangue?" (pag. 97)
Per il resto troviamo la solita ironia moorcockiana, che si esprime soprattutto nella figura del protagonista, il capitano Quire, mascalzone che fa del suo agire un'arte, e che ha una morale tutta sua, direi nietzchianamente al di là del Bene e del Male.
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