Il demone meridiano
di Andrea Morstabilini, "La cultura" n. 1026, ed. Il saggiatore, 2016, 19,00 €, 200 pagg.
Delle mummie spariscono da un museo, e saranno usate per un rituale oscuro; ma, anche, processeranno, condanneranno ed eseguiranno la condanna di colui che le aveva rese tali.
Ma non è un romanzo vero e proprio, non nel senso di un qualcosa con una trama precisa che si sviluppi; è, più, un componimento in prosa poetica.
Il linguaggio che vi si usa, poi, è davvero molto particolare; un condensato, quasi, di parole le più complicate e/o desuete che ci siano; "… eccessivamente densa, spregiudicatamente ostica al lettore comune…" (Beretta).
E il risultato è che il tutto ne risulta notevolmente appesantito: "… non c’è ossigeno in questa pagina, non si respira…" (idem).
Ma non sempre.
Ci sono ampie parti nelle quali questo tentativo, sperimentazione, mi pare trovi una sua riuscita, nelle quali la lettura riesce ad essere scorrevole, riuscendo a dare l’effetto desiderato.
Ciò che vi si vuol dire penso sia un qualcosa che, solamente, la sua lettura possa dare, e non certo sintetizzabile in una frasetta.
Altri contributi critici: "Aiuto, sono scappate le mummie dal museo", di Alessandro Beretta, "La lettura", supplemento del "Corriere della sera" del 11/9/2016
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