Home
Account
  Autori· Saggistica· Narrativa· Comics· Speciali· Cinema· Interviste· Musica CERCA   
     
Menu Principale

News precedenti

Venerdì, 05 febbraio
· Il Gondoliere
Venerdì, 15 gennaio
· Cinema d'animazione: tre esempi francesi
Mercoledì, 16 dicembre
· Fumetti Digitali
· VITA IN LETTERE (Novembre)
· VITA IN LETTERE - Ottobre 2009
Venerdì, 04 dicembre
· Il quinto principio di Vittorio Catani su Urania
Venerdì, 06 novembre
· Dalla fantascienza alla guerriglia mediatica
Martedì, 03 novembre
· De ''Gli Inganni di Locke Lamora'' e di altre stronzate...
Venerdì, 30 ottobre
· La narrativa di Ted Chiang
· VITA IN LETTERE - Settembre 2009
Martedì, 27 ottobre
· CORRADO MASTANTUONO - Tra Tex e Paperino: il disegnatore dei due mondi
Domenica, 11 ottobre
· Fissione
Domenica, 04 ottobre
· Yupanqui
Giovedì, 24 settembre
· VITA IN LETTERE - Agosto 2009
Martedì, 22 settembre
· VITA IN LETTERE (Agosto)
Martedì, 15 settembre
· Le lezioni sempre ignorate della Storia
Lunedì, 14 settembre
· Isole
Giovedì, 03 settembre
· I 10 libri da riscoprire
· VITA IN LETTERE (Luglio)
· VITA IN LETTERE - Luglio 2009
Sabato, 11 luglio
· L'ermetismo nei lavori di Alexey Andreev
Giovedì, 09 luglio
· VITA IN LETTERE (Giugno)
Domenica, 05 luglio
· I ciccioni esplosivi
Mercoledì, 01 luglio
· VITA IN LETTERE - Giugno 2009
· Futurama
Domenica, 21 giugno
· Venature
Domenica, 31 maggio
· VITA IN LETTERE (maggio)
Sabato, 16 maggio
· Il bacio della Valchiria
Giovedì, 14 maggio
· VITA IN LETTERE - Maggio 2009
Giovedì, 07 maggio
·

City of steel, city of air

Martedì, 28 aprile
· VITA IN LETTERE (aprile)
Lunedì, 27 aprile
· Ritratto di gruppo con signora
Martedì, 21 aprile
· L'ultima possibilità
Lunedì, 20 aprile
· J. G. Ballard
Giovedì, 16 aprile
· La voce nella notte
Giovedì, 02 aprile
· I primi dopo gli antichi persiani
Mercoledì, 01 aprile
· VITA IN LETTERE - Marzo 2009
Martedì, 31 marzo
· ''Il giudice di tutta la terra (The judge of all the earth)
Domenica, 29 marzo
· ''Amici assenti (Absent friends)''
Sabato, 28 marzo
· Considera le sue vie (Consider her ways - 1956) di John Wyndham (1903-1969)
Venerdì, 20 marzo
· ''A mezzanotte, tutti gli agenti…
(At Midnight, All the Agents...)''
Mercoledì, 11 marzo
· Vito Benicio Zingales e il Truccatore dei morti: intervista all’autore
· Vito Benicio Zingales: il Capolavoro noir è “Il truccatore dei morti”
Martedì, 10 marzo
· Timestealer
· Specchi irriflessi (The Tain - 2002) di China Miéville
Lunedì, 02 marzo
· La Rocca dei Celti
Domenica, 01 marzo
· Violazione di Codice
· QUANDO C'ERA IL MARE…
Domenica, 22 febbraio
· Rumspringa
Lunedì, 01 dicembre
· Il sogno delle 72 vergini

Articoli Vecchi

Area Riservata
Sole-Terra andata e ritorno-Pianeta Uomo e pianeta Donna, orbite perdute?-riflessioni su "Houston, Houston, ci sentite?"


di Vincenzo Cossu


Un romanzo breve o, meglio, una novelette che ci fa vivere, quasi in prima persona e molto intensamente, la drammatica avventura di tre astronauti americani partiti alla fine del XX secolo per una missione circumsolare i quali, passando attraverso una strana anomalia gravitazionale vengono proiettati in un futuro lontano tre secoli dove tutto e cambiato. Infatti, pochi anni dopo la loro partenza, una improvvisa epidemia colpisce l’umanità rendendo sterili tutti maschi (le donne invece, rimangono fertili) e le nascite scendono quasi a zero. Alcuni decenni dopo, morti di vecchiaia gli ultimi uomini, rimangono in vita sulla terra soltanto due milioni di donne. Queste ultime riescono comunque a riprodursi con l'uso di determinate tecniche genetiche, ma sempre attraverso una normale gravidanza.

Due secoli dopo la morte dell'ultimo maschio - quando ritorna l'astronave USA 'Sunbird' - sulla terra si è sviluppata una nuova forma di civiltà umana, del tutto diversa ma altrettanto valida, nella quale tutte le "funzioni tipicamente maschili" sono state completamente superate e sostituite vantaggiosamente perché ritenute, a torto o a ragione, inutili.

I tre sfortunati americani al ritorno dal loro viaggio - attraverso lo spazio e il tempo – vengono raccolti vicino all'orbita del pianeta Venere, dall'astronave "Gloria", il cui equipaggio è "quasi" interamente femminile.

Dopo un anno di viaggio trascorso senza particolari attriti tra i due equipaggi, in vicinanza della Terra e nell'arco di pochissimi giorni, si svolge il dramma - magistralmente illustrato dalla Tiptree - in un alternarsi di flashback e di ritorni al presente, cioè al momento finale della vicenda.

Questa, che inizia e si conclude proprio sul Gloria, viene raccontata da uno dei tre uomini, Orren Lorimer, con funzione di voce narrante e di guida per il lettore all'interno della nuova realtà. Egli scopre la natura del futuro in cui sono stati scaraventati, e quale dovrà essere il loro ruolo finale. Contestualmente si concluderà anche il loro viaggio.

Ad una prima lettura può apparire un racconto ultra-femminista, un processo kafkiano in cui Lorimer e i suoi due compagni vengono condannati, senza appello, in base all'accusa di essere semplicemente tre maschi.

Rileggendo però, con grande attenzione, quest'opera vincitrice dei premi Hugo e Nebula nel 1977 (i due massimi riconoscimenti per la letteratura di fantascienza) scopriremo altri e ben più importanti livelli narrativi. Notiamo così, fin dalla prima pagina, una ricca e complessa simbologia legata molto spesso alle espressioni della virilità e della femminilità, la cui analisi e decifrazione trasforma l'apparente semplicità della storia in un’opera molto diversa, ricca di sfumature e di significati multipli, non sempre evidenti e visibili.

Alla base di tutto ciò vi è una precisa ragione: l'autrice (Alice Sheldon) è stata durante la sua vita anche psichiatra e la sua esperienza professionale la si ritrova nella forza dei simboli e nel loro perfetto uso in tutta la sua opera.

Esaminare analiticamente in questa "Houston, Houston ..." una tale mole di simboli implicherebbe sicuramente troppo spazio ed anche conoscenze molto approfondite di psicologia. Dovrò quindi limitarmi a quelli più evidenti e maggiormente legati alla tematica dell'opera.

II simbolo più immediato è quello legato ai due veicoli spaziali, di cui uno, lo Shuttle USA Sunbird, è piuttosto piccolo e viene quasi subito abbandonato dal suo equipaggio («... Li vediamo Margo! Ma sono così piccoli, come possono vivere lì dentro?...») mentre l'altro, il Gloria, è una vera e propria nave spaziale, grande e sferica.

A un secondo livello narrativo, questi due veicoli simbolizzano rispettivamente lo spermatozoo e l'ovulo. Invece in un terzo livello narrativo, rappresentano rispettivamente la società "maschile", cioè il passato, e la società "femminile", ovvero il futuro.

La Tiptree esprime molto chiaramente tutto questo attraverso la variazione della struttura dei rapporti sociali, psicologici e interpersonali tra gli astronauti americani all'interno del Sunbird prima e del Gloria dopo.

All'interno del Sunbird = (vecchia) realtà "maschile" i tre uomini, Norman (Dave) Davis, Bernhard (Bud) Geirr e Orren (Doe) Lorimer costituiscono tra loro una gerarchia tipicamente maschile-maschilista: all'apice il capo - maggiore Dave, poi il sottocapo - l'ingegnere Bud, il tecnico - e, ultimo, Doe Lorimer, lo scienziato.

Questa gerarchia viene visualizzata fisicamente, grandi e grossi i primi due, più piccolo di molti centimetri e di parecchi chili il terzo. Ma viene espressa soprattutto psicologicamente perché Lorimer è lo "scienziato" = l'adolescente, pertanto non potrà mai essere un uomo "virile" e si troverà quindi sempre sottomesso a Dave e a Bud, nel gradino più basso della scala gerarchica.

La Tiptree evidenzia, attraverso la lente deformante con cui i suoi due compagni vedono Lorimer, un ragazzo giovane ancora fresco di laurea, la forte necessita psicologica che hanno tutti i maschi come Bud e Dave di essere costretti a vivere e, quindi, di dover assolutamente imporre specifici rapporti sociali di dominio/sottomissione tra i maschi stessi.

Questo fatto comporta anche la tendenza ad emarginare prima mentalmente, e successivamente ad escludere le figure femminili presenti intorno a loro. Queste verranno sostituite con un particolare "surrogato pseudo-femminile" che questo genere di uomini immagina di poter vedere nei maschi più giovani e più deboli, a loro completamente sottomessi ("... Facce di merda, vi farò vedere, non sono una donna io..." pensa Lorimer).

All'interno del Gloria = (nuova) realtà "femminile" invece il ruolo dei tre astronauti maschi cambia completamente e, di conseguenza, cambia anche il loro "status" sociale e psicologico perché essi passano dalla posizione di equipaggio - cioè di protagonisti attivi - a quella, molto diversa, di semplici passeggeri; ciò distrugge evidentemente la loro scala gerarchica. Perciò se vorranno riprendersi un loro ruolo attivo, nel contesto sociale, dovranno conquistarsene uno nuovo, e più valido, direttamente correlato alle loro capacità personali e non ad un determinato livello gerarchico.

Ne saranno capaci? La domanda di fondo che scaturisce da "Houston, Houston... " è proprio questa.

Vivendo all'interno dell’astronave Gloria viene mostrata - e dimostrata - ai tre americani l'assoluta inutilità del potere, inteso come processo di dominio/sottomissione/gerarchia quale concetto tutto "maschile". Ad esso viene contrapposto un nuovo e più funzionale concetto "femminile", corrispondente ad una forma, molto concreta, di coordinazione sociale (assolutamente non gerarchica) che, attraverso la "qualità" e la "specificità" dei rapporti interpersonali e attraverso il continuo confronto fra le stesse donne, permette a ciascuna di loro di offrire liberamente e responsabilmente il proprio contributo all'intera comunità.

Ad esempio Lady Blue Parks e la responsabile dell'astronave esclusivamente in base ai requisiti dell'età e della capacita professionale («... Nessuno comanda qui nel senso che voi intendete; io sono soltanto quella che possiede maggiore esperienza ... »): mentre tra tutti i membri dell'equipaggio si instaura un particolare status di complementarietà e uguaglianza basato su una forma di collaborazione intelligente.

Quindi NON-GERARCHIA = AN-ARCHIA termine quest'ultimo che significa (dal greco antico), nessun rapporto di potere.

Nel passaggio da "maschile" a "femminile" avviene una transizione da una situazione passiva - quella gerarchica - ad una invece attiva, la cooperazione costruttiva. Qui, come in altre parti dell'opera, James-Alice esprime il suo punto di vista e le sue profonde aspirazioni verso una struttura sociale interpersonale migliore e più attenta, non rispetto alla condizione femminile ma alla "condizione umana" nel suo complesso, quindi legata al concetto di persona, una realtà assolutamente indipendente dalla specifica condizione sessuale.

L'astronave Gloria (così come l'autrice la rende viva davanti agli occhi del lettore), è un autentico microcosmo e le donne dell'equipaggio sono persone soddisfatte della loro vita - non devono rivendicare assolutamente nulla - vivono, amano ecc., attraverso il loro comportamento vitalissimo e spontaneo, con il linguaggio e le conversazioni esprimono uno stile di vita più umano e creativo che viene evidenziato utilizzando abilmente le varie possibilità offerte dal "plot" narrativo. Ad esempio la necessità di far nascere due cloni da ogni donna - atto in sé perfettamente giustificato dalle premesse su cui si basa la storia - intendendo dire in realtà due sorelle della madre-clone. Queste sorelle/figlie, perché nascono attraverso una normale gravidanza, rappresentano un ulteriore arricchimento della personalità della madre e, al tempo stesso, diventano il simbolo della piena esplicazione delle infinite sfaccettature e capacità latenti in ciascuna personalità femminile. Viene delineato così un quadro d'insieme completo dell'essere umano "femminile". Su questo punto è illuminante l'ultima frase con cui si chiude la novella, quando Lorimer chiede: «Che nome date a voi stesse? Mondo di donne? Liberazione? Amazzonia?» «Perché - risponde Lady Blue - ci chiamiamo semplicemente esseri umani, umanità, genere umano, razza umana».

Viene così sottolineata per contrasto la solitudine e la profonda chiusura in se stessi che domina una determinata personalità maschile («... Cosa pensate di essere voi, tutti soli, esclama Judy Paris, senza sorelle - leggi persone - con cui spartire la vita! Non sapete che cosa è possibile, ciò che è interessante provare. Siete solo poveri figli unici»).

Perciò, al confronto, la vita di moltissimi uomini - e donne - del nostro tempo si rivela stupida, limitata, sbagliata e inutile.

Ed e bravissima la Tiptree a far emergere questo contrasto, in negativo come in positivo, ad esempio quando Lorimer, una volta scoperto il particolare utilizzo della clonazione, prova ad immaginare che cosa potrebbe provare lui ascoltando le voci di 300 anni di Orren Lorimer («... che potevano essere matematici, idraulici, artisti, vagabondi o criminali, chissà, Una continua esplorazione ed un continuo perfezionamento di se stessi»).

Leggendo con attenzione il testo dell'opera è facile intuire che la vicenda poggia su un solo autentico personaggio, posto deliberatamente al centro della storia: Orren Lorimer (seguito con una regia attenta e puntuale dalla Tiptree). Infatti quasi tutte le altre figure che affollano la trama, o sono personaggi che fanno da sfondo agli avvenimenti, oppure si tratta di figure usate essenzialmente con la precisa funzione di simboli. Così, ad esempio, Bud e Dave rappresentano alcuni degli aspetti maggiormente negativi della personalità maschile.

Orren Lorimer, la voce narrante, è una persona autentica, complessa e multiforme, che presenta più aspetti distinti ma perfettamente integrabili tra loro..

a) Lorimer, il protagonista (unico?) della novella, rappresenta l'uomo quale interlocutore necessario nell'eterno confronto uomo/.

b) Lorimer, uomo del nostro tempo, ama e rispetta la moglie e i figli e ne sente la mancanza. Però è anche in grado di accettare il "nuovo".

c) Lorimer, il "maschio', è in questo suo aspetto la NON-persona, il NON-uomo, il NON-maturo in relazione a sé stesso, ai suoi rapporti con gli altri uomini, e soprattutto con le donne.

d) Lorimer, lo scienziato, è colui che prende per mano il lettore rendendolo partecipe del processo che lo porta a scoprire, gradualmente, i vari aspetti della realtà, biologica e psicologica, presenti nella società del futuro.

Evidentemente tutti questi aspetti che compongono la persona Orren Lorimer sono - in parte - simboli, piò o meno scoperti, che la Tiptree utilizza al meglio integrandoli perfettamente nella struttura della narrazione per poter sviluppare i temi fondamentali e le relative problematiche che le stanno particolarmente a cuore.

La prima personalità sfaccettata che si incontra nel romanzo è quella di Lorimer, uomo del nostro tempo che si sforza di vivere, e amare, nel solo modo che conosce. Lui è l'unico dei tre capace di attraversare, psicologicamente indenne (“… compreso il pacchetto di lettere e foto che Lorimer ha messo per due volte e per due volte ha tolto dalla tasca della giubba...”), la frattura che separa la vecchia realtà ("maschile"), ovvero il presente, dalla nuova realtà ("femminile"), simboleggiata dall'astronave Gloria e dalla società del XXIII secolo che si intravede tra le pieghe del racconto. Lui può affrontare e superare positivamente l'esperienza di entrare in contatto con la nuova realtà perché è in grado di creare un feeling positivo con i vari membri dell'equipaggio del Gloria, ad esempio parlando moltissimo con loro durante il viaggio e specialmente con le due sorelle-cloni Judy (i cui nomi sono rispettivamente Paris e Dakar) ma anche giocando regolarmente a scacchi con Lady Blue Parks; inoltre osserva, riflette e così arricchisce la propria personalità con il "nuovo". Un continuo dai-ricevi quindi tra mondo maschile e mondo femminile. Con questo mezzo la scrittrice indica quale sarà il ruolo di Lorimer - di tutti i Lorimer - come persone "maschili" nella nuova realtà/civiltà dove e capitato. Soltanto in questo modo egli potrà venire accettato, su un autentico piano di parità, e di pari dignità, dalle donne dell'astronave che rappresentano l'universo femminile. Parità quindi fra persone e personalità profondamente diverse ma, proprio per questo, uguali.

E se sulla Terra alcune delle responsabili del programma spaziale del XXIII secolo provano dubbi e paure sulla possibilità di un viaggio senza incidenti, tra i due equipaggi, maschile e femminile, sulla stessa astronave, quando il viaggio del Gloria prosegue tranquillamente, questi timori svaniscono del tutto.

La conclusione del viaggio tuttavia sarà drammatica.

Nell'economia della novella il secondo aspetto simbolico (o sfaccettatura) importante è quello relativo alla Personalità-Lorimer scienziato/esploratore che sonda la genesi e il relativo processo di formazione della nuova realtà femminile. Quindi ci svelerà l'enigma biologico e il conseguente tema psicosessuale prediletto dalla Tiptree.

L'epidemia che ha colpito l'umanità ha reso sterili i maschi e ha lasciato fertili le donne. Apparentemente la soluzione al problema è semplice, ovvero conservare lo sperma degli ultimi uomini sani per poter continuare a riprodursi e - una volta esaurita l'epidemia - far sopravvivere la specie umana nella sua interezza. Invece le cose non stanno affatto così perché, tramite Lorimer, scopriremo che l'agente biologico che ha provocato l'epidemia non ha colpito il cromosoma maschile Y ma, al contrario, ha attaccato il cromosoma X (cioè quello femminile), rendendolo difettoso. Attenzione!

Il cromosoma X difettoso - di provenienza esclusivamente femminile - per il gioco biologico della determinazione del sesso si trasferisce al maschio, per formare la combinazione genetica sessuale maschile XY, rendendo così gli uomini sterili.

Questo e il punto essenziale dell'opera, il suo significato simbolico più profondo da cui parte la Tiptree per sviluppare la sua tesi. Esso e anche la soluzione di questo problema di sterilità - prima di tutto a livello psicologico - che Orren Lorimer deve scoprire come uomo e poi come scienziato.

James-Alice illustra perfettamente il tema psicosessuale tramite l'uso dei due cromosomi (X e Y) e i loro relativi accoppiamenti quali simboli legati alle rispettive valenze psicologiche, "maschile" e "femminile", della personalità di ciascun essere umano, indipendentemente dal sesso.

Il cromosoma Y acquista così una valenza collegata alla dimensione della volontà, strettamente logico-razionale, quindi alla parte "maschile" della psiche. Il cromosoma X assume, ovviamente, la valenza della parte più "femminile" della psiche umana, quindi quella collegata ai sentimenti, alle emozioni, ma anche alla sessualità.

Di conseguenza tutti i maschi con il loro cromosoma X difettoso, ovvero con la parte inadeguata della loro personalità legata ai rapporti umani (gioia, amicizia, comprensione, affetto, amore, ecc.) particolarmente nei confronti delle donne, rimarranno purtroppo sterili mentalmente, cioè solitari e isolati, perché saranno del tutto incapaci di avere una vita psicologica, affettiva e sentimentale soddisfacente. Il contrario succederà per quei maschi che hanno invece il loro cromosoma X sano, normalmente sviluppato. Perché questi uomini saranno psicologicamente fertili, quindi perfettamente in grado di vivere felicemente, fianco a fianco con il genere femminile.

L’autrice, usando questa simbologia, tocca il cuore stesso del problema. Infatti il cromosoma X difettoso è di origine esclusivamente materna. Il significato metaforico è semplice: molte madri e, in generale, molte donne, quali donatrici di sentimenti e di emozioni, sono parzialmente/totalmente incapaci di donare nel modo giusto, o comunque in quantità sufficiente, l'affettività ai loro figli/uomini lasciandoli così psicologicamente impotenti.

La simbologia sessuale XY nelle mani della Tiptree ha ancora qualcosa da esprimere. L'epidemia, o meglio, l'agente biologico che ne è la causa, finisce con la morte dell'ultimo uomo. Tuttavia la specie umana, ovvero le sole donne rimaste in vita, continuano a riprodursi utilizzando particolari tecniche di fecondazione artificiale e, se pure in questo modo nasceranno soltanto altre donne (combinazione genetica femminile = XX, cioè due cromosomi X) esse avranno entrambi i cromosomi X sani, raggiungendo così una situazione, biologica e psicologica, stabile e - relativamente - accettabile. Ma allora, ad un lettore attento, nasce spontaneamente una domanda: "Perché, nell'ultima parte della vicenda, una delle donne raccoglie, con grande attenzione, lo sperma (con i cromosomi X e Y) di uno dei tre astronauti americani se non hanno alcun bisogno di cromosomi X sani? L'unica ragione possibile, al tempo stesso biologica e psicologica, è che queste donne hanno necessità del cromosoma Y, e quindi dell'essere umano di sesso maschile.

Infatti la raccolta/conservazione dello sperma, diventa un atto altamente simbolico rafforzato anche dalla drammatica circostanza nell'ambito della quale viene compiuta questa raccolta, visto che l'uomo donatore del seme morirà subito dopo.

Seguendo la novella vediamo che le donne descritte dall'autrice vivono in una comunità, che prospera tranquillamente, anche senza la presenza degli uomini, da oltre duecento anni. Mentre l'essere umano maschio con il tempo si e trasformato in una sorta di antenato. Giusto per fare un paragone possiamo pensare ad un uomo del '700 (Voltaire, Rousseau, ecc.) rispetto ad una persona del 1996. Questo personaggio storico, portato nel presente, risulterebbe una persona interessante, per molti versi affascinante, ma certamente non necessario per lo sviluppo della società del XX secolo.

Perciò che cosa succederebbe se uno di loro venisse trasportato nel 1996? Ovviamente lo si studierebbe per ottenere da lui tutte le informazioni storiche che potrebbero interessare, ma poi quale sarebbe il suo destino?

Analoga domanda si sono poste le donne della civiltà descritta nella novella. La risposta a questa domanda è anche il punto di partenza dell'opera. Perché il dato fondamentale che genera il dramma è la evidente incapacità mostrata dai tre astronauti USA, Dave, Bud, ed anche Doe Lorimer (qui visto nella sua veste di maschio immaturo), di saper esprimere una propria personalità individuale matura, perciò indipendente dagli schemi sociali e comportamentali della società occidentale e specificatamente di quella americana.

Una tale incapacità è, tuttavia, molto più generale perché riguarda qualunque paese o continente della Terra e tutti i suoi abitanti - uomini e donne – che dimostrano di essere legati in modo cieco e stupido ai rispettivi ruoli socio-comportamentali loro assegnati e dunque nell’impossibilità di avere uno stile di vita autonomo e libero da condizionamenti culturali.

I tre astronauti, Dave, Bud e Lorimer, sbalzati in un futuro interamente "femminile", quindi più valido sia sul piano etico sia su quello interpersonale, non potrebbero avere, all'interno di questa società, alcun ruolo reale e positivo. Quale sarà il loro destino?

Prima di fornire una risposta a questa inquietante domanda vorrei sottolineare un aspetto fondamentale del tema dominante di quest'opera definita, ben a ragione, "poderosa" da Ursula Kroeber Le Guin.

Ovvero il confronto aperto, franco e, necessariamente, conflittuale ma comunque positivo, fra uomini e donne.

Scopriamo infatti, con un'attenta lettura, che James-Alice semina, come in un giallo che si rispetti, precisi indizi - accuratamente celati - per indicare che non intende contrapporre, in uno scontro frontale, la 'Persona-uomo' alla 'Persona-donna' ma, al contrario, ritiene indispensabile correlare le necessarie differenze psicologiche tra i due sessi così da accettare pienamente e reciprocamente, i rispettivi universi maschile e femminile.

La Droga...

Orren Lorimer, nella veste di voce narrante, ad un certo punto si rende conto di trovarsi sotto l'effetto di una strana droga, una particolare sostanza niente affatto tossica, che produce un effetto sorprendente, perché egli si sente lucido, acuto e, nello stesso tempo, prova una piena sensazione di pace definita

"Effetto Atarassia" (ovvero calma psicologica) da Connie Morelos, la donna dell'equipaggio che lo assisterà durante tutto il periodo in cui Lorimer ne subisce l'effetto, tranquillizzandolo («... Tutte noi la usiamo quando abbiamo bisogno di esplorarci dentro ... È un disinibitore, abbiamo il dovere di conoscervi e voi siete così chiusi ... »). Quindi la cosiddetta droga in realtà "accende" la mente di Orren rendendolo capace di integrare tutti i dati e i fatti che ha acquisito, uno per volta, durante tutto il viaggio. Perciò, ricordando e correlando tutto quello che ha scoperto e saputo Orren arriva a svelare la realtà biologia e psicologica del mondo del proprio futuro.

... e il suo effetto.

La vicenda narrata in questo "Houston, Houston ..." inizia proprio nel momento in cui viene somministrata questa sostanza disinibitrice ai tre uomini, pochi giorni prima della fine del viaggio, quando l'astronave Gloria è ormai in prossimità della Terra. Anche questo particolare è voluto; la Terra, simbolicamente, rappresenta la vita vera, un traguardo da raggiungere se si e capaci di farlo.

In questo racconto l'effetto disinibitorio di una tale droga dovrebbe consistere nel liberare prima e nel portare alla luce poi il così detto "lato oscuro" della mente umana che - secondo la Tiptree - dovrebbe corrispondere ad una parte del contenuto dell’inconscio e, specificatamente, alle visioni emotive e alle fantasie aggressive/distruttive presenti nella personalità di ogni essere umano (di entrambi i sessi).

Queste fantasie inconsce non si possono, in alcun modo, esprimere liberamente nel singolo individuo perché vengono dapprima bloccate e/o sublimate, e poi rielaborate in maniera più costruttiva dalla parte propriamente razionale della mente umana. Pertanto esse non vengono né riconosciute, né tantomeno messe in atto dall'individuo stesso.

La deliberata somministrazione della droga all'equipaggio del Sunbird è frutto di un esperimento, voluto dalle autorità del XXIII secolo, e mirato allo studio dei tre maschi così imprevedibilmente apparsi nel bel mezzo del loro mondo femminile e, in particolare, degli aspetti maschili ritenuti, secondo il loro specifico punto di vista, più violenti e negativi.

Per questo motivo l'esperimento verrà ripreso, per ottenere una documentazione più completa, con delle immagini dal vivo.

E invece ... l'impensabile. Perché, al posto di uno studio effettuato in condizioni strettamente controllate (sic!), si consuma un vero dramma - insieme psicologico e umano - scandito dagli effetti (previsti? voluti? quanto?) che una tale droga dimostra di avere sui tre uomini, trasformandoli in veri e propri mostri psicologici e provocando inevitabilmente una esplosione di violenza, mentale prima che fisica, la quale una volta scatenata, non sarà facile da arginare per l'equipaggio del Gloria.

Infatti le pulsioni infantili e le fantasie aggressive-distruttive presenti - soltanto? - come dice la Tiptree nella psiche maschile, una volta scollegata dalla parte razionale della mente, emergono incontrollate, con grande intensità psicologica ed emotiva, condizionando completamente le rispettive personalità dei tre uomini e mostrando così i limiti - angusti e profondi – che attanagliano la personalità di una determinata categoria di uomini.

È chiarissima l'intenzione dell'autrice di visualizzare, esprimendolo simbolicamente tramite questa particolare proprietà della droga, ciò che ritiene di dover condannare, cioè che proprio tali aspetti della mentalità maschile rendono impossibile, a quasi ogni donna, il poter vivere accanto a simili compagni. E così cerca di spiegare quali siano le aspettative dei personaggi femminili nei confronti dell'universo maschile che – è indubitabile - coincidono con quelle della Tiptree.

James-Alice non intende affatto condannare tutti gli uomini, né, tantomeno, la mentalità maschile in toto, ma soltanto quella specifica mentalità e quei maschi che scelgono - deliberatamente e volontariamente - di rimanere schiavi delle proprie pulsioni infantili e dei limiti della loro psiche (e, in primis, si riferisce proprio a Lorimer) che quindi risultano più o meno incapaci di maturare psicologicamente.

Nella sequenza narrativa il primo dei tre uomini a subire gli effetti della droga è l'ingegnere Bud Geirr che viene trasformato nel militare tutto sesso e violenza (fisica). Se dapprima egli pretenderà di violentare una delle donne dell'astronave - identificazione psicologica, sesso = violenza - in seguito, quando viene a sapere da Lorimer che sulla Terra non ci sono più altri uomini, ma sono rimaste solo donne, inizia, immediatamente, a vivere un suo personale sogno, o meglio, una fantasia puramente infantile basata sulla sua presunta onnipotenza sessuale («... sono io l'unico vero maschio al mondo... »).

Subito dopo toccherà a Dave, il comandante del Sunbird, dover cedere agli effetti della sostanza disinibitrice. Anche se lui, inizialmente, ancora in uno stato di semi-lucidità, aiuterà Lorimer a bloccare la violenza scatenata da Bud Geirr. Dave, invece, si lascerà andare, entrando in una dimensione onirica, in cui si convincerà di essere un personaggio ieratico-religioso, chiuso nella sua assurda sicurezza e determinato ad affermare - anche con l'uso della forza, se necessario - una personale visione - biblico-patriarcale («... il capo della donna è l'uomo... Corinzi 1,11,3») sull'equipaggio del Gloria e da estendere, in seguito, a tutta la popolazione, della Terra del futuro. E stavolta toccherà proprio a Lorimer, con l'aiuto dei membri dell'equipaggio, bloccare il maggiore e renderlo innocuo.

Bud e Dave escono così di scena, senza alcuna possibilità di salvezza, e muoiono perché non riceveranno "l’antidoto" – simbolico - loro promesso. Essi rappresentano, metaforicamente, la morte vista come estinzione di tutte le forme di violenza fisica e di sopraffazione psichica di una persona sull'altra come di un sesso sull'altro.

Per ultimo rimane Orren Lorimer. Quale sarà l'effetto della droga su di lui? Nessun effetto violento perché dovrà espletare il ruolo fondamentale a cui è stato destinato.

Per questo motivo il finale della novella - nella quale verranno sciolti tutti i nodi della narrazione - dovrà essere coerente con le differenti personalità e valenze assunte dal personaggio Lorimer.

Tuttavia lo stesso Lorimer non è perfetto, anzi! La droga infatti evidenzia in lui gravi difetti e specifici limiti (ma non troppi), differenti comunque da quelli -ben peggiori - mostrati dagli altri due americani. Le parti "maschile" e "femminile" della sua psiche maggiormente deficitarie vengono evidenziate in due direzioni.

Da una parte, come maschio, Orren è piuttosto debole e perciò tenderà a subire (psicologicamente) e ad assumere una posizione di totale sottomissione nei rapporti di forza con gli altri maschi. Dall'altra, come uomo, la sua personalità è, per molti versi, immatura e di conseguenza, nei suoi rapporti con le donne, la parte relativa alle emozioni, all'amore e al sesso è, in lui, ancora poco sviluppata.

Infatti Orren, messo alla prova, dimostra purtroppo di essere incapace di interagire in modo positivo con la personalità femminile matura e l'autrice utilizza, per dimostrarcelo, il ricordo dell'incubo adolescenziale di Orren che si svolge, oniricamente, nei bagni delle ragazze della scuola superiore di Evanston «… tuttora, a tanti anni di distanza, non riesce a sostenere il loro sguardo...») e nel quale un pensiero lo minacciava ossessivamente: egli continua a provare una profonda paura per la propria vulnerabilità nei confronti delle sue compagne di scuola, quindi, metaforicamente, nei confronti delle donne adulte e mature.

Può essere inoltre imputata a suo carico anche una scarsa capacità ad agire in modo costruttivo e con la necessaria energia.

Gli aspetti più negativi del comportamento di Lorimer, insieme alle sue fantasie segrete, vengono sottolineati più volte dall'autrice come, ad esempio, la descrizione del suo atteggiamento durante il tentativo di violenza carnale di Bud Geirr; infatti Orren si vedrà psicologicamente costretto a rifugiarsi dietro un oblo di cristallo («... un osservatore nella luce protettiva dell'eternità... e, subito dopo, ... io penso che tutto questo debba finire, dice falsamente a sé stesso, sperando di non dovere dire altro...»).

Di conseguenza, nel livello narrativo più esplicito -la trama della storia- dove si muove la Personalita-Orren con valenza di maschio immaturo, il suo destino dovrà, coerentemente, essere negativo e così anche lui dovrà morire, come i suoi due compagni, perché ha dimostrato di non essere affatto migliore di loro.

Possiamo allora dire che questi (tre) esemplari di "Homo sapiens" dovranno estinguersi perché sono psicologicamente "sterili".

Essi potranno lasciare il posto libero ad altri uomini migliori, cioè mentalmente "fertili".

Ad un altro livello narrativo più profondo, invece, la situazione del personaggio Orren Lorimer è molto diversa. Questo perché le parti difettose e limitate della sua personalità particolarmente quelle che - secondo un'ottica femminile - come uomo, può e deve necessariamente cambiare, sono in lui potenzialmente sviluppabili in maniera più che soddisfacente. Prova ne sia la "qualità" dei sentimenti che Orren è stato capace di provare verso le donne della sua famiglia.

D'altronde la sua personalità presenta anche molti lati positivi. Le sue doti migliori sono quelle legate alla sua parte più intellettiva. Anche questo particolare, come molti altri, non è per niente casuale perché questo tipo di capacità sono piuttosto scarse in tutti i Bud ed i Dave in circolazione è un uomo intelligente e creativo, ha una mente acuta ed indagatrice - e – dote essenziale - possiede una capacità relazionale proprio nei confronti del genere femminile. Egli è in grado di provare per loro profondi sentimenti di amicizia, rispetto e collaborazione. Infatti. a differenza dei suoi due compagni, lui verrà subito apprezzato da tutte le donne del Gloria, indistintamente (“… da come una madre guarda il proprio figlio che ha detto qualcosa di inopportuno, ma intelligente»).

Quindi, nella novella, ad un livello narrativo sottostante - ma più importante - dove agisce la Personalità-Orren più intelligente e matura, capace di evolversi come uomo è, di conseguenza, come partner nei confronti delle donne, anche il destino finale del protagonista sarà ben diverso.

A questo livello, e solo a questo livello, potrà avvenire un "faccia a faccia", diretto ed aperto, tra Orren Lorimer da una parte e le donne dell'astronave dall'altra, perfetta metafora dell’infinito scontro tra i due sessi, ciascuno con le proprie - ritenute valide - ragioni da sostenere. Lorimer, qui nella sua valenza fondamentale, rappresenta gli uomini che scelgono – attivamente - il dialogo con il mondo femminile. Uomini e donne potranno allora esprimere, in modo costruttivo, le proprie esigenze specifiche e, attraverso la reciproca autonomia e il dialogo continuo, arrivare ad una effettiva collaborazione e interdipendenza, soddisfacente per entrambi i sessi.

Ma e davvero possibile una fattiva convivenza? È la domanda fondamentale, l'interrogativo che James-Alice pone a tutti i suoi lettori. L'unica risposta che viene suggerita è quella che si può costruire, con molto impegno, nella realtà di tutti i giorni.

Ma l'Orren Lorimer migliore e più maturo, quindi una persona potenzialmente "fertile', muore davvero?

L'esperimento sul Gloria è ormai finito ed è anche terminato l'effetto della droga su Lorimer, ma gli viene comunque dato l'antidoto.

Quest'ultimo gli viene offerto in un contenitore particolare, una "piccola sfera rosa", simbolo evidentissimo dell'ovulo femminile che, tuttavia, in tale contesto indica specificatamente la continuità della vita al di là del destino dei singoli individui. Pertanto Lorimer, in questo momento, cesserà di esistere come uomo per acquistare la simbolica valenza di seme maschile, capace di fecondare l'ovulo femminile, fondendosi con esso.

Naturalmente l'atto stesso della fecondazione "uccide" il seme, perciò anche in questo contesto il protagonista dovrà necessariamente "morire".

Ma, così come il seme, unito all'ovulo, continuerà la sua esistenza producendo un nuovo individuo, questa "morte" per Lorimer rappresenta un destino positivo in quanto potrà continuare a vivere attraverso un uomo "nuovo" con caratteristiche compatibili con le esigenze di metà del genere umano.






[ Indietro ]

Articoli per bibliografie e saggi sulla sf italiana

Copyright © di IntercoM Science Fiction Station - (157 letture)



Questo portale è realizzato con l'ausilio del CMS PhpNuke
Tutti i loghi e i marchi registrati appartengono ai rispettivi proprietari. I commenti sono di proprietà dei rispettivi autori.
Tutto il resto è ©2003-2006 di IntercoM Science Fiction Station. È Possibile usare il materiale di questo sito citandone la fonte.
Potete sindacare le news del portale di IntercoM usando il file backend.php