Il corruttore
di Alessandro Caredda, "Long stories sf" n. 83, ed. Scudo, 2020, 15,00 €, 464 pagg.
Un alieno caduto sulla nostra Terra millenni fa, si risveglia, come già altre volte aveva fatto, e comincia a tentare di soggiogare l’Uomo.
A Sant’Antioco, in Sardegna.
Sembrerà che possa riuscire nel suo intento, ma un manipolo di eroici riuscirà a sconfiggerlo.
La cosa inizia lentamente, per poi, però, accelerare in un parossismo di morti e soggiogati, di sacrifici di infanti e di piante che divoreranno ogni altro vegetale, e ogni animale.
Il manipolo di eroi sarà composto da un agente di polizia, un prete e una tossica, e saranno proprio le loro peripezie ad essere il fulcro della trama del romanzo.
La prosa con la quale tutto ciò è raccontato non è certo fra le più mirabili, e il testo è costellato da errori di composizione, e vi è un’evidente mancanza di revisione che fa sì che vi persistano quelle che, evidentemente, erano nelle intenzioni dell’autore delle alternative fra due possibilità, ma che, appunto, rimangono entrambe.
Il racconto risulta comunque abbastanza avvincente, anche se lo si sarebbe dovuto sfoltire un pò.
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