Troppo eros nel serial per teenager. I vampiri tv tra accuse e successi
di Giovanna Grassi
Una legione di vampiri si aggira sugli schermi - grandi e piccoli - americani. Il rinnovato successo della seconda serie televisiva «True Blood», con record di audience, conferma quello che fu il caso televisivo del 2008, sulla scia di Twilight. Ma ai trionfi si aggiungono le polemiche. La serie che ha come protagonista Anna Paquin, l'ex bambina premio Oscar per Lezioni di piano, fa scandalo: troppe scene di eros e nudo in una saga tv destinata soprattutto ai teenager.
Ha scritto dopo le prime nuove puntate Entertainment Weekly: «I triangoli amoroso / erotici della serie ci suggeriscono che d'ora in poi avremo argomenti di cui varrà la pena discutere». Scherza l'autore Alan Ball, premio Oscar per la sceneggiatura di American Beauty, che firma il serial anche come produttore esecutivo: «Il pubblico ha bisogno di sangue e bellezza. Diversi passaggi sexy del nostro film non sono gratuiti e azzerano le proteste dei puritani che, dalle lettere ricevute, dimostrano di aver visto e rivisto con golosa morbosità ogni particolare del nostro lavoro. Finalmente ci siamo liberati dal vampiro numero uno, l'ex presidente Bush, ma ombre dark incombono sul Paese e rendono i riferimenti che ho scritto per le diverse puntate nella seconda serie stimolanti per tutti. Ne realizzeremo anche una terza».
Al Comic-Con di San Diego ci sono state scene di isteria collettiva per la presenza del cast. Dice Anna Paquin: «È stata proprio la connivenza sociale dei "pipistrelli" e dei cittadini a generare, sin dall'episodio-pilota, curiosità. Alla base della storia c'è questa "pacifica" convivenza grazie a una bevanda di sangue sintetico che placa i vampiri, ma i pregiudizi sono tanti e la metafora è chiara perché genera lotte, misteri e paure». E le critiche? Anna Paquin sostiene: «I vampiri sono diventati eroi contemporanei, o meglio superumani, dai molti impulsi. Possono essere vittime o carnefici. Viviamo in una società vampiresca, che ci stressa, ci succhia ogni energia. A chi accusa "True Blood" per le scene di sesso e di violenza rispondo: i desideri consci o inconsci hanno una natura vampiresca e sono fiera del nostro lavoro per una serie che è una metafora di tante condizioni umane e sociali».
Il protagonista Stephen Moyer (il vampiro Bill Compton) è compagno di Anna Paquin nella vita e «l'amore oltre lo schermo» aumenta l'interesse della platea perché il bravo attore inglese è padre di due figli avuti da una relazione precedente.
Per Anna ha rotto con il passato.
Ora la colonna sonora del musicista country Jace Everett scala nuovamente le classifiche ed è preso d'assalto il sito della Hbo, che dai tempi di «Sopranos» continua a vincere premi.
Ma il successo di «True Blood» - la cui prima stagione, in Italia, verrà riproposta in una sorta di maratona in onda dal 17 ottobre, su Fox (canale 110 di Sky), mentre la seconda partirà a fine novembre - è un caso particolare grazie anche ai gadget, ai giochi telematici, alle campagne marketing e al prossimo lancio della bevanda immaginaria dei vampiri Tru.Blood.
La platea cresce anche perché nella seconda serie, proprio come è accaduto con l'uragano Katrina a New Orleans, Bon Temps sarà travolta da un cataclisma e le sorprese saranno molte, con i diritti calpestati dei vampiri buoni e poveri.
Sicuramente il trionfo di Twilight ha concorso ai successi di audience, oltre a favorire l'invasione del genere vampiresco-noir in tv e al cinema. Infatti, molti altri serial (a esempio Dexter con il perito ematologo della scientifica di Miami dalla doppia vita, professionista e serial killer) propongono creature che rappresentano l'incarnazione del Male.
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