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di Ian Watson


1. La Gara per la Testa.

C'è un vecchio detto che dice: "ti costerà un occhio della testa!"

Per me il costo potrebbe arrivare a due braccia, due gambe e un torso. Cioè, dal collo in giù. In modo da far sopravvivere fino ai posteri la testa e il cervello. Provo pietà per la gente del passato, ormai irrimediabilmente morta. Come provo pietà per quegli sconsiderati contemporanei che non si rendono conto dell'enorme occasione che rappresenta la conservazione criogenica.

Finalmente abbiamo la prerogativa dell'immortalità potenziale. Come si potrebbe mai rinunciare alla Legge di Jones? Fra meno di un paio d'anni nel nostro Paese potrebbe non essere più possibile avvalersene. Gli alti costi per mantenere un crescente numero di congelamenti e di teste improduttive potrebbero avere gravi conseguenze. Il grado economico della popolazione potrebbe scendere drasticamente fino a un livello appena sostenibile. Un cambio di amministrazione potrebbe significare il cambio della nostra anima!

Fino a quel momento, comunque, siamo in Gara per la Testa con la Cina, il Giappone, l’India e le altre nazioni sovrappopolate. Abbiamo tagliato la testa all'antico inconveniente dell'ibernazione: ora nessuno è più costretto ad attendere la morte naturale, magari per cancro o per incidente, senza così rischiare la degenerazione dei tessuti cerebrali che avviene negli ultimi istanti di vita. Inoltre, addio alla paura della demenza senile o dell'Alzheimer! La testa viene recisa chirurgicamente quando è ancora in ottime condizioni in modo rapido, ed è congelata immediatamente. Questa tecnologia è enormemente confortante: sono anche un po’ intimorito. Sono stato tra i primi a registrarmi per la decapitazione: devo aspettare ancora un mese per l'appuntamento con la lama. Un mese intero! E se mi capitasse un attacco fatale prima di essere decapitato? O se prima di quel momento per un incidente la mia testa fosse schiacciata e ridotta in poltiglia?

Fortunatamente faccio parte di una comunità composta da menti simili fra loro, connesse con i propri Pc. La nostra lobby ha finalmente ottenuto il diritto di valersi della Legge di Jones. Sì, la nostra, insieme con le lobby di ecologisti che si battono per il benessere del pianeta, e anche, lo devo ammettere, grazie alle pressioni di certi potenti organizzazioni per i diritti umani (ma quello che conta è il risultato).

Così, mentre aspetto la decapitazione (adesso è una parola d'orgoglio!), sto vivendo un senso di solidarietà sia emozionale, sia intellettuale.


Decidere se chiamarla "immagazzinazione di riguardo" o taglio della testa sarebbe soltanto una digressione tra idealisti, così come distinguere le nostre comunità dai malati incurabili, dai criminali e dai disperati, i cosiddetti "Obbligatori".

Inizialmente gli Obbligatori dovevano essere esaminati dal sistema giudiziario e medico separatamente da noi delle comunità. Ma non è ancora chiaro se l'immagazzinazione sarà mista o separata. Noi non abbiamo motivi per fomentare sospetti di discriminazione, ma la distinzione tra idealisti é non-idealisti è un dato di fatto, netto e significativo. Il modulo di concessione/identificazione che tutti dobbiamo compilare e firmare al momento di registrarci contiene una casella riservata alle nostre motivazioni. E secondo me la maggior parte degli idealisti dovrebbero semplicemente ritirarsi dalla Gara per altruistiche ed ecologiche ragioni: c'è troppa gente su questo pianeta per salvare il mondo! Questi generosi volontari dovrebbero rinunciare alla vita futura, invece gli entusiasti della decapitazione come me hanno motivi più personali, sebbene non definirei questi motivi egoistici.

L'immortalità non è un concetto egoista, ma la parola d'ordine della fede nella sopravvivenza e nel progresso della razza umana. L'immortalità custodisce quello che abbiamo, ciò che siamo, e ciò che diventeremo attraverso i sempiterni eoni che ci attendono.

In uno stato di considerevole eccitazione, noi del Network degli Immorali confidiamo nei motivi che abbiamo inserito nella casella:

Per condividere il futuro.

Per conoscere cosa avverrà.

Per raggiungere le stelle. (Questa è la mia.)

Per ingegnarsi, per cercare, per trovare.

Il destino evidente dell'Homo Sapiens

p = fpncflfifc (Che è la famosa Equazione di Drake per ottenere il numero delle civiltà extraterrestri nell'universo.)

E ancora: essere temerari.

Infine, motteggiando: voglio tenere testa (Non perdere la testa, no!)


Mi chiedo se nel futuro le nostre teste saranno provviste di nuovi corpi. Come dire, nuove bottiglie per il nostro vecchio vino... L'Istituto per la Previdenza ci ha assicurato che la nanotecnologia ha le soluzioni dietro l'angolo. Secondo la Delphi Polls, a giudicare dallo stato attuale del progresso, dobbiamo attendere ancora trenta o quarant'anni, ottanta al massimo. Sostengono che lavorando in vasche industriali, saranno costruiti in serie milioni di assemblatori programmati di dimensioni molecolari, e, se non potremo disporre di corpi viventi, almeno avremo eccellenti protesi artificiali, forse preferibili, essendo più versatili ed elastiche.

E, se ciò non fosse ancora sufficiente, senza dubbio il cervello potrebbe essere mappato e memorizzato elettronicamente, grazie alla capacità di simulare interi ambienti virtuali e di interfacciarli con il mondo reale. Gli scettici saranno soddisfatti. Gli idealisti raccoglieranno i propri riconoscimenti.

Ma possiamo correre il rischio di dare nuovi corpi versatili ed efficienti agli Obbligatori criminali? Possiamo lasciare libero accesso alle versioni elettroniche dei loro cervelli in un mondo di realtà virtuale? Io credo, comunque, che il futuro che ci aspetta abbia risolto il problema: la radice del male sarà meglio individuata e compresa, per poi essere analizzata su computer ed estirpata.


Con queste speranze e questi desideri attendo il giorno della mia decapitazione alla clinica. I miei organi sani saranno raccolti per essere trapiantati. Il cuore, i reni e le retine saranno assegnati ad altri corpi, il mio sangue sarà conservato per le trasfusioni. Anche se saranno iniettati, immagino l'assunzione degli anestetici come il momento di assaporare un dolce. E già pregusto il bacio d'addio della lama che mi taglierà la testa, sebbene l’anestetico mi ruberà le ultime sensazioni. Addio, Vecchio Regime. Benvenuta, Rivoluzione.


2. La Guerra per la Testa.

L'olfatto, prima di tutto: mi risveglio come un rettile primordiale senza cervello e sento un odore pungente di gel per capelli, anche se non provo la sensazione di inspirare. Già, non ci sono polmoni con cui respirare!

Gusto: un leggero agrodolce.

Udito: un gorgheggio serrato.

Tatto: una lieve pressione su tutta la testa. Dal corpo: niente, assenza assoluta.

Vista: leggermente ondeggiante, come attraverso un liquido. Vedo una piramide costituita di teste decomposte! Accanto, con la coda dell'occhio, intravedo un'altra piramide composta da teschi bianchi. E un'altra ancora, oltre.

Devo avere le allucinazioni.

Oppure si tratta di simboli che nascondono qualche significato.

Sollevando lo sguardo, ne vedo molte altre, disseminate su una pianura bianca, come coperta di sale. Dei veicoli ovali vi svolazzano sopra: uova volteggianti e freccette che si spostano avanti e indietro. Uno dei veicoli ovali galleggianti è molto vicino a me, ha il fondo arrotondato e opaco. L'ellissoide è trasparente per i due terzi superiori e contiene una testa calva, sicuramente femminile.

Credo che una specie di brillantina la copra e la protegga. Guardo oltre: due antenne gemelle sporgono dalla sommità dell'uovo, la testa è libera e si muove al suo interno. Cerco di sussurrarle, formando delle parole mute con le labbra.

(Ciao! Che succede? Dove siamo?).

Lei mi risponde ma non riesco a leggere le sue labbra. Nessun pensiero viene trasmesso dalle sue antenne verso le mie (che presumo debbano stare sopra la mia testa).

Il suo veicolo ovulare comincia a ondeggiare nell'aria. Tento di seguirla, ma prosegue pigramente spinta dalla propria inerzia.

Come può essere la realtà questa assurda visione bianca, con queste piramidi minacciose e le teste volteggianti?

Devo avete la mente interfacciata: ciò che percepisco non è quello che realmente avviene: è una realtà derivata.

Improvvisamente due teste-veicolo si lanciano una verso l’altra. Si scontrano e i loro veicoli esplodono, aprendosi in diversi pezzi e spargendo gel intorno. Per un istante le loro bocche s'incontrano in un bacio violento. Poi entrambi i veicoli ovulari piombano sul terreno fatto di sale, dove si frantumano del tutto, lasciando rotolare via entrambe le teste, probabilmente inconsapevoli.

Da sotto la superficie emergono due automi simili a granchi che afferrano le teste nelle loro chele e si affrettano verso una piramide, come se fosse la loro tana. Si arrampicano, spingono le teste in una posizione eretta, dove immagino saranno ridotte alla putrefazione.

L'uovo femminile non se n'è andato. Per lo meno credo che sia lo stesso uovo di prima. Lui, o meglio lei, mi sta oscillando avanti e indietro. Ora aumenta la velocità: si sta lanciando verso di me! Probabilmente ci frantumeremo, ci baceremo con violenza e cadremo! Sono terrorizzato.

All'ultimo momento il mio veicolo si ribalta. Mi trovo a fissare verso l’alto un cielo blu e alte nuvole spettrali. Un colpo violento colpisce la mia base. Come una scossa assordante mi vibra dentro. Ciò nonostante sono ancora intero, il mio veicolo non è stato danneggiato. Poi mi sento come sprofondare lentamente verso il terreno di sale. Molto lentamente.

Non vedo lei. Probabilmente il suo veicolo si è infranto contro la mia base ed è precipitato rapidamente.

In alto, scorgo ancora una dozzina di teste che s'incrociano. Che orribile gioco aereo è questo?

Che sia una procedura di selezione per scegliere le teste meritevoli di sopravvivere? Nella quale centinaia di migliaia di teste sono scartate?

Io sono stato selezionato o rifiutato?

Sento ancora il gorgheggio superveloce, come un canto di uccello accelerato centinaia di volte.

Poi, con una leggera percossa, sono messo a riposo.

Il cielo e la pianura di sale con le uova volanti e le piramidi sfumano finché attorno a me rimane soltanto... l'invisibile. Non c'è nulla da vedere, niente da assaporare, niente da udire. Forse è ancora peggio di essere una testa senza corpo usata come una pedina volante da forze sconosciute!

In mezzo a questa privazione, per la prima volta in tanti anni, mi scopro a pregare Dio, una forza in cui credevo scarsamente, Mio caro Dio, aiutami. Mi apparirà un angelo, materializzandosi dal nulla?


Questo profondo vuoto è gradualmente riempito da milioni di piccoli ricordi dell'infanzia. Dei giorni di scuola. Dei miei genitori (morti per sempre, scomparsi definitivamente!). O della prima volta che ho fatto sesso, la prima che mi sono drogato, la prima che ho visto gli inquinati e caotici canion di New York attraversati la notte da migliaia di veicoli vaganti e lamentosi che mi richiamavano alla mente lucubri mostri in cerca di preda…

A un certo punto questi ricordi raggiungono una vivida visione reale che si staglia contro il nulla e mi attornia.

Mi rendo conto che la mia identità è rinforzata e stabilizzata, forse anche analizzata. L'episodio delle teste nelle uova volanti è affine a un'esperienza preuterina. Tutte quelle teste nel cielo sono equivalenti ai molti spermatozoi che lottano per l'esistenza. Molti hanno fallito, ma io ce l'ho fatta: sono stato fertilizzato in quella collisione traumatizzante e sono sceso per attaccarmi al terreno.

Sicuramente questo è il significato. Chissà, forse la maggior parte dei cervelli congelati fallisce la reintegrazione.

Adesso, come cellule che si riproducono, i miei ricordi si moltiplicano finché...


3. Ho il corpo.

Ho il corpo.

Sento gli arti. Sento le braccia e le gambe e le mani e i piedi! Mi sembrano così reali, mi sento sdraiato a faccia in giù con gli occhi chiusi ermeticamente. Mi godo questo momento, intensamente. Muovo un po’ gli arti, come un bagnante giunto in spiaggia dal mare. Dimeno le dita delle mani, e quelle dei piedi.

Mi sento più grande di quanto non sono abituato. Sono più grosso, superiore, più muscoloso.

Le braccia, le gambe e le ali...

Le ali? Sì, sulle mie spalle sono impiantate grandi ali ripiegate! Ho già la sensazione dei nuovi muscoli che devo flettere per usare le mie stupefacenti ali. Queste ali sono la causa per la quale mi trovo sdraiato faccia in giù e, non supino; altrimenti le schiaccerei.

Ali? Ali? Un corpo con le ali? Apro gli occhi meravigliati.


Sciami di minuscole mosche riempiono l'aria, svolazzandomi intorno come una miriade di operai intorno a un'immensa costruzione. Sono risorto. Il mio nuovo corpo è dorato e ambrato, la sua struttura non è di carne, ma di una certa plastica flessibile, reattiva, robusta e inorganica, dotata di proprietà organiche.

Si tratta di una sostanza per la quale non esistita una parola finché non è stata inventata. È chiamata protoplas, sembra un termine adatto. Molte celle energetiche, caricate dalla luce del sole, sono applicate lungo la mia nuova pelle, e accendono le macchine interne permettendogli di resistere alla schiavitù della forza di gravità. Grazie a ciò, quando aprirò le mie ali, potrò levarmi e librarmi come un colossale dio per questi sciami di mosche. Queste ali devono essere un’ingegnosa biotecnologia antigravità, che mi permetterà di sollevarmi sul mio peso.

La mia testa è ancora racchiusa in un elmetto protettivo.

Il mio nuovo corpo alato e dorato si tratta di un dispositivo di protesi di alta tecnologia che sostiene e obbedisce la mia testa naturale, in perfetta armonia con essa.

Le mosche cominciano a disperdersi, come se fossero trasportate nell'aria dal mio lento palpitare d'ali. Lo sciame si è assottigliato tranne che sulla mia destra. Là, una densa nube di mosche comincia a vibrare udibilmente. Le vibrazioni diventano una voce, che annuncia il mio compito...


4. Il Colosso.

C'è stata una nanocatastrofe.

L'Istituto per la Previdenza era stata accurata nel promettere una nanotecnologia esuberante che avrebbe trasformato il mondo. (Altrimenti, come potrei possedere questo corpo angelico, dorato e alato e fatto di una sostanza miracolosa? Come potrebbe questo corpo interfacciarsi con la mia testa di carne, ossa, sangue e neuroni, sostenendomi, obbedendomi e accrescendomi?)

Purtroppo, ahimè, il mondo intero è liscio come una biglia da biliardo. Addio ai monti e alle valli. Addio alle foreste e ai mari. Addio, inoltre, a tutte le specie di pesci, mammiferi e uccelli che una volta abitavano mare e terra. Addio a tutte le piante, ai funghi, ai batteri.

Dopo la nanocatastrofe non è rimasto nulla della vita se non queste nostre teste congelate, perfettamente conservate; come se la razza umana avesse intuito la necessità di una polizza di assicurazione globale in caso di una nanopestilenza!

Quando dico che il pianeta è liscio e perfettamente sferico sto omettendo di menzionare le migliaia di colossi equidistanti eretti sulla sua superficie. Visti dallo spazio, con pochi ingrandimenti, i colossi possono sembrare come tanti ciuffi ritti di capelli, esattamente distanziati, su una testa calva luccicante.

Vista dalla Terra o svolazzando sulle ali ogni torre colossale si staglia attraverso le nuvole, ampia e baroccheggiante. Alcune sono ancora in costruzione. Trilioni di microscopici automi nanoassemblatori, insieme con le più grandi macromacchine mai costruite stanno completando i colossi. Altri sono già terminati, e si alzano alla loro altezza progettata di dieci chilometri.

I colossi sono radicati alla Terra per mezzo di profonde punte termiche che utilizzano il calore interno del pianeta.

Questi colossi sono astronavi. Quando tutte le costruzioni saranno ultimate, le loro matrici saranno attivate all'unisono. Ciò genererà un campo di matrice globale che farà implodere il pianeta, e tutte le mille frecce gigantesche adorne dei nostri corpi saranno scagliate verso l'esterno simultaneamente, attraverso la matrice cosmica. Ma non saranno spedite verso semplici stelle di questa galassia, bensì nei pressi di pianeti abbastanza simili alla Terra, ma in altre galassie, lontane milioni o decine di milioni di anni-luce.

Questo è il motivo per cui il mondo è stato spianato in una pianura, e si è annientata tutta la vita eccetto le nostre teste: l'espansione attraverso l'universo!


5. Ma...

Ma perfino a velocità molto lontane da quella della luce, i nano assemblatori (i nanos)senza dubbio possono raggiungere, a bordo di microvascelli, gran parte della nostra galassia entro al massimo, diciamo, venti milioni d'anni. E, ancora, possono raggiungere altre galassie entro centinaia di milioni d'anni: un lungo periodo ma davvero trascurabile se si pensa che l'universo è fatto per durare almeno cinquanta volte più a lungo!

Perché quindi tanta fretta? Perché convertire l'intera Terra in una catapulta autodistruttiva? L’attività dei microscopici nanos è decisamente più veloce di quella dell’uomo (e della donna) perchè il loro compito di spore non può permettergli di assopirsi e spegnersi mentre sono in rotta verso le stelle.

Ho scoperto la risposta alla ragione della loro fretta nell'Enigma di Von Neuman, conversando con un altro angelo dorato che ho incontrato sull'astronave alla quale siamo stati assegnati entrambi, nove chilometri sopra la superficie.

L’Enigma di Von Neuman si chiede, come mai se la vita ha avuto origine ovunque nell'universo e ha spedito sonde autoreplicanti, l'universo non sia pieno di sonde. Nell'intero cosmo forme di vita intelligenti hanno avuto origine soltanto su un pianeta, la Terra?

Io e il mio compagno c'innalziamo lungo le punte termiche che si sostengono, salendo sul fianco dell'astronave e giungiamo sulla sua piattaforma nella stratosfera. Grazie ai nostri potenti corpi di protoplast stiamo aiutando le macromacchine a costruire. una cuspide che supporterà ancora un altro colosso.

Il mio compagno è ispanico. Ha una testa calva abbronzata custodita in una teca trasparente fissata sul corpo dorato e le ali richiuse sul dorso dalle spalle fino alle ginocchia: ora che siamo arrivati in alto sopra le nuvole, lo posso ammirare in tutta la sua intimorente sontuosità.

Dopo un po’ di lavoro ci riposiamo… non che i nostri nuovi corpi si stanchino. Noi non proviamo il bisogno di dormire, ma possiamo sognare a occhi aperti mentre assorbiamo il nutrimento attraverso valvole poste sulle nostre caviglie. I nanos nelle nostre teste rimediano a ogni degenerazione fisica e un dispositivo nelle nostre gole ci permette di parlare ad alta voce. "Che anno pensi che sia?" chiedo al mio collega.

"L'anno zero", ribatte. Forse ha ragione. Tutta la storia dell'uomo è stata annientata, non rimangono che i nostri ricordi. La nanocatastrofe rappresenta un abisso senza precedenti tra prima e adesso.

Gli parlo della questione dell'Enigma di Von Neuman, che m'infastidiva persino ai vecchi tempi.

"La risposta", dichiara l'angelo ispanico, "è che il Limite di Hayflick si applica bene tanto a tutte le creature sociali quanto agli organismi individuali." Questo il livello delle conversazioni degli angeli!

Ma certo, ma certo... !

Il grosso guaio del dannato Limite di Hayflick mi tormentava spesso: le cellule del corpo possono replicarsi un numero finito di volte prima che il processo fallisca. Per gli esseri umani questo limite è di circa settanta volte. Dopodiché avviene la degenerazione e la morte.

"Il Limite di Hayflick si applica" dice l'angelo ispanico "anche alla Congregazione dei Nanos. Le creature sociali, e la civiltà stessa, obbediscono alla stessa costrizione limitante come le cellule del corpo perché essa ha origine dall'imprescindibile legge dell'entropia. Il problema di come i nanos stabiliscano le loro attività collettive non ha più senso considerando un periodo di un milione d'anni."

"La collettività soffrirebbe l'entropia ..."

"Esattamente!" mi dice "Devono andare veloci, mentre noi, con i nostri pensieri lenti, serviamo loro come àncora, come radice da cui essi s'innalzano.

Siamo la loro sorgente e origine, la loro pietra di paragone e il loro criterio, i loro pacificatori, i loro talismani. Ma, questa è la cosa più importante, l’obiettivo siamo noi. L’uomo, per natura, possiede un obiettivo velleitario, la propria sopravvivenza, e ciò vale anche se soltanto una persona rimane in vita, a condizione che egli non acconsenti a scomparire."

Nei confronti dell'astronave, noi siamo letteralmente delle…


6. Polene.

Polene, nientemeno! I volti scolpiti sulla prua delle navi!

All'estrema sommità di ogni colosso protetto da un cono di energia, giusto sulla punta dell'astronave, ognuno di noi ne cavalcherà l'apice.

Sopra mille astronavi colossali mille di teste orgogliose (attaccate a corpi di protoplast) volgeranno lo sguardo verso nuove galassie e mondi simili alla Terra.

La traslazione attraverso la matrice assicurerà comparabilità e similarità della massa, del diametro e della distanza del pianeta dalla stella che assomiglierà di più al nostro sole. Il pianeta in questione potrebbe essere sterile, o bollente a causa dell'effetto serra, o essere completamente ghiacciato, ma potrebbe anche essere abitato da qualche tipo di vita, o averne le condizioni necessarie, in modo che si possa creare una nuova compagnia cosmica...

Chissà cosa vedranno i miei occhi…

Mille astronavi, mille teste!

Ma se fossero sopravvissute più di mille teste?

Improvvisamente l'angelo ispanico si getta verso di me.


Siamo costretti a combattere.

Il nostro combattimento si sposta avanti e indietro lungo questa piattaforma stratosferica. Forse cercherà di colpirmi il casco protettivo per spaccarlo e aprirlo. Quando mi rendo conto che non ha intenzione di correre questo rischio, riduco le attenzioni delle mie prese e delle mie strette.

Levandosi e voltandosi a metà, stende le proprie ali per colpirmi. Ma lo centro con un pugno alla base di un'ala con tutta la forza del mio maglio dorato... la sua ala si piega e si reclina bruscamente! Gli ho fratturato le congiunture.

Siamo all'estremità della piattaforma, dove soffia una leggera brezza. Mi raccolgo e, contro ogni istinto umano, cozzo contro di lui, portandolo con me lungo il bordo.

Per un momento, mentre perdiamo l'equilibrio, nessuna delle sua mani è aggrappata a me: in quell'attimo richiudo le mie ali e lo mollo.

Cade giù, sciancato da un'ala, sbattendo l'altra e girando su se stesso, accelerando sempre più, volente o nolente, cadrà per nove chilometri fino al liscio terreno da biglia da biliardo. Ora sono rimasto solo sull'astronave insieme alle macromacchine e ai nanos invisibili.


7. Trionfo.

Il progetto è finalmente completato.

Sono in posizione eretta, il vero pinnacolo dell'astronave galattica. Non ci sarà nessuna colonna di fuoco e nessun rombo di accelerazione per lanciare questo colosso. Quando il campo di matrice sarà attivato a livello mondiale e la palla spianata del mondo inizierà a implodere, la traslazione avverrà istantaneamente.

Persino così, come un tuffatore prima di un tuffo, stendo le mie ali dorate, sopra la mia testa incapsulata, unendo insieme i palmi a campana come se stessi per saltare e fendere i cieli.

Chissà se anche i miei novemilanovecentonovantanove fratelli e sorelle stanno caratterizzando nello stesso modo la loro partenza imminente.

Poi comincia una vibrazione ronzante.


8. Lancio.

Sciami di stelle splendenti! Scorgo una sfera di un giallo chiaro accecante: è il sole locale! I suoi raggi illuminano l'emisfero di un'altra sfera nelle vicinanze: un mondo con nuvole bianche e oceani blu, chiazzato da masse di terra.

Come la Terra, simile...

Gli oceani e le terre potrebbero essere sterili. O forse no. Osservare dallo spazio questo spettacolo è come essere Colombo, Cortéz e il Capitano Cook insieme. Ora potrei trovarmi a dieci milioni di anni-luce dal mio luogo di nascita. O a centinaia di milioni. Già questo, in se stesso, è un'impresa incredibile.

Tutto perché ho osato farmi decapitare!


Più o meno entro un giorno il mio colosso, una statua titanica equipaggiata di una piccola testa vivente, sarà in orbita. Penso che i nanos ricostruiranno l'astronave con migliaia di agevoli ali con cui potrò scendere.

Credo proprio che tutto ciò sia stato fatto per me.

Altrimenti quale sarebbe lo scopo?


Gioco di parole: Ahead! significa sia Avanti!, sia Senza testa!






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