Morfisa o l'acqua che dorme
di Antonella Cilento, "Scrittori italiani e stranieri", ed. Mondadori, 2018, 20,00 €, 408 pagg.
Da Costantinopoli viene mandato, nell’anno Mille, un messo per portare, da Napoli, una giovane donna, per andare in sposa.
Ma, di questa, verrà scaricata la testa mozzata assieme al pescato proprio mentre questi sbarcherà.
Il Duca di Napoli, che l’aveva promessa (ma anche a molti altri!!), vorrà proporre l’altra figlia, che però ha i piedi deformi.
E fa i miracoli.
Da qui inizia una lunga serie di avventure, prevalentemente dovute proprio a questa magia di Morfisa, che è quest’altra figlia.
E ha due otri d’acqua che viaggia, nella quale si possono vedere luoghi e tempi altri, e, tuffandovici, andare, in altri luoghi e tempi.
E, il fantastico, poi, vi dilaga, con monache che volano, isole che vengono spostate, e molto altro.
La qualità della scrittura è molto alta, ma la pesantezza che vi si potrebbe pensare di trovare, trattandosi poi di un’opera non dichiaratamente del nostro genere, per fortuna non c’è.
L’usarvi, molto, il dialetto napoletano, lo appesantisce, però, non poco, rendendo la lettura un po’ difficoltosa.
Comunque, ne risulta un’opera decisamente divertente, leggendo la quale spesso non si può che, almeno, sorridere.
Altri contributi critici: "C'era una volta una bimba: covava l'uovo", di Ermanno Paccagnini, "La lettura", supplemento del quotidiano "Corriere della sera", 21/1/2018
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