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SheFi-una fantascienza tutta per sé


di Danilo Santoni


... una donna, se vuole scrivere romanzi, deve avere soldi e una stanza tutta per sè, una stanza propria ...

V. Woolf, Una stanza tutta per sè (A Room of One's Own)


Una volta mi è stato chiesto quali autori di fantascienza preferivo e senza pensarci ho risposto, Connie Willis e Ursula Le Guin. Poi riflettendoci mi sono accorto che erano due donne e che per farmi venire in mente qualche nome maschile dovevo pensarci sopra, e dire che autori che mi piacciono ci sono, Zelazny, Walter Jon Williams, Dan Simmons ... ma dovendo rispondere senza riflettere, mi sono venuti in mente solo i nomi di due donne.

Perché? e soprattutto, esiste una fantascienza prettamente femminile?

Non saprei rispondere alla prima domanda; per la seconda secondo me esiste (al di là di giudizi di valore che sono prettamente soggettivi) una differenza visibilissima tra un romanzo di fantascienza scritto da una donna e un romanzo di fantascienza scritto da un uomo, cosa che, per esempio, non succede in altri generi letterari e nella letteratura in generale.

Non sapendo spiegarmi il motivo e per fare un po' di luce ho provato a raccogliere esperienze e opinioni della parte femminile della fantascienza.

Il progetto è di ampliare questo discorso introducendo in questa pagina tutto il materiale che riesco a trovare e che mi verrà segnalato su questo argomento. Per ora ... si inizi.


Joan Gordon

Esistono due tipi di fantascienza femminista: palese e nascosta. La fantascienza femminista palese si aggancia sempre alla definizione di femminilità ed implica almeno la possibilità di un mondo i cui valori supportino una definizione femminista dell'identità femminile. La fantascienza femminista nascosta ignora la definizione, mostrando un mondo sessualmente egualitario; per di più i suoi valori spesso ignorano argomenti specificamente femministi, rendendo la propria moralità un qualcosa che viene applicato in modo più generale.

La Sf femminista palese si fa prendere dal tran-tran. La femminilità è definita in modo consistente nei termini del principio Zen dello Yin: passiva, gentile, nutriente, pacifica (si veda il saggio di Le Guin, E Non-Euclidean View of California as a Cold Place to Be). Noi donne siamo in sintonia con la natura, vivendo in essa, adattandoci ad essa: siamo vegetariano, delle madri terra non inquinanti, rappresentati di religioni naturali pre-patriarcali. I maschi, naturalmente, sono competitivi, aggressivi, inquinatori carnivori, membri della patriarchia al potere...

Ora, comunque, è apparso il cyberpunk ...

[da Yin and Yang Duke it, in SFEye #6, february 1990]


Nicola Griffith

Ho notato dalla mia esperienza che sebbene la Sf sogni di essere la punta avanzata della società e della letteratura, questo fatto sia tutt'altro che vero (il che non vuol dire che non si debba tentare ancora).

Il fatto che attualmente le donne formino una percentuale sostanziale degli scrittori pubblicati è semplicemente una conseguenza dl due distinte cause:

1. i cambiamenti politici degli ultimi trent’anni

2. la situazione esisteva già nella letteratura 'mainstream' dagli ultimi vent'anni.

La New Wave degli anni sessanta pretendeva di essere radicale e sperimentale, e gli scrittori mainstream stavano facendo quei giochetti narrativi da cinquant’anni.

La narrativa gay ha iniziato ad essere economicamente e socialmente accettabile nel mercato della stampa una quindicina di anni fa ed ora sta apparendo nella produzione principale della Sf tanto che molti nuovi scrittori maschili stanno creando storie con personaggi di lesbiche.

La fantascienza può seguire con forza le piste segnate delle tendenze, ma molto spesso non è lei a crearle....

[da un'intervista all'autrice]


Elizabeth Hand

... a me sembra che le donne possono avere un distinto vantaggio nella letteratura di immaginazione. (Mary Wollstonecraft Shelley è popolarmente ritenuta la grandmere del genere.) Dopotutto questo è il genere del favoloso, dello sconosciuto, dell'Altro. E le donne sono state sempre identificate come tali dall'uomo e, a volte, dalle altre donne ... Siamo state bruciate come streghe, come sante, come mogli e come vedove. Chi c'è di meglio per scrivere dell'Alieno se non qualcuno che ha passato la vita come emarginato?

[da Distant Finger, Women Visionaries for the Fin-de-Millenaire, SFEye #8, Winter 91]


Octavia E. Butler

... molte scrittrici di fantascienza sono a loro volta femministe. Io credo che la maggior parte delle scrittrici di fantascienza siano femministe. Non necessariamente devono parlarne, ma hai l'impressione che sono sufficientemente indipendenti mentalmente e tutt’altro che interessate a svolgere un ruolo femminile tradizionale.

[da un'intervista concessa a Nancy V. Hayes]


Gwyneth Jones

... continuo a resistere alla cultura del femminismo, ogni volta che sfocia nel nazionalismo dei generi (il che succede sempre). Non posso condividere il risentimento dell'oppresso, non ho nessun ricordo infantile di ferite da misoginismo. Ho avuto molte prove di misoginismo che ferisce in seguito, e sto ancora imparando. Ma quello che conta è l'infanzia e nella mia infanzia ho imparato a non essere né una ragazza né un ragazzo.

Non sento me stessa né come 'maschile' né come 'femminile'. Io sento me stessa come un'esploratore, un artista, un fantasista. Quello che ho imparato, forse la lezione impressa in modo più profondo, è stata la rimozione. Se siamo definiti come pensa Platone da ciò che desideriamo, da ciò che ci manca (un'idea che risuona in modo seducente con le scienze della vita che stanno emergendo, con le forme delle cose future)... io sono ciò che mi manca. Io sono ciò che desidero e non posso avere. Io sono la cosa che sa di essere separata. Inizio a pensare che la rimozione ... sia la coscienza stessa.

[da Explorers, in SFEye #15]


Fowler - Goldstein - Murphy

Fowler: ... comunque dobbiamo ammettere che i premi Nebula vanno spesso alle donne. Qualche uomo dice anche che vanno troppo spesso alle donne.

Goldstein: La gente è proprio scocciata che ci siano tutte queste donne a fare le curatrici editoriali. Lo senti dire sempre.

Fowler: Lo sento anch'io.

Murphy: Non capisco perché dovrebbero essere scocciati. Non fa nessuna differenza: i curatori editoriali comprano quello che gli uomini vogliono leggere. È una legge d'economia.

Goldstein: Ci sono tante donne che fanno le curatrici perché la fantascienza è un campo dove si paga poco e non è certo prestigioso quanto quello del mainstream. Così gli uomini sono promossi nella 'fiction' (la 'roba realistica') e le donne rimangono nel mistero, nel rosa e nella fantascienza.

Fowler (ridendo): Non credo [che le donne conquistino il campo], non proprio.

[da The state of Feminism in Science Fiction, un'intervista con Karen Joy Fowler, Lisa Goldstein e Pat Murphy in SFEye #7]


Ellen Datlow

... Non ho idea sul perché ci siano così tante donne nella fantascienza. Io sono arrivata in un periodo in cui tutte queste donne stavano diventando potenti e iniziavano a salire.

Penso che la maggior parte delle curatrici nella fantascienza non provengano dal fandom. In precedenza la maggior parte dei curatori della fantascienza, di sicuro gli uomini, venivano dal fandom o erano scrittori o entrambe le cose. Ben Bova, Lester Del Rey, Fred Pohl, per prima cosa erano scrittori di fantascienza e poi divennero curatori editoriali oppure, come David Hartwell e John Douglass, venivano dal Fandom. Ma non è così per la maggioranza delle donne. Io non provengo dal fandom. Susan Allison neppure, Shawna McCarthy nemmeno ... Non so perché mai tutto d'un tratto le donne si trovino al potere. È un mistero per me come per chiunque altro.

[da A Conversation with Ellen Datlow & Edward Bryant, in SFEye #4]






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