Miden
di Veronica Raimo, “Scrittori italiani e stranieri”, ed. Mondadori, 2018, 18,50 €, 204 pagg.
Il Mondo ha subito il Crollo, un crollo economico di enormi proporzioni, che lo ha completamente cambiato.
Una coppia ha deciso di andare a vivere a Miden, un paese dove, nonostante ciò, la vita sembra quasi… un’utopia.
I migliori punteggi per ogni cosa, la felicità assoluta.
Il racconto è formato solamente, o quasi, da brevi brani nei quali, alternativamente, i due raccontano di ciò che gli succede; una studentessa di lui, professore di filosofia, afferma di esserne stata violentata.
E, tramite ciò, la Raimo ci descrive questa utopia, che presto si rivela per una distopia; un mondo troppo perfetto per poter essere vivibile.
C’è, quindi, pochissima azione, giusto un po’ di suspance quando i due, usciti di notte a fare una passeggiata, sentono degli urli, ed accorrono a vedere cosa sia.
La narrazione procede invece tranquilla; sono perlopiù pause meditative, quelle nelle quali i protagonisti scrivono.
E, a me, sono sembrati più profondi quelli della Compagna (non avranno mai dei nomi, solo Compagno e Compagna), nei quali, a volte, si arriva a dire, appunto, delle cose molto profonde. Evidentemente l’autrice conosce meglio la psicologia femminile!
Di lettura piacevole, e veloce.
Altri contributi critici: "Se ci si mette l'istinto vanno in crisi anche i mondi perfetti", di Alessandro Beretta, "La lettura", 6 maggio 2018
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