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Oggetti smarriti e altri racconti


"Mondi incantati" n. 18, ed. Acheron, 2020, 10,00 €, 176 pagg.


"L’annuale antologia che raccoglie i vincitori del Trofeo RiLL, giunto quest’anno alla 26ª edizione, e quelli di Sfida, riservato ai partecipanti alle precedenti edizioni.

"Come ormai sappiamo, da qualche anno ospita anche i vincitori di alcuni premi stranieri, quest’anno non dei Aeon Award Short Fiction Contest, Irlanda, e del James White Award, Regno Unito, per problemi organizzativi.

"La qualità, cosa anche questa alla quale siamo ormai abituata, è decisamente buona.

"Andiamo a vedere i racconti.


-"Oggetti smarriti", di Valentino Poppi (pagg. 11-21)-il vincitore, è il divertente racconto della tipica azienda… magica, che viene a scombussolare completamente la tranquilla vita di un protagonista… normalissimo.

Qui è un’azienda che, appunto, ritrova qualunque cosa si sia persa, da un mazzo di chiavi a… un amore.

Cosa che il protagonista ovviamente farà, scomparendo dal mondo nel quale era fin ad allora vissuto, per vivere un’altra, molto, altra, esistenza.


-"Horimono", di Arthur B. Radley, pseudonimo di sconosciuto (pagg. 22-32)-il secondo classificato, è un racconto soltanto vagamente, fantastico; un ermafrodita totale, cioè con tutti gli attributi di entrambi i sessi, va da un maestro horishi, per farsi fare un tatuaggio… per capire chi sia.

È sempre stato in bilico, senza riuscire ad essere qualcosa di definito. E pensa che un tatuaggio di quel tipo avrebbe potuto fare… un miracolo.

Il tatuaggio richiederà anni, ma…


-"Chiari di luna e male parole", di Laura Silvestri (pagg. 33-42)-terzo classificato, è un horror/fantasy tenuto su di un tono scherzoso che vede la serva di tre streghe nel XIII° secolo, voler a tutti i costi diventare come le sue padrone, e riuscirci, con incantesimi e raggiri.

Vi sono anche dei dialoghi in italiano antico, e dialetto, che però non risultano appesantenti, e il tutto rimane piuttosto divertente.


-"La polvere sotto il tappeto", di Saverio Catellani (pagg. 43-53)-il quarto classificato, è un racconto… angelico.

I protagonisti sono infatti Angeli della Misericordia dell’Ultimo Giorno, il cui compito è di salvare la reputazione di persone appena morte.

Leggiamo di alcuni di questi interventi angelici, che chiariscono il loro lavoro.

Per poi arrivare all’episodio clou, nel quale un direttore d’orfanotrofio è un pedofilo assassino, che filma gli scannamenti dei bambini che sceglie.

Anch’egli avrà i servigi degli angeli, ma anche la bambina della quale abbiamo letto la fine.

Decimante molto intenso, morboso, pone degli interrogativi etico-morali non da poco.


-"Nibani", di Gianluca Vici Torrigiani (pagg. 54-65; poi in "Oltre il reale. Il meglio della fantascienza italiana indipendente 2020", a cura di Carmine Treanni, "Odissea digital fantascienza" n. 102, "Odissea fantascienza" n. 107, ed. Delos digital, 2021, 2021)-il quinto classificato, è un ottimo racconto di fantascienza, ambientato su di un pianeta che l’Uomo ha tentato di terraformare, senza però riuscirvi.

La protagonista è una giovane che, all’inizio, ci appare come un membro di una tribù selvaggia.

Poi, lentamente, ci viene fatto capire che sono si, selvaggi, ma che sono, appunto, ciò che rimane dell’umanità che aveva tentato di domare quel mondo.

Ci sono tecnologie avanzatissime che, sole, potrebbero trarli in salvo, ma hanno perso la memoria del loro uso corretto, e tentano di usarle in modi che spesso risultano loro fatali.

E avrà un finale che sarà al contempo happy, che non.


I racconti del RiLL world tour, con un’introduzione (pagg. 67-68).

-"Il vuoto" (The Void, 2019, trad. Francesca Garello), di Benjamin Keyworth (pagg. 69-81)-vincitore del Nova Short-Story Competition, Sudafrica, 2019, è un sf/horror piuttosto… spaventoso.

Vi si racconta di un futuro lontanissimo nel quale l’Umanità non procrea più, e coloro che sono in vita hanno… la vita eterna.

Questo, si verrà a sapere, è perché, cosa che non è stata divulgata, e che sanno solamente gli alti prelati della Chiesa di quel mondo, si è scoperto che, nel vuoto siderale, ci sono le anime straziate di tutti coloro che sono vissuti, e morti.

Non ci sarà nessun paradiso, né inferno, solamente quella vuota indifferenza.


-"La canzone di mezzanotte" (The Midnight Song, 2019, trad. Emiliano Marchetti), di Stuart Olver (pagg. 83-94)-vincitore dell’AHWA (Australasian Horror Writers Association) Short-Story Competition, Australia, 2020, è, appunto, un horror onirico, che racconta, cioè, una storia che ha tutti i connotati del sogno. O dell’incubo.

Molto ben scritto, intriga molto alla lettura.


-"Il dicibile" (Lo decible, 2020, trad. Serena Valentini), di Andréas Bigorra Mir (pagg. 95-108)-vincitore del Premio Visiones, Spagna, 2020, è un’utopia negativa nella quale si immagina un futuro governato, si fa per dire, dalla nanotecnologia.

E nel quale le parole oscene sono vietate; se pronunciate, ciò che si ottiene è uno sbuffo colorato, che esce dalla propria bocca.

Il protagonista del racconto è un omosessuale, cosa inaccettata, da quel Sistema, che racconta, in un monologo unico, i suoi sentimenti a riguardo di quel mondo.


-"Il poeta di ferro" (El poeta de hierro, 2019, trad. Serena Valentini), di Amparo Montejano (pagg. 109-122)-vincitore del Premio Visiones, Spagna, 2019, è un sf… poetico.

Racconta, infatti, dell’amicizia profonda di una donna anziana e del suo robot; un robot vecchio e scalcinato, fatto con materiali di recupero.

Il robot, fra l’altro, trascrive su carta, poeticamente, quanto la vecchietta gli racconta, della sua vita, dei suoi momenti felici, e ciò che ne viene è un racconto talmente bello che, la vecchietta, decide di farlo partecipare ad un concorso letterario.

Che vincerà, ma…

La prosa nella quale è scritto è davvero molto buona.


I racconti di Sfida, con un’introduzione (pagg. 123-124); quest’anno il tema era "La parola magica", che poteva essere inteso anche in senso esteso, tipo password, e il vincolo "Filastrocca", che "… andava inserita in modo non incidentale nè strumentale".

-"Chi c'è dietro di te?", di Laura Silvestri (pagg. 125-133)-bell’horror d’atmosfera che racconta di come un bambino "nato con la camicia" riesca a vedere... quando le persone diventano solamente gusci vuoti senza più, dentro, il loro sé.

Cosa che riuscirà a fare anche quando crescerà, fino a quando, nello stesso momento, capirà il perché, di ciò, e... capiterà anche a lui.

È un horror per l’atmosfera con la quale lo si descrive, che, davvero, fa scorrere un brivido lungo la schiena, al lettore, come capita al protagonista la prima volta che vede quel fenomeno.


-"Il senzamente", di Maurizio Ferrero (pagg. 134-144)-fantascienza, nel quale si immagina un futuro nel quale si possa separare il corpo dall’… anima; il racconto narra di come un bambino debba rimanere, dopo un check up per il quale è stato estratto, fuori dal proprio corpo perché i genitori hanno dimenticato… la password!!

La sua migliore amica gli racconta, allora, di un’antica leggenda, per la quale ci sarebbe una sorta di demone che, privo di mente, ne è in cerca di una, che lo impressiona, comprensibilmente, molto.

Poi suo fratello, che aveva nascosto la password, si appropria del suo corpo…

Non vi si capisce molto bene come sia, questa cosa di cui si racconta; i corpi hanno dei "rivetti" che tengono chiusa la scatola cranica (!?); e c’è una password per collegare anima e corpo!! E i corpi si possono chiedere alla fabbrica!!


-"Cose strabilianti", di Michela Lazzaroni (pagg. 145-156)-fantascienza, in cui un essere artificiale che ha subito un incidente, viene aiutato da una donna che normalmente si occupa di bambini, a riacquistare la memoria che ha perduto.

O, almeno, ciò è quanto si pensa star leggendo, ma il finale…

Commuovente, si interroga, anche, su problemi ontologici basilari; cos’è la realtà, fino a che punto siamo in grado di distinguerla da ciò che non lo è.


-"Vitasassipallaruote", di Marco Cesari (pagg. 157-163)-il nostro pianeta è diventato… irrespirabile, e le persone vivono sotto delle cupole.

Un uomo, sul punto di morire, ricorda il nonno, probabilmente l’ultimo ad aver vissuto "fuori", la loro parola d’ordine, per avere ciò che desiderava, e il pozzo che, arido da sempre, aveva avuto dell’acqua il giorno in cui morì.

Ora è lui ad avere figli, e nipoti, e si domanda: "Che mondo ti lascio, nipote mio?" (pag. 160).


Dunque, abbiamo visto che tutti i racconti qui racconti sono piuttosto buoni.

La pecca più grande è quel fatto che "Il senzamente" risulti un po'… inspiegato, ma poca cosa.

Tra i racconti del Trofeo, il vincitore è quello che mi è piaciuto di meno, ma non saprei indicare, fra gli altri, quale mi paia che lo avrebbe maggiormente meritato.

E dunque, quest’ottima iniziativa che va ad ampliare gli ormai più che adeguati spazi a disposizione della letteratura fantastica del nostro paese, è riuscita, anche in quest’anno funesto, ad organizzare questo premio, a cui hanno partecipato 430 racconti, di oltre 360 autori, il maggior numero di ogni altra.

Le auguriamo, al solito, di poter continuare.

Il volume è completato da "Un anno diverso", del Comitato promotore del Trofeo Rill (pagg. 7-8), "Per una fantasiosa grammatica delle sfide sinergiche", di Emanuele Vietina (pagg. 9-10), "XXVI Trofeo RiLL. Comitato di lettura e giuria nazionale" (pagg. 164-171), e "XXVII Trofeo RiLL. Il miglior racconto fantastico" (pagg. 173-174).






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