Fantascienza, donne e scrittura per Tiptree
di Patrizia Brambilla
La raccolta di racconti di James/Alice/Raccoona Sheldon/Tiptree è invece secondo me, molto più vicina alla descrizione/accettazione/riconoscimento di una entità donna che si vuole affermare come soggetto e non più come oggetto, pur non essendoci, a rigor di termini, nessun racconto che presenti protagoniste femminili.
Il modo in cui la "donna" traspare dagli scritti della Tiptree, non è diretto o rivendicativo, ma indiretto, testuale, sta nella scrittura stessa, nella costruzione del personaggio, nella sua rappresentazione: non ha importanza il sesso dei protagonisti poiché, comunque, i drammi che essi vivono sono stranamente simili, vicini, a quelli in cui si dibattono la maggior parte delle donne. L'elemento unificante è il dolore che accomuna, il riconoscimento della propria impotenza/incapacità, della propria diversità senza possibilità di riconciliazione finale.
È nella rappresentazione dell'inconscio, nella descrizione dei fantasmi dei personaggi che la Tiptree riversa tutta la sua diversità, tutta la sua incapacità a trovare uno spazio in cui adagiarsi/riunirsi in un mondo, del resto, che allontana e umilia, con il quale l'unica possibilità di intesa è la spinta alla sopravvivenza.
Nel racconto Lei che attende tutti gli uomini nati, dove "lei" è al tempo stesso "vita" (essendo immortale) e "morte" (uccide i suoi simili solo con lo sguardo, uno sguardo che è contemporaneamente richiesta di accettazione e punizione), sembra essere riassunto il dramma femminile, la continua ricerca della unità (di sé con sé e con gli altri) sofferta e sentita fino in fondo.
In Spettri eterni così J. Tiptree traccia la dimensione di una partecipazione profonda e dell'altrettanto profonda sicura sensazione di non/riunificazione: "Lasciateci alla nostra morte. Ma la sua identità, all'estremo limite della dissoluzione, non riesce più a sostenere la protesta, sa soltanto che è vero, che tutto ciò è insopportabilmente vero, che tutto ciò è già stato perpetrato in precedenza, e che (gli) sarà inflitto di nuovo, e di nuovo, e di nuovo senza pietà, per sempre.
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