Futuro invisibile
di Emanuele Boccianti e Luca Persiani, "Odissea digital fantascienza" n. 55, ed. Delos digital, 2018, 4,99 €, 444 pagg.
Ottimo, prima parte di una trilogia, racconta di una rivoluzione molto particolare, che si tenta in un futuro prossimo.
A tentare di attuarla sono gli Invisibili, persone che hanno scelto di uscire dalla società, e continuare a vivere le loro vite… negli spazi vuoti lasciati dal sistema.
Cioè, senza usare soldi, computer, cellulari od altro che rende le persone… tracciabili, usabili. Camminando a piedi negli immensi spazi inutilizzati, preservando una memoria orale di ciò che si raccontano, ed aiutandosi a vicenda.
E sono anche molto addentro a tecniche orientali che li potenziano; riescono a restare senza mangiare per periodi impensabili, a camminare, per tratti che non si direbbe, e vario altro.
Ciò che fanno, l’azione che è al centro del romanzo, è far sparire una città. Da un giorno all’altro, là, non ci sarà più nessuno.
Se ne saranno andati tutti ordinati, consapevoli.
La narrazione segue in particolare le vicende di un amico di uno che abita in un paesino vicino, che sarà il primo a scoprire l’accaduto. E della Invisibile che gli salverà il culo quella e poi infinite altre volte.
Che tentano di arrivare a dei messaggi che quell’amico, in realtà il capo, degli Invisibili, ha lasciato nel profondo di Lorenzo; di lui non vi è più traccia, e non si sa dove siano in realtà andati, tutti quegli evaporati.
Molto ben scritto, avvincente, dice anche moltissime cose interessanti, a dir poco.
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