Chiedo aiuto alla mitologia ma mi ispiro a una storia vera
di Giuseppina Manin
Che si fa se ci si imbatte in una sirena? Ulisse insegna che buona cosa è tapparsi le orecchie con la cera.
Ma se non è a portata di mano, il rischio è restare medusati dal suo canto letale. Difatti, l'eterea creatura per metà donna e per metà pesce trasportata dall'acqua alta sulle sponde della Senna, appena apre bocca ne fa fuori subito un paio. Solo qualcuno dal cuore di ghiaccio, impermeabile all'amore, potrà sfidare il fatale destino.
Gelido fin dal cognome, Gaspard Snow è l'uomo giusto per l'impresa.
Quella biondina dal viso d'angelo e coda a squame trovata esanime sotto un ponte, lui se la carica sulle spalle, se la porta a casa, la sistema nella vasca da bagno e ne medica le ferite. Ma Lula, la femme fatale marina, nasconde molte incognite. E l'immunità al suo canto maliardo potrebbe in fretta sgretolarsi.
Comincia così Una sirena a Parigi, film di Mathias Malzieu, regista e autore dell'omonimo romanzo, dal 20 agosto nelle nostre sale. «Il potere del canto è il cuore della storia - spiega Malzieu, che oltre a essere scrittore e regista e anche cantante, voce del gruppo rock Dionysos-.
Cantare è un'energia rinnovabile, chi canta si guarisce perché impara a respirare. Per me è una sorta di igiene della meraviglia. Anche stavolta, come per il nome della mia band, mi sono rivolto alla mitologia, ne ho tirato fuori una sirena, l'ho messa tra le braccia di un cantante dal cuore spezzato. Incontrare una sirena è la cosa migliore e peggiore che poteva capitargli».
Una favola romantica nata da uno spunto reale. «La grande alluvione del 2016 a Parigi, durante la quale pesci e anatre si sono riversati sulle rive della Senna Un paesaggio pericoloso e poetico insieme. Quando è stato trovato un pesce gatto, mi è venuta voglia di trasformarlo in una sirena. L'ultima delle sirene, che incontra un cantante. La stoffa ideale per una commedia romantica e stravagante, come un film di Frank Capra».
E come dice Gaspard a Lula «L'amore è come la gioia. Brucia. Molto forte». Riprende il regista: «È l'eterno bel problema. Amare appassionatamente manda a pezzi la tua corazza. E questo ti permette di sentire tutto più forte, la felicità ti attraversa e ti trafigge.
Puoi trasformarti in qualcuno più potente ma anche più vulnerabile. Libero dal guscio ti spuntano le ali, puoi volare e volteggiare. Tutto questo però non è privo di rischi, se cadi puoi farti molto male».
Ma ad attutire il colpo, come in ogni fiaba che si rispetti, arriva una fata madrina. Una vicina di casa un po' invadente e molto divertente, la splendida Rossy De Palma. Una sorta di mamma almodovariana capace di lenire le pena d'amor perdute sia di Gaspard (Nicolas Duvauchelle) sia di Lula (Marilyn Lima).
«Si, questa storia è in parte autobiografica - confessa Mathias -. Anch'io una volta sono rimasto ferito al punto di credere di non potere più innamorarmi. Poi invece ho incontrato una giovane donna, troppo bella per me, e il cuore è tomato a battere. Questa è solo una storia d'amore, anche se avvolta da un alone di realismo magico».
[ Indietro ]
Articoli per film Copyright © di IntercoM Science Fiction Station - (93 letture) |