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Guida al cinema del fantastico su "L'uomo che cadde sulla Terra"
di Rudy Salvagnini
Proveniente da un luogo sconosciuto, uno straniero arriva sulla Terra per salvare il suo pianeta dalla siccità. Grazie alla sua conoscenza superiore, riesce a creare un impero economico di notevoli dimensioni .per costruire un'astronave con la quale tornare al luogo di provenienza. Però, al momento di partire, interviene la CIA che lo rapisce e lo sottopone ad una serie di esperimenti al termine dei quali lui viene trasformato, praticamente, in un uomo.
"Il problema con The Man Who Fall to Eerth" ha detto Nigel Andrews del Financial Times, "è che contiene abbastanza idee per sei di differenti films e, a mio parere, troppe per uno”.
Quarta realizzazione di uno dei più eccentrici cineasti del nostro tempo (le altre furono "Walkabout”, "Sadismo", "A Venezia… un dicembre rosso shocking") "L'uomo che cadde sulla Terra" è un film di notevole impatto visivo, nel quale l"eleganza figurativa (Roeg fu un pregevole direttore della fotografia) si accomuna a quella costante ricerca espressiva che già aveva caratterizzato gli altri suoi film. Ma, come già era successo alle sue opere precedenti, tutti questi sperimentalismi e queste innovazioni (visive ma anche incidenti molto sull'impianto narrativo) vanno a detrimento di una chiarezza logica dello sviluppo della vicenda e contribuiscono ad una certa nebulosità negli intenti tematici. Se questo poteva dare risvolti suggestivi ad un film come "Sadismo", vero e proprio florilegio di splendide immagini e opera che traeva la sua singolarità proprio dalla stranezza ed eccentricità con cui veniva portata avanti la storia, e non portava certo svantaggi a "Venezia… un dicembre rosso shocking"; che proprio per la sua tematica parapsicologica acquistava spessore dall'ambiguità inquietante che era frutto della tecnica narrativa, non si può certo dire che porti gli stessi risultati ad un film come questo, anche se, per la verità, bisogna ammettere che una trama del genere di quella de "L'uomo che cadde sulla Terra" sarebbe risultata veramente troppo banale e datata se fosse stata svolta pedissequamente senza quelle intuizioni e quelle idee che Roeg ha disseminato per tutta la durata della pellicola. Si notano comunque una certa pesantezza e lentezza, chiaro segno dell'involuzione della ricerca.
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