Dark formato Disney
di Emiliano Morreale
Il romanzo di Lauren Oliver "E finalmente ti dirò addio" (Piemme), da cui è tratto "Prima di domani" di Ry Russo-Young, ha tutti gli ingredienti del filone dark per adolescenti. Samanta è una ragazza felicemente integrata nella corte della bella Lindsay.
Oggi è il "Cupid Day", e a una festa, si prevede, lei perderà la verginità, A scuola riceve un fiore da uno spasimante defilato, la sera assiste all'ennesima umiliazione della sfigata Juliet: infine, sulla via di casa, l'auto con lei e le amiche finisce tragicamente fuori strada. E lei si risveglia di nuovo in quel giorno, come in "Ricomincio da capo". Il seguito è identico al film con Bill Murray, ma in versione cupa: il risveglio si ripete più e più volte, dapprima sempre più angosciante.
Samanta le prova tutte per uscirne: provoca familiari e compagni, poi va in fondo alla propria psiche e cerca di migliorarsi, infine capisce che deve aiutare il prossimo, essere comprensiva con la sorellina e la madre (Jennifer Beals, per la cronaca) e provare a cambiare le dinamiche tra vincenti e perdenti nel mondo scolastico.
La morale dichiarata è il classico "Diventa ciò che sei" motto delfico che via Nietzsche è da decenni gettonatissimo nei licei di tutto il mondo. Ma il senso profondo del film, come di altri prodotti simili, è la percezione della dolente estraneità dei teenager al mondo che li circonda. Una distanza che assume più spesso i tratti della depressione che quelli della rivolta: «Forse ero morta e all'inferno, forse ero viva ma sempre all'inferno», dice la protagonista.
E il finale ribadisce l'anima gotica di questo film notturno, malinconico, che descrive un universo letteralmente senza domani. Ma al di là dell'interesse psicologico e sociologico, il film ha la meccanicità narrativa di una puntata di telefilm Disney Channel, con il messaggio troppo esibito e uno stile tutto ralenti e montaggini con la musica sotto. La protagonista Zoey Deutch, che illuminava già con la sua presenza "Tutti vogliono qualcosa" di Linklater, qui ha vistosamente qualche anno in più del personaggio.
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