Mia, nuova star dei thriller: consigli da mamma Winslet
di Stefania Ulivi
Alla sua età la madre era già candidata all'Oscar per Ragione e sentimento ancora prima del successo planetario con Titanic. Ma Mia, figlia di Kate Winslet e del regista Jim Threapleton - al suo primo ruolo di protagonista del thriller Shadows di Carlo Lavagna, da mercoledì sulle principali piattaforme, dopo il passaggio ad Alice nella città, non patisce pressioni o confronti.
«Non sento il peso di avere mia madre come madre nella vita, per me è semplicemente mia mamma. Bravissima nel suo lavoro». Certo, la persona adatta a cui chiedere consigli prima di andare a Dublino per il provino per il ruolo di Alma.
Una delle due sorelle adolescenti (l'altra è Alex, Lola Petticrew) che vivono in un hotel isolato in mezzo ai boschi con la madre (Saskia Reeves), severissima, che le tiene al riparo da ogni pericolo, dopo un misterioso evento catastrofico. «Quando ho avuto la parte ho chiamato mia mamma eccitatissima e lei mi ha esortato: "accetta, sai che puoi farlo". Mi ha sempre aiutato».
Un'occasione nata per caso, racconta Lavagna, alla sua opera seconda dopo Arianna.
«Non sapevo chi fosse. Le abbiamo fatto il provino per il ruolo di Alex. Visto che non trovavano l'attrice adatta per Alma, l'ho fatta richiamare, giusto prima che salisse sull'aereo, per provarla anche in quella parte. Una scena emotivamente molto complessa, nessuna aveva toccato la tonalità emotiva necessaria, lei è stata bravissima. Un grande talento, sarà il Dna».
È stata la storia a conquistarla, spiega Mia Threapleton (già vista in Le regole del caos di Alan Rickman). «Mi è piaciuta molto, così come il personaggio di Alma. Vive con la madre senza contatti, ne memoria del mondo esterno. Ho letto molte volte il copione e per prepararmi ho fatto le mie ricerche e visto documentari sugli effetti di esperienza simili per capire cosa può succedere a persone vissute in isolamento assoluto».
Una condizione che, non avrebbero potuto sospettarlo quando Shadows, prodotto da Ascent con Raicinema e Vision, è stato girato, non è poi così estranea a ciò che stiamo vivendo. «Gli ultimi mesi sono stati difficili per tanta gente - osserva Mia -. Ho speranza che nei prossimi mesi le cose migliorino. Voglio essere ottimista, credere che da questa esperienza tremenda possa uscire qualcosa di buono.
Che come comunità saremo più consapevoli del nostro modo di vivere. E più attenti all'ambiente, ai cambiamenti climatici. Dovremmo fare molto di più in questo campo». Parla al plurale, non fa fatica a sentirsi parte della sua generazione. «Noi ventenni siamo fortunati, siamo capaci di farci ascoltare con molteplici voci sui temi che ci stanno a cuore. Abbiamo abbastanza fiducia in noi stessi per esprimere il nostro pensiero». Certo la sua esperienza di figlia sarà stata diversa da quella di Alma. «Lei vuole scoprire il mondo, fare a modo suo, si fa delle domande.
Ma la madre è iper-protettiva, la tratta come se fosse piccola». Non proprio la cura Winslet. «È venuta un paio di giorni in Irlanda per far ambientare la figlia. Però sul set non si è mai fatta vedere» ricorda Lavagna. Ricomparsa poi durante il lockdown, al momento del doppiaggio. Reso complicato dal Covid. Lo scantinato di casa Winslet è stato adattato a studio. E Winslet non si è trattenuta. «Dava il suo parere e rimproverava la figlia per come prendeva la battuta, a volte urlava». Tutto uno scherzo. Gran prova d'attrice.
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