Flora, Ulisse e il coraggio di vedere la bellezza che è intorno a noi
di Cristiana Gattoni
Continua la tradizione Disney dei film con animali veri, iniziata negli anni Sessanta con piccoli cult come FBI Operazione Gatto, proseguita negli Ottanta con Turner e il casinaro (Tom Hanks protagonista, Roger Spottiswoode alla regia) per arrivare poi alla grande rivoluzione del live action, da Il libro della giungla a Dumbo di Tim Burton. Flora & Ulisse, il nuovo lungometraggio al debutto oggi.su Disney-, si colloca in questo filone, ma al tempo stesso va oltre, in una insolita commistione di generi: qui il cucciolo protagonista, lo scoiattolo di nome Ulisse, non è solo un adorabile compagno di avventure, ma sfoggia anche dei superpoteri. Insomma: è uno scoiattolo supereroe, che sa volare, scrivere poesie e comunicare con gli umani.
«Sono cresciuta leggendo i Peanuts, ancora adesso ne leggo una striscia tutte le mattine ... È una cosa che ha plasmato la mia infanzia e che tuttora influenza la mia sensibilità», racconta alla stampa Kate DiCamillo, autrice del romanzo illustrato da cui è stato tratto il film (Flora e Ulisse. Le avventure illustrate, ed. Il Castoro).
Per chi conosce i personaggi creati da Charles M. Schulz, il paragone istintivo è con Snoopy in versione mascherata, e in effetti il nostro Ulisse è un pasticcione che riesce a generare situazioni caotiche ed esilaranti (si, in questo film si ride parecchio, con leggerezza). Ma la genesi dei suoi superpoteri, legati a un evento traumatico, ricorda più Spider-Man: in questo caso il "morso del ragno" è un aspiratore da giardino impazzito, che risucchia il roditore, tramortendolo.
In suo soccorso arriva Flora, ragazzina di dieci anni piena di iniziativa e di fantasia, interpretata dalla esordiente (e molto promettente) Matilda Lawler, apparsa a Broadway in The Ferryman: prima lo salva con massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca e poi, da avida divoratrice di fumetti qual è, capisce subito di trovarsi davanti a un animaletto speciale. Il sodalizio tra i due è> immediato e catapulta gli spettatori in una serie di situazioni tra il comico, il surreale e il commovente: i genitori di Flora - il fumettista in crisi Ben Schwartz (Modem Family, Space Force) e la scrittrice di romanzi d'amore Alyson Hannigan (American Pie, Buffy l'ammazzavampiri) - stanno per separarsi, il migliore amico di Flora è un ragazzino nevrotico che ha perso la vista e per di più in citta si aggira anche un ufficiale del controllo animali particolarmente zelante ...
Lo scoiattolo alla fine riuscirà a trovare un rimedio a tutto, come spiega la regista Lena Khan (nota per la commedia indipendente realizzata tramite crowdfundlng The Tiger Hunter): «Ulisse insegna loro ad aprire gli occhi. La storia parla del coraggio di vedere la magia e la bellezza che ci circondano. E Ulisse fornisce questa nuova prospettiva a tutti i personaggi». Menzione speciale, come spesso accade in questo genere di film, per gli effetti speciali e per l’espressività del protagonista peloso: «Avevamo bisogno di comunicare le emozioni e la comprensione mostrata dallo scoiattolo senza infrangere la barriera del realismo e farlo somigliare a un cartone animato ... Un lavoro non molto diverso da quello che ho svolto in Vita di Pi di Ang Lee», spiega il visual effects supervisor Daryl Sawchuk. Niente mantello, dunque, ne tutine aderenti: solo uno scoiattolo simile a quelli che vediamo nei nostri boschi. E che, proprio grazie a questo realismo, porta con se un altro messaggio: l'amore e il rispetto per la natura.
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