Il giardino dei tarocchi
di Luigi Agostini, ed. Lulu.com, 2007, 14,96 €, 136 pagg.
Una madre prende da parte la figlia, e comincia a raccontarle una cosa molto importante; che lei è un Arcano Maggiore, e delle infinite avventure che ciò ha comportato.
Una trama vera e propria non c’è, a parte questa; poi, gli avvenimenti che vi vengono raccontati sono alquanto sconclusionati.
Direi che sia proprio il non-sense, il suo senso reale; il non-sense della vita, a cui stentiamo a riuscire a darne uno, ma che, comunque, è degna di essere vissuta in sé: "… l’importante è il Gioco in se stesso come fonte di rinnovamento, di continuità." (pag. 117).
Il "dir di si", alla vita, di Nietzsche, l’eterno ritorno dell’uguale per il quale si supera il nichilismo.
Ed è scritto molto bene, in una buona prosa che riesce, appunto, a rendere leggibili, credibili, tutti quegli avvenimenti insensati che vi si descrivono.
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