Iliade Z
di Michele Borgogni, Viola Della Rina, Michele Rubini, Pietro Giovani, Nicola Furia, Igor Zanchelli e Luca Pennati, ed. Lulu press, 2015, 198 pagg.
I love zombie è un club di appassionati di zombi, e gli autori di questo vi fanno parte.
È, come è facile intuire, una rivisitazione del poema epico in chiave, appunto, zombesca, e ambientata in un futuro prossimo nel quale una qualche catastrofe ha provocato il diffondersi dei morti viventi.
I greci e i troiani sono, qui, gli abitanti di città-stato nel sud Italia, che starebbero per allearsi contro gli zombi, se non che Elena, piangente per i trattamenti del marito, non viene consolata da un troiano in missione diplomatica, e quindi rapita.
Ci sarà, dunque, la guerra, che avrà esiti uguali a quelli dell’originale.
Ci sono tutti gli eroi, coi loro nomi, e la storia viene raccontata proprio da ciascuno di essi, nei vari capitoli intitolati coi loro nomi: "Omero", di Igor Zanichelli (pagg. 11-20, un’introduzione, "Paride", di Michele Borgogni (pagg. 22-47, "Agamennone", di Luca Pennati (pagg. 49-85), "Briseide", di Viola Della Rina (pagg. 86-129), "Ettore", di Nicola Furia (pagg. 131-150), "Achille", di Michele Rubini (pagg. 152-175), e "Ulisse", di Pietro Giovani (pagg. 177-196).
Ed è un racconto il più delle volte divertente, un po’ sboccato, che si segue bene anche per il sapere, almeno a grandi linee, la storia.
Il capitolo migliore è senz’altro quello della Della Rina, pieno di passione, il peggiore quello del Rubini, che si arrampica per sentieri difficoltosi, tentando una scrittura alta, ma senza riuscire se non ha infastidire il lettore.
Sarebbe sicuramente da consigliare, se non fosse praticamente introvabile.
Vi sono anche una "Prefazione", di Gecchi Ventura, pagg. 5-7, e un’"Introduzione", di Edoardo Tortorici, pagg. 9-10.
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