Recensione di Enzo Li Causi a "Gloriana"
Quando si fa il nome di Michael Moorcock, solitamente ci si trova davanti a due reazioni completamente opposte. C'è chi lo incensa, contrapposto a chi, invece lo condanna senza appello (il vostro redattore non fa mistero di appartenere al primo gruppo).
Questa contrapposizione è senz'altro dovuta, in primo luogo, al suo particolare modo di scrivere, che non esiteremo a definire "barocco". Bisogna anche considerare il fatto che per Moorcock la trama è senza dubbio un elemento d’importanza secondaria; li nostro ritiene infatti molto più importante l'indagine psicologica su i suoi personaggi, i quali, anche quando sono dei superuomini in stile Conan si distinguono da quest'ultimo per il loro spessore e la loro umanità. Un esempio su tutti è dato dalle quattro incarnazioni del campione eterno (Erekose, Elric, Hawkmoon e Corum), e dalla sua ricerca della città perduta di Tanenlorn.
La saga di Gloriana non si dissocia e ne si discosta da questa premessa. La vicenda è ambientata in una ipotetica corte inglese molto simile a quella di Elisabetta I; nella quale dopo lunghi anni di terrore sotto Re Hern, al trono di Albione ascende Gloriana, sovrana illuminata che ripudia i sistemi usati dal padre, e in tredici anni di regno porta il paese in una età dell'oro, fino ad essere letteralmente adorata dai suoi sudditi, che in lei vedono il simbolo dell'epoca di pace prosperità e giustizia che il regno sta attraversando. Ma in tutto questo splendore esiste una minaccia latente; il più importante consigliere della regina, Lord Monfalcon, un po’ perché continua a considerare Gloriana una bambina, di conseguenza non ha piena fiducia in lei. Un po’ perchè è convinto, in perfetta buona fede, di fare gli interessi della stessa Regina, trama tutta una serie di intrighi, tradimenti e omicidi servendosi di un individuo alquanto ambiguo: il Capitano Quire, che si autodefinisce un artista dell'intrigo.
La situazione sfugge di mano a Lord Montfalcon quando, quest'ultimo mostra di non apprezzare il talento di Quire, il quale in parte per la delusione provata a causa dell'inconprensione del suo capo, e in parte perchè minacciato di morte, decide di vendersi ad un paese straniero. Tutto questo porterà Albione ad una crisi politico-diplomatica senza precedenti e Montfalcon alla pazzia. Saranno Gloriana e lo stesso Quire (ormai pentito) a riportare l'ordine nella politica del Regno in un finale travolgente in cui la Regina si rivela molto più forte e capace di quanto chiunque avesse potuto prevedere, e in cui l'autore ci rivela troppe cose in toppe poche pagine, lasciando nel lettore un vago senso di incompletezza.
In conclusione si può certamente dire che ci troviamo di fronte ad un buon romanzo (nonostante gli appunti che si possono muovere contro, soprattutto al finale), scritto da uno dei massimi autori della Fantasy Epica, che ha come suoi maggiori pregi lo stile letterario impeccabile e la capacità di coinvolgere il lettore fino alla completa empatia con i personaggi da lui descritti.
Di conseguenza La saga di Gloriana è un romanzo che ci sentiamo di consigliare caldamente anche ai non estimatori del genere.
n.d.r. Per la biografia completa di M. Moorcock CFR. Klaatu nr. 0.21-4 Phoenix
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