Picabo Swayne. Le storie della camera oscura
di Alessandro Gatti e Manuela Salvi, "Teens", ed. Fanucci, 2011, 9,90 è, 386 pagg.
Buon romanzo antiutopico; ambientato nel tipico mondo post-catastrofe, vede una cittadina circondata da un mare che ormai è diventato un miasma letale, e da un deserto nel quale vi sono solamente le macerie delle città in rovina.
O, almeno, così sono stati portasti a credere i suoi abitanti, che lavorano ad un macchinario che ricava energia da quel mare.
La protagonista è una ragazzina, alla quale la madre sparisce.
Da quel momento vivrà molte avventure, che la porteranno a scoprire molte cose che non sapeva, e, alla fine, a riincontrare sua madre, per intraprendere con lei ed altri ribelli che hanno deciso di tentare di lasciare quella città senza speranza un viaggio per vedere cos’altro c’è.
La scoperta sarà sconvolgente.
È, vista anche la collana, quindi, il tipico juvenile nel quale un adolescente va alla scoperta del mondo, qui decisamente in maniera accentuata.
Ed è scritto piuttosto bene, intriga alla lettura senza poi deludere, e le storie d’amore che, anche, vi sono, sono parte integrante della trama, e descritte con uno buono scavo psicologico.
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