Quando Borg posò lo sguardo su Eve
di Annarita Petrino, "Sci-fi collection" n. 16, ed. Tabula fati, 2020, 15,00 €, 208 pagg.
In un futuro nel quale la Terra ha subito il tipico disastro globale, a ricondurre gli umani ad una qualche sorta di ordine sono riusciti… i cyborg.
Esseri potenziati sotto vari aspetti, che hanno appunto preso le file, del Mondo, e lo hanno ricondotto alla pace.
Ma uno di essi ha in sé una dose massiccia di uno dei maggiori difetti dei suoi creatori, la sete di potere.
E, manipolando gli umani facendo credere loro di stare rivoltandosi contro i borg padroni, ha fatto sterminare molte famiglie dei suoi, per impossessarsi delle loro terre.
Il racconto segue la vicenda della figlia di una di queste famiglie, che riesce a sopravvivere al massacro della sua.
E che è per metà umana e per metà borg.
Ella riuscirà, alla fine, a far avverare il sogno di suo padre, che era quello di un mondo senza razze superiori, ma di cooperazione fra esse.
Molto ben scritto, la trama ben congeniata ed appassionante, è anche un po' dickiano: “Gli esseri umani erano caldi e passionali, i borg freddi e calcolatori…” (pag. 59),
E la sessualità vi ha una parte ben più rilevante di quanta ne abbia mediamente nei romanzi di sf.
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