Fumetto italiano di fantascienza/"Kurt Caesar"
di Egisto Seriacopi
La data di nascita di Kurt Caesar è avvolta nel mistero o nell'impossibilità di reperire ormai dati precisi. Sembra sia nato a Montiney in provincia di Metz, sulla Mosella, il 30 marzo 1906. Alcuni non confermano tali dati, asserendo trattarsi del 1908, in Germania.
Dal 1930, comunque, risiede in Italia. Laureato in ingegneria, dopo vari impieghi, si dedicò alla illustrazione ed al fumetto.
Vi domanderete perché io abbia scelto un autore non italiano per iniziare una serie di articoli sul "Fumetto italiano di fantascienza": oltre ad essere un valido autore di Comics, Caesar, per otto anni circa, ha disegnato le copertine di Urania, lasciandoci testimonianza di ottimo copertinista, tanto che io lo considero l'unico autore (almeno a tuttoggi) di fantascienza illustrata (non di fantasy).
Torniamo un momento agli inizi della carriera grafica di Caesar: la sua prima collaborazione, avviene con il giornale "La risata" (1935), primo rotocalco per ragazzi edito dai fratelli Del Duca: debutta con il cineromanzo "I due tamburini".
Ma il personaggio che lo renderà famoso nell'ambito del collezionismo a fumetti, e che lo farà ricordare come il miglior disegnatore di macchine belliche, aereoplani, sottomarini e navi, sarà "Romano il legionario".
Apparso sulle pagine de "Il Vittorioso" nel 1938 - prosegue fino a guerra inoltrata - il personaggio dal punto di vista del contenuto, risente fin troppo del regime dell'epoca: infarcito di retorica nazionalistica, Romano porta su ogni fronte in cui si combatte l'eretico l'onore Italiano.
Il successo che ebbe questo personaggio della "Letteratura per immagine" non credo sia stato causato dal messaggio partigiano, ma piuttosto dal buon disegno, motivo della continua affermazione che porterà Caesar a far parte di quegli autori italiani inseriti in un ipotetico "Olimpo" dei capostipiti della tecnica. Le sue tavole sono perfette: perfette nei particolari degli aerei e dei sottomarini che in alcuni casi reinventa con eccezionale credibilità.
Disegnerà poi alcune tavole didattiche ed anche qui farà sfoggio della miglior tecnica realistica.
In alcuni casi il suo disegno può essere paragonato alla grafica del più che famoso Flash Gordon di Alex Raymnnd. Il materiale prodotto da Cesar in tutto l’arco della sua carriera di valente cartonist è tanto, e tutto di buon livello.
Negli anni cinquanta disegna per un altro giornale destinato ai ragazzi, "Il Giornalino", storie fantascientifiche ancora piene di marchingegni futuribili e di >astronavi poderose, il tutto coadiuvato dal sempre ottimo segno che l'autore otteneva con un pazientissimo lavoro; usando un pennello di sottilissima fattura, segno dopo segno, nascevano le sue immagini.
Ed è proprio della serie "Gli esploratori degli abissi astrali" che ora voglio parlare. Si suddivide in quattro episodi:
1° - Serang, il navigatore spaziale.
2° - Il pianeta dei cristalli vivi
3° - Vento ardente
4° - Il satellite Elea
Oltre a questa serie, vi è un episodio unico, a sé stante, con il titolo "Gli eroi del planetario" altrettanto bello. Nella serie "degli abissi astrali" possiamo trovare tutte quelle componenti che aveva la fantascienza al suo nascere: avventura, mostri spaziali, anticipazioni e magari qualche banalità, peraltro perdonabilissima. Le "Space Opera" di Caesar restano comunque sotto il profilo grafico, per l’epoca (1950) di ottimo livello.
Le storie che ho nominato sono state magnificamente riproposte dall'editore Camillo Conti di Roma in tre stupendi albi (vedi scheda bibliografica al termine dell'articolo).
Veniamo ora alla cosa che più merita di essere segnalata: mi riferisco alle copertine di Urania, edita, come tutti sappiamo, da Mondadori. Nel '52 il primo numero, "Le sabbi Marte" di Arthur C. Clarke, appare in edicola: le sabbie del rosso pianeta ci vengono disegnate proprio dal nostro autore con la firma di C. Caesar. Anche se la megalopoli sotto la cupola è poco credibile ad una odierna osservazione, molto affascinante.
Segnalare ora tutte le copertine e desciverle è praticamente impossibile, ma di alcune è impossibile non parlare per la loro tecnica in certi casi quasi "naivë", per il colore dato ottimamente e per il contenuto fantascientifico che, come ho già detto, non verrà più' ripetuto da nessun altro copertinista.
Veniamo al n. 8 "Il segreto degli Slan" dove nell'insieme di astronavi con grattacielo, sullo sfondo volteggia un elicottero di modernissima fattura.
Un altro aereoplano, attualissimo, lo troviamo sulla copertina di "Le armi di Isher", dotata di un ottimo effetto prospettico. Ancora macchine e treni sopraelevati per "Hedrock l'immortale" sempre di van Vogt.
È il turno degli animali con "Crociera nell'infinito" dove una mantide religiosa è una via di mezzo tra l'insetto di gigantesca fattura e il robot.
L'aragosta, per quanto possa essere banale, diventa un gigantesco "tanik" marino in "Il risveglio dell’abisso" di Wyndham.
Ora un'immagine che sembra presa di pari passo dal film, ancora al di là da venire, "2001 Odissea nello spazio": è la copertina de "I vandali dello spazio" di Jack Vance.
Altra eccellente copertina, da fare invidia a Eddie Jones, è quella di "Trappola nel tempo" di Rog Phillips e non da meno la prima pagina di "L'uomo questa malattia" di Yelnick. E che dire dei due robot che appaiono in "Il pianeta, dei Mog" di Gaston Vandel. Sono formidabili, veramente simpatici.
Proseguendo nella nostra lunga carrellata non possiamo tralasciare "I trasfigurati" sempre di Wyndham e "Fuochi d'artificio", di Pierre Versins.
In seguito un altro illustratore collaborerà alle copertine di Urania; Jacono, forse con piglio più moderno ma con meno fascino e inventiva.
Contemporaneamente Kurt Caesar collaborerà alla realizzazione delle copertine di "Oltre il cielo". Con questi lavori Caesar ci ha lasciato un eccellente testimonianza di valido e poliedrico autore. Le sopracitate opere sono sempre state poco segnalate dagli appassionati di Comics: io, al contrario, le voglio inserire in quella che è la migliore produzione dell'autore. L'arte di fare copertine non s'improvvisa; la copertina è ciò che il lettore vede per prima cosa. Deve riassumere nel suo contesto la qualità, lo spirito, l'immagine ad il contenuto del volume che riveste; non è semplice, ma Kurt Caesar c'è riuscito. È uno dei pochi.
BIBLIOGRAFIA E NOTE
Nome: Kurt, Cognome: Caesar
Firme e pseudonimi: Cesar - Avai- Kurt
Nato a Montiney (Metz) il 30 marzo 1906 (1908?)
Dal 1930 residente in Italia
Morto a Bracciano il 12 luglio 1974
Ha collaborato ai seguenti giornali a fumetti: Intrepido - La risata – I Tre Porcellini - Il Vittorioso - Topolino.
Personaggio più noto: Romano il legionario - riproposto in un albo monografico edito dai fratelli Spada nella serie "I quaderni del fumetto" n. 3, giugno 1973
Ha realizzato vari cineromanzi d'attualità e di fantascienza, anche con testi non suoi
Serie "Gli eroi del Planetario" e "Gli esploratori degli abissi astrali'" di recente edizione, vanno richiesti direttamente a Camillo Conti Editore - Via Agostino Dati, 34 – Roma
COPERTINE
Tutti i numeri di Urania Rivista,
Tutti i numeri di Urania dal 1952 al 1958 circa
Copie di Urania Rivista e di Urania del periodo suddetto sono reperibili con difficoltà; consigliamo di rivolgersi alla Libreria Solaris di Venezia
Gli Urania citati nell'articolo, in ordine di citazione, sono i seguenti: 1 - 8 - 12 - 27 - 35 - 53 - 82 – 121- 127 - 149 - 1 52
ARTICOLI E NOTIZIE
I quaderni del fumetto n. 3 - Ed F.LLI 'SPADA
I fumetti, Enciclopedie pratiche - SANSONI Ed.
Il fumetto – n. 9 - Organo Ufficiale dell'ANAF via Paolo Fabbri, 88 – Roma
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