Ursula K. Le Guin-bibliografia essenziale
di Marcello Bonati
Nata a Berkeley, in California, nel '29.
Suo padre, Alfred L. Kroeber, è un'autorita nel campo degli studi antropologici, la madre, Theodora K. Froeber, si guadagna una certa fama per i suoi libri.
Crebbe a Berkeley e nella Napa Valley.
A nove anni scrisse il suo primo racconto, che è una storia di fate.
Nel '39, a dieci anni, invia il suo primo racconto di Sf ad "Amazing Stories", che venne respinto.
Legge molta Sf.
Verso la fine degli anni quaranta, mentre è studentessa all'Università di Colombia, abbandona la Sf per dedicarsi allo studio della letteratura maggiore.
Laureatasi in Storia delta letteratura francese e del risorgimento italiano, si trasferisce a Parigi, dove conosce il suo attuale marito, Charles A. Le Guin.
Verso il '60 avviene il riavvicinamento alla Sf.
Nel frattempo aveva scritto alcuni romanzi mainstream che rimasero inediti.
Nel '62 pubblica il suo primo racconto di fantasy, "April in Paris", che appare su "Fantastic stories", mentre il suo primo racconto di Sf appare nel '64 su "Amazing Stories", ed è "The Dowry of Angyat".
Attualmente vive a Portrad, nell'Oregon, dove il marito insegna storia francese allo State College; da lui ha avuto tre figli, Elisabeth, Caroline e Theodore.
Ha tenuto un corso di scrittura creativa al Beloit College del Lois Wilson Mackey Chair.
La maggiore scrittrice di Sf, anarchica e femminista, che ha portato nel nostro genere una notevole mole innovativa.
Bibliografia essenziale
Romanzi
"Il mondo di Rocannon" (Racannon's Wold, '66), "Sf narrativa d'anticipazione" n. 41, "Cosmo argento" n. 296, ed. Nord, '84,'99
"La mano sinistra delle tenebre" (The Left Hand of Darkness, '69), "Slan" n. 9, ed. Libra, '77, "Cosmo oro" n. 65, ed. Nord, '84
"La falce dei cieli" (The Late of Heaven, '71), "Cosmo argento" n. 37, "Sf narrativa d'anticipazione" n. 37, "Tascabili omnibus" n. 6, ed. Nord, 74, '83, '92
"I1 mondo della foresta" (The World for Word is Forest, '72), "Cosmo argento" n. 62, "Tascabili omnibus" n. 6, Narrativa" n. 119, ed. Nord, '79, '92, '99, "Classici Urania" n. 140, 226, ed. Mondadori, '88, '96
"I reietti dell'altro pianeta" (The Disposessed: an Anbiguos Utopia, '74), "Sf narrativa d'anticipazione" n. 6, "Cosrno oro" n. 111, "Narrativa" n. 43, col titolo "Quelli di Anarres", ed. Nord, '76, '90, '94
"La soglia" (The Beginning Place, '80), "Sf narrativa d'anticipazione" n. 27, "Narrativa" n. 20, ed. Nord, '81, '91
"Sempre la valle" (Alwayes Coming Home, '86), ed. Mondadori, '86, traduzione di Riccardo Valla
Più che un romanzo, questo della Le Guin è un'opera composita, in cui, attorno ad un nucleo narrativo esiguo, ruotano un'infinità di particolareggiate descrizioni del luogo in cui essa si svolge.
Il nucleo narrativo, "Pietra che narra", è spezzettato all'interno del rimanente in una percentuale del meno del 10%; poco più di cento pagine di vera narrazione, e poi... la Valle.
La modalità narrativa utilizzata è quella del visitatore; si immagina che dei visitatori appartenenti al mondo del lettore visitino la Valle, facendo domande e raccogliendo documenti.
In vero "Pietra che narra" non è la sola parte di vera narrativa, essendoci molti altri brevi spezzoni di racconti, fiabe, miti.
Quello che la Le Guin ha voluto dire è la creazione di un luogo immaginario nella sua completezza, lasciando in secondo piano la narrazione vera e propria.
Vi sono poesie, piantine, disegni, e, in appendice "Il dorso del libro”, più di cento pagine sugli usi e costumi della Valle.
Parlando di "Pietra che narra", si riesce a capire che la Valle si trova, nel Tempo, in un futuro della nostra Terra dopo un qualche cambiamento radicale: " ... il costo di fabbricazione, di manutenzione, di equipaggiamento e di rifornimento di queste macchine (di guerra, n.d.a.) aveva impoverito per sempre le scorte del pianeta e aveva richiesto alla grande maggioranza dell'umanità di vivere in servaggio e in miseria".
Già da qui si evince un messaggio antimilitarista, pacifista, che è poi ampliato, e anche ampiamente ripreso nella restante parte del libro; la Le Guin contrappone due visioni contrastanti sul militarismo, l'una a sostenere l'innata tendenza aggressiva dell'Uomo: " ... la nostra malattia è la nostra umanità. Essere umani è essere malati... Poichè nella nostra malattia è la nostra salute, nella guerra la nostra pace." (pag. 388-9); e la sua conseguenza pro-militarista: "Due anni fa hanno ucciso undici persone e rubato otto donne e tutti i cavalli. Vengono ogni inverno a prendere il nostro cibo. Se volete combattere contro di loro, è meglio che abbiate fucili e munizioni. Loro li hanno." (pag. 383).
E l'altra, la sua, decisamente anti-militarista, sostenuta con la poesia di tutta quanta la parte narrativa.
Una sorta di puntino negativo, di ammissione di ciò che la propria meditazione sull'argomento le ha portato a scovare di positivo nel militarismo. proprio in conclusione della parte di narrativa vera e propria.
La Terra in cui si trova la Valle è una Terra ancora abbastanza tecnologizzata, con computers, anche collegati in rete ("... tutte collegate tra loro, come una foresta, o un formicaio, o le stelle." (pag. 160)) e macchinari vari (anche se i treni vengono spinti!!).
Ma la cosa che forse caratterizza maggiormente questa pubblicazione è il fatto che al libro sia connessa una cassetta, "Musica e poesia dei Kesh", il popolo della Valle, con musiche composte da Todd Barton su parole dell'autrice.
Sono musiche tribali, poesie lette in una lingua inesistente; una sorta di primordiale libro interattivo.
Evidente l'influenza degli studi della madre della Le Guin sugli indiani d'America nell'ispirazione di quest'opera.
Un frammento, "The Visionary: The Life Story of Flicker of the Serpentine", corrispondente a "La visionaria: storia di Favilla del Serpentino di Telina-na", una delle "Otto storie vere", a pagina 286, è stato pubblicato anche dalla Capra Press nell'85, assieme ad un racconto di S.R. Sanders.
Altri contributi critici:
"Scavando nel futuro ecco gli indiani Kesh", di Oreste Del Buono, "Corriere della sera" del 10/12/'86
"Alieni e mutanti", in "La scienza della fantascienza", "Strumenti", ed. Bompiani, di Renato Giovannoli, pag. 81
"U.K. Le Guin & A.C. Clarke", di Richard D. Erlich, "Intercom" n. 142/143, pag. 38-41
"Il giorno del perdono" (Four Ways to Forgiveness, ’95), "Il libro d’oro della fantascienza" n. 99, ed. Fanucci, ‘97
"L'isola del drago" (Theanu: the Last Book of Earthsea, '90, edizione originale (MacMillan Atheneum, '90)
traduzione di Riccardo Valla, "La gaia scienza" n. 366, ed. Longanesi, '92, e "Teadue" n. 30, ed. Associati, '95, 1ª ed.: 234 pagine, 26.000 £
Con questo romanzo la Le Guin ha voluto dare un seguito alla sua trilogia di Earthsea.
È, questo, uno dei migliori cicli di fantasy che siano mai stati scritti, decisamente anomalo all'interno del genere, in cui non ci si presentano le solite interminabili ripetizioni
degli stanchi stilemi che ormai lo connotano, cosa che solamente una scrittrice veramente
dotata come la Le Guin poteva saper fare (1).
Questo romanzo non delude certamente: vi si racconta di Tenar, una vecchia strega, e di Theanu, una bambina a cui è stata fatta una cosa orribile, che l’ha deturpata per il resto della vita.
Ed è proprio su questo feeling che, più che altro, è intessuto il racconto; si cercano i modi di guarire la bambina, la si cerea di educare, si cerea di insegnarle i Poteri...
C'è anche Ged. il ragazzo-Mago al centro della prima trilogia, ma qui senza più alcuno dei suoi poteri.
Davvero buono, è senz'altro da consigliarsi sia a coloro che avessero letto la trilogia sia a quelli che non l'avessero fatto; questi ultimi, credo, sarebbero certamente invogliati ad andarsi a cercare i primi tre!!
Con questo romanzo la Le Guin ha vinto il suo quarto premio Nebula.
(1) vedi:
"Intervista con Ursula Le Guin", di Jonathan Ward, "Robot" n. 6, ed, Armenia, '76, pag. 3
recensione mia, "The Dark Side" n. 1/'83, pag. 63
recensione a "La saga di Earthsea", di Errico Passaro, "L'eternauta" n. 86, ed. Comic art, pag. 37
Altri contributi critici:
recensione di Roberto Riva, "Klatuu" n. 29, '92
Antologie
"I dodici punti cardinali" (The Wind Twelve Quartes, ’75), "Sf narrativa d’anticipazione" n. 18, ed. Nord, ‘95
"La rosa dei venti" (The Compass Rose, ‘82), “Sf narrativa d’anticipazione” n. 45, ed. Nord, ‘84
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