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Scavando nel futuro ecco gli indiani Kesh


di Oreste del Buono


È una caratteristica della science-fiction e della fantasy quella di proiettarsi nel futuro, di parlarci del mondo che sarà bello o brutto (c’è una opzione per il brutto), postatomico, neoprimitivo, invivibile, eccetera. Del resto, è un tema frequentato anche dalla letteratura senza limitazioni di etichette, valga per tutti l'esempio di 1984 di George Orwell con la sua lugubre profezia dell'asservimento al Grande Fratello, per fortuna non proprio compiuta. La scadenza è stata superata, non diciamo brillantemente, ma è stata superata. Ogni anno superiamo o comunque abbiamo da superare scadenze inquietanti specie se estendiamo il campo delle nostre osservazioni, oltre che alla letteratura più o meno applicata, a quanto ci fornisce la narrativa cinematografica, fumettistica e televisiva.

1996: la civiltà disumana nel fumetto di C. Montellier 1996. Il protagonista de La sentinella, racconto di Arthur Clarke, nel corso di un'esplorazione del Mare Crisium sulla Luna, scopre la struttura piramidale che gli extraterrestri hanno lasciato di sentinella; per Isaac Asimov in Introduzione. I robot il 1996 dovrebbe essere l'anno dell'immissione sul mercato del primo robot ancora senza la parola, ma è già avvenuto tutto.

1997: per i nostri grandi schermi il presidente degli Stati Uniti secondo il regista John Carpenter in 1997: fuga da New York sarebbe Donald Pleasance, prigioniero dei guerrieri della notte nel supercarcere di Manhattan, mentre per i nostri piccoli schermi secondo il regista David Greene in World War III sarebbe Rock Hudson, già morto, ahimè, per nuova malattia imprevista.

1999: ultimo episodio del ciclo Il pianeta delle scimmie, intitolato 1999: conquista della Terra, in cui si racconta la rivolta sovvertitrice che però nel primo film diretto da Franklin Schaffner era imputata alla guerra atomica.

2001: 2001: Odissea nello spazio, superfilm di Stanley Kubrik, partito dal racconto La sentinella di Arthur Clarke.

2002: la scomparsa del rock'n roll nel fumetto 2002 A Rock Oddity di Welch & Rowley...

Si potrebbe continuare all’infinito, queste sono solo le prime citazioni che ci sono venute in mente (probabilmente abbiamo dimenticato quelle fondamentali). Comunque, servono a dare un campione delle soluzioni per il futuro escogitate dalla narrativa. Ma la signora del fantastico americano Ursula K Le Guin ha fatto tutta un’altra cosa. Potete, infatti, trovare in libreria un suo grosso volume edito da Mondadori sotto il titolo Sempre la valle (titolo originale: Always Coming Home) che è una poetica, avvincente, provocatoria prova di archeologia del futuro.

Se Le Guin è un illustre cattedratico di francese negli Stati Uniti e marito di Ursula, il K. in mezzo tra il nome di battesimo della scrittrice è il cognome del marito stà per Kroeber, Alfred Kroeber, padre di Ursula, grande antropologo americano specializzato in indiani, verrà sempre ricordato come autore di un celebre Manuale degli indiani di California. La madre Theodora Kroeber è una poetessa che ha scritto in "Yahi, un uomo tra due mondi" la storia vera di un indiano che nel 1911 sbucò d'improvviso nella società per così dire civile della California dall'età della pietra. La passione per gli indiani della California, insomma, Ursula K. Le Guin l'ha trovata in famiglia quando è nata cinquantasette anni fa a Berkeley, California, s'intende: l'ha respirata subito come aria locale.

Tuttavia, l'autrice dei best-seller fantastici La mano sinistra delle tenebre e I reietti dell'altro pianeta è entrata in una singolare competizione con la madre. Se Theodora aveva ricostruito le vicende del popolo indiano Yahi nella California selvatica del passato remoto, Ursula anticipa in Sempre la valle le vicende del popolo indiano Kesh nella California selvatica del futuro, non si sa se prossimo venturo o piò in là da venire.

Il grosso volume è articolato come un'effettiva ricerca scientifica. Anche inventando, Ursula K. Le Guin ci suggestiona con la credibilità. Ci sono le memorie di "Pietra che narra", protagonista e vittima di tanti episodi, la raccolta di voci e testimonianze corali più o meno dal basso, la trascrizione di leggende e poesie popolari e tutte le notizie possibili su luoghi e nomi di persone, usi e costumi, alimentazione e politica, pratiche mediche e legali, arti e giochi, tempi liberi e obbligati, eccetera. Questo popolo che verrà in California, impariamo a conoscerlo bene.

Non contenta di quanto inventa, Ursula K. Le Guin aggiunge un minuzioso, quasi pedante glossario di lingua Kesh e, nel cofanetto del libro, una cassetta con registrazioni dirette dal futuro effettuate con l'aiuto di Todd Barton: così canteranno i Kesh. Il più gran mondo immaginario dopo quello di Tolkien.






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