Bella strega d'Argento
di Angiola Codacci-Pisanelli
A volte ritornano. Da un maestro dell'horror, del resto, cos'altro ci si può aspettare? Dopo anni di thriller e noir sanguinolenti, Dario Argento torna all'horror puro di "Suspiria" e "Inferno", fatto di streghe, possessioni, sortilegi. Il nuovo film si intitola "La Terza Madre" ed è il tassello conclusivo della trilogia iniziata con quei due film alla fine degli anni Sessanta. Circondato da una fitta cortina di silenzio il film, che "L'espresso" è in grado di raccontare e mostrare in anteprima, doveva uscire in questi giorni ma è stato ritardato al 31 ottobre: proprio mentre sarà in tournée il musical di Marco Daverio ispirato da "Profondo rosso". Dopo aver visto la versione della "Terza Madre" voluta dal regista, la casa di distribuzione, Medusa, ha chiesto e ottenuto tagli massicci alle scene più violente. L'appuntamento col pubblico quindi è rimandato ad Halloween: dopo i tagli che lo renderanno adatto a un pubblico di ragazzini è facile prevedere che sarà il film più gettonato della "notte delle streghe". I fan puri e duri, invece, dovranno aspettare l'uscita del dvd, già preannunciato: lì potranno finalmente vedere la versione integrale approntata dal regista con la collaborazione del fido Sergio Stivaletti, maestro degli effetti speciali horror.
Nelle prime due parti della "Trilogia delle streghe", Argento aveva raccontato le malefatte delle altre due "madri": la Mater Suspiriorum a Friburgo ("Suspiria"), la Mater Tenebrarum a New York ("Inferno"). Questa volta al centro del film c'è la Mater Lacrimarum, unica sopravvissuta del terzetto. La strega, che era "in sonno" da secoli, viene risvegliata involontariamente da una giovane studiosa americana del museo di arte antica, Sarah Mandy, che apre un'urna misteriosa per esaminarne il contenuto: una tunica rossa, un pugnale e tre talismani che permettono all'orribile vecchia di ritrovare non solo i suoi poteri, ma anche bellezza e giovinezza (si trasforma nella modella israeliana Moran Atias, già vista in "Le rose del deserto"). Gli effetti nella Città Eterna si vedono subito: delitti orrendi, morti improvvise o misteriose, suicidi inspiegabili, crimini di ogni tipo.
Mentre Sarah trova sempre, misteriosamente, una via di scampo, una sua collega viene uccisa da una scimmietta sanguinaria, il bambino del direttore del museo, Mario Galimberti, sparisce, il prelato che le aveva mandato l'urna misteriosa è ucciso da un ictus.
Con lo spaventoso potere di Mater Lacrimarum ormai liberato dalla lunga prigionia, potentissime fattucchiere da tutto il mondo si danno appuntamento a Roma per rendere omaggio alla più bella e crudele delle Tre Madri.
La polizia non aiuta: è convinta che Sarah e Mario siano due mitomani. Così a combattere i poteri soprannaturali delle streghe è solo un terzetto: a Sarah e al direttore del museo d'arte che cerca di salvare il proprio figlio si aggiunge un esorcista (Udo Kier, attore-feticcio di tanto cinema horror, ma anche di Lars Von Trier). Sarah però scopre di avere poteri sovrannaturali. Non se lo spiega finché non viene a sapere la verità su sua madre: Elisa, strega bianca guaritrice e spiritualista, era stata uccisa (in "Inferno") dalla Mater Suspiriorum, la madre dei Sospiri. "La terza madre" permette così al regista di riunire due donne della sua vita privata e cinematografica. Sarah è interpretata da Asia Argento, figlia e protagonista di tanti film del padre. Elisa invece è Daria Nicolodi: compagna "storica" di Argento e mamma di Asia, è stata anche la sceneggiatrice di "Suspiria" e interprete di "Inferno", oltre che di altri film del regista.
L'esorcista racconta a Sarah e Mario la storia delle tre madri, ispirate ad Argento da uno dei maestri della narrativa gotica, Thomas De Quincey. Mille anni fa sulla costa del Mar Nero, tre sorelle diedero vita alla stregoneria e vagarono per anni per il mondo seminando morte e distruzione. Due sono state sconfitte e distrutte, ma la Mater Lacrimarum è tornata in tutto il suo orrore. La dotta spiegazione è interrotta dall'arrivo di Valerya, robusta governante ucraina che, sotto l'influsso della Signora delle Lacrime, massacra il prete a colpi di mannaia.
Intanto in un sotterraneo, tra gemiti, grugniti e ringhi gutturali, i tre demoni e la vecchia strega banchettano con i resti del bambino rapito, ancora agonizzante. Elisa si materializza nella polvere che si leva da un portacipria per avvertire la figlia Sarah della crescente pericolosità di Mater Lacrimarum. La conferma arriva subito dopo: i tre demoni e la scimmietta assassina si introducono nella casa in cui si trova la ragazza e in pochi secondi, in un tripudio di effetti speciali, massacrano le due amiche che si trovano con lei. Sconvolta, Sarah vaga per le vie di Roma fino a quando non intravede una figura familiare: è Mario, che però non può aiutarla. Anzi: sconfitto dalle streghe, è diventato uno zombie, perde sangue a fiotti dalla gola tagliata e cerca di uccidere la sua alleata di un tempo. Sarah si salva ancora una volta: spruzza addosso a Mario un liquido infiammabile e lui - ah, i pericoli delle sigarette! - si trasforma in una torcia umana.
Decisa a vederci chiaro, Sarah contatta Guglielmo De Witt (Philippe Leroy), architetto e alchimista paralitico, che la indirizza a Palazzo Varelli, che le sue fonti indicano come il rifugio della Madre delle Lacrime. Così è, infatti. Nel seminterrato del palazzo fatiscente Sarah incontra visioni da incubo ispirate dal "Giardino dei piaceri terreni" di Hieronimus Bosch. In un antro illuminato dalle candele, la Mater Lacrimarum è in piedi su un antico altare circondata da donne in estasi che si apprestano a sbranare tutti gli uomini sui quali Sarah poteva fare affidamento. Aggredita dalla scimmietta assassina, anche Sarah è trascinata al cospetto della strega, ma con rapidità fulminea le straccia la tunica rossa, che prende fuoco. Le streghe arretrano sconcertate, il potere della Mater è finito. Scoppia il finimondo, è mentre Sarah cerca una mano amica che la aiuti, il nuovo film di Argento si chiude tra terremoti, sabbie- mobili e valanghe di cadaveri, in un tripudio di effetti speciali.
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