C'è Chiara nell'incubo del 2025
di Giacomo Airoldi
Milano nel 2025 si chiamerà Città 02, sarà in rovina e per favorirne il ripopolamento l'Autorità Provvisoria avrà aperto dei Contenta dei Centri di Divertimento che daranno l'illusione alla gente di essere tornati alla normalità. Almeno così succede nel libro «Under» di Giulia Gubellini (Rizzoli, euro 14,90), dove il futuro è un incubo in versione reality show in cui tredici ragazzi (ribelli o detenuti nei Centri di Rieducazione) possono sopravvivere solo uccidendo. Il perché di tutto ciò? «Si crea il reality di morte Under allo scopo di infondere nella popolazione e soprattutto nei giovani l'idea della certezza della pena e la paura verso qualsiasi forma di ribellione rispetto all'Autorità Provvisoria», spiega il manifesto del progetto. Ma questo libro ha un'altra particolarità assai interessante: in contemporanea col debutto in libreria, è partita online la webseries ("Under- The Series", in esclusiva su under.nanopress.it) liberamente tratta dal romanzo. Prodotta da Anele, Rizzoli e Trilud, è composta da dieci puntate di cinque minuti circa, in onda a cadenza settimanale (la prossima, la quinta, è prevista il 16 luglio ). I primi tre episodi hanno raggiunto le 900 mila visualizzazioni.
Evidentemente l'atmosfera claustrofobica e inquietante del reality della morte ha conquistato anche il popolo del web, grazie alla regia di Ivan Silvestrini e al cast dove spiccano un diabolico Gian Marco Tognazzi e una sorprendente Chiara Iezzi (con la sorella Paola per diverse stagioni ci ha regalato hit estive e non) nei panni della misteriosa Tea «Ho seguito le indicazioni del regista», racconta Chiara «Dovevo essere imperturbabile, ma mi interessava dare profondità psicologica al personaggio, nonostante la sua freddezza. Ho lavorato sul tono della voce, su una fisicità controllata, aiutandomi con libri di psicologia sulla rimozione dei sentimenti e il controllo delle emozioni.
Tea non cerca mai di piacere, ma il pubblico deve capire che c'è altro dentro di lei. Come La storia dimostrerà».
Contenta del debutto come attrice?
«Credo che il risultato sia buono, una storia interessante, atipica. Amo il cinema, studio da anni, con Gian Marco Tognazzi si è creata subito sintonia ed energia, ho imparato tante cose.
Quando a 12 anni ho visto 'Una sirena a Manhattan' ho deciso che sarei diventata un'attrice. Credo che il cinema sia la mia strada: mi dà la possibilità di acquisire tante vite, mi piace che l'attore sia chiamato a uscire da se stesso e rinunci alla propria identità. Quello che mi interessa oggi è recitare. Bene». Musica addio ...
[ Indietro ]
Articoli per film Copyright © di IntercoM Science Fiction Station - (201 letture) |