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Il predatore dei manga


di Andrea Iovinelli


Intervista con uno dei massimi esperti italiani di fumetto e cultura giapponese, il coordinatore di Planet Manga, Davide Castellazzi


Intercom: Innanzitutto siamo felici di poterti ospitare sulle pagine di Intercom, e ti diamo il benvenuto. Presentati brevemente anche a chi non ti conosce.

Rullo di tamburi... Davide Castellazzi, coordinatore di PLANET MANGA, collaboratore DeAgostini (testi di JAPANIMATION), direttore di FAHRENHEIT 451 (dedicata al fumetto e alla grafica da tutto il mondo), direttore di JAPPAMONDO (dedicata alla cultura pop giapponese, ma momentaneamente sospesa), in passato redattore Granata Press e di Fumo di China e articolista per una miriade di riviste che non sto a elencare altrimenti si addormentano tutti (me incluso). può bastare? Troppo lunga?

Devo dire che rimpiangiamo il prezioso Castellazzi articolista di "Fumo di China" prima, curatore della "Dizionario Enciclopedico dei Manga" poi, e infine creatore del "Mangagiornale". Il tuo contributo era illuminante. Ora, sei coordinatore della Planet Manga: sicuramente un bel traguardo, intermedio o permanente che sia. Cosa è stato a farti appassionare ai manga e alla cultura giapponese in generale? C'à stata nella tua gioventù una "scintilla", un amore a prima vista, o è stato più un processo di avvicinamento graduale e cosciente?

Perché mi rimpiangete? Oltre che sui manga della PLANET miei articoli continuano ad apparire su WIZ, FAHRENHEIT 451 e altre testate. Il DIZIONARIO ENCICLOPEDICO DEI MANGA continua a uscire (anche se con tempi biblici) e dopo il Mangagiornale ho curato JAPPAMONDO, mentre altri mille progetti mi frullano in testa. Il ruolo di coordinatore di PLANET è sicuramente un bel traguardo, spero non definitivo visto che vorrei fare tante altre cose (adesso per esempio curo i testi per i fascicoli di JAPANIMATION della De Agostini). La "scintilla" per i manga c'è stata, ma non in gioventù. Mi spiego meglio. Da ragazzino, come molti, rimasi affascinato dall'invasione dei cartoni giapponesi, ma all'epoca nessuno sapeva niente di chi li faceva e del mondo dei manga. In realtà la folgorazione c'è stata molto più tardi, diciamo una quindicina di anni fa, quando in edizione americana lessi i primi manga pubblicati con continuità e consapevolezza in Occidente: LONE WOLF AND CUB, AREA 88, CYBER 7. Ero già un grande appassionato di fumetto, ma i manga mi colpirono per il loro diverso modo di narrare. Da lì in poi è stata un'escalation, l'interesse per i manga ha alimentato anche quello per la cultura giapponese, così "aliena" rispetto alla nostra da attirarmi fortemente.

Sappiamo che sei un fine cultore anche di fantascienza e della narrativa di genere. In questo specifico caso, come per la domanda precedente, cosa è stato a fartene innamorare? Con cosa p stato il "primo contatto", un libro, un cartone, animato, un film?

Santo cielo, "fine cultore" è una definizione altisonante, diciamo che sono un appassionato di fantascienza, che ormai ha poco tempo di leggerla sommerso com'è di lavoro. Il mio approccio alla narrativa di Sf è stato però anomalo, vi sono infatti arrivato per via traversa a 17 anni. Ero già un discreto divoratore di libri, senza un indirizzo preciso, dai western di Louis L'amour, ai classici per ragazzi, a Robert Louis Stevenson, fino a Orwell che però non catalogavo ancora come fantascienza. A 17 anni però, mi imbattei in alcuni volumi dell'Editrice Nord dedicati al CONAN di Robert Ervin Howard. Conoscevo già il fumetto e intrapresi la lettura dei libri. Fu l'inizio della "rovina", scoprii il catalogo Nord e comincia a leggere fantascienza, che subito trovai (e trovo tuttora) superiore alla fantasy. Tra gli autori che più mi colpirono all'epoca posso citare John Brunner e Robert Silverberg. Un anno dopo realizzavo la prima fanzine che si occupava, molto dilettantisticamente, di fantastico.

E i tuoi gusti come si sono evoluti da allora, e cosa preferisci adesso? C'è un particolare autore o una serie, o un genere che prediligi in particolare?

Non credo che i miei gusti si siano evoluti in modo particolare, mi piacciono ancora le cose che mi piacevano venti anni fa, semplicemente se ne sono aggiunte altre e, invecchiando e maturando (spero) ho cominciato ad apprezzare letture più sofisticate. Faccio un esempio terra terra: a quattordici anni andavo pazzo per i supereroi, oggi li leggo ancora con piacere ma prediligo altri fumetti. Stesso discorso per la fantascienza e la fantasy, inizialmente mi entusiasmava tutto, ora sono molto più selettivo. Gli autori di fumetti che mi piacciono sono molti, provo a citarne qualcuno a casaccio: Jiro Taniguchi, Hugo Pratt, Frank Miller (ma non sempre), Moebius, Philippe Druillet, Paul Pope, Will Eisner e almeno un centinaio di altri.

Diciamo che una predilezione per i "narratori" e i "visionari". Ci sarebbero poi da citare un altro centinaio di disegnatori, partendo da Jack Kirby. Come fumetto ti dico solo il più importante: L'ETERNAUTA, e qui si svela la mia passione per il fumetto argentino. Per la narrativa di fantascienza sono più in difficolta. Come ho già detto, ormai non ho più tempo di seguirla e i primi nomi che mi vengono in mente sono Brunner e Philip K. Dick.

A parte "Stella Meravigliosa" di Yukio Mishima, in Italia sono stati pubblicati solo pochi romanzi nipponici di genere, un paio di fugaci racconti all'interno di antologie, ma tutte pubblicazioni comunque molto "casuali", senza una precisa politica divulgativa. Eppure la letteratura Sf giapponese, se non erro, è un settore molto dinamico, con autori affermatissimi, che gode di un discreto seguito, e con titoli che vendono anche milioni di copie. Sui numero 4 di "Blame!" per esempio, si è parlato di alcuni autori e della nota, anche a noi, rivista "Sf Magazine". Sai qualcosa, di questo movimento in generale?

Hai ragione, la fantascienza letteraria giapponese in Italia è praticamente inesistente, ma ben poco si sa anche di quella cinematografica. Alcuni filoni in Giappone molto popolari come il Kaiju (i film di mostri alla Godzilla) o i sentai (i supereroi in costume alla Power Rangers) sono arrivati anche da noi, ma in modo frammentario e spesso "manipolati". Diciamo che anch'io, soprattutto grazie a MANGA 2000, sto cercando di comprendere meglio questo mondo e successivamente di divulgarlo. Tornando alla letteratura, non so darti dati precisi, ma l'impressione è effettivamente che il mercato, anche di autori locali, sia molto vasto. Tieni conto che in Giappone l'editoria in genere è molto più sviluppata che da noi, per le riviste di fumetti è normale raggiungere milioni di copie di venduto, ma anche quotidiani e altri generi di pubblicazioni vantano vendite molto alte.

Tu pensi che potrebbe essere un "fenomeno" importabile? In fondo adesso si inizia a pubblicare anche materiale francese e tedesco, oltre a quello americano e inglese ... perché non giapponese?

Credo di si. Esistono però due barriere. La prima è la lingua, pochi conoscono il giapponese per cui è più difficile selezionare le opere. La seconda invece è rappresentata proprio dalla differenza di dimensioni dei due mercati. In genere gli editori giapponesi non amano trattare con quelli occidentali se le copie di venduto ammontano a poche migliaia (ahimè dati italiani...). comunque se c'è qualche editore in ascolto che vuole tentare l'impresa, io sono qua.

Tra i manga e i comics americani di Sf direi che c'è un'enorme differenza.

La mia sensibilità di lettore accosta facilmente e senza problemi romanzi statunitensi e manga, molto vicini in quanto a tematiche, generi, stile narrativo, approccio hard "fanta-scientifico", ecc. (il discorso è generalizzato, chiaramente). Eppure la patria natia della letteratura Sf sono proprio gli Stati Uniti... Noti anche tu questa incongruenza? Se te la spieghi, come te la spieghi. Mi piacerebbe conoscere la tua opinione.

La patria della fantascienza sono gli Stati Uniti, come dici tu, per questo molti spunti "americani" si sono poi diffusi in tutto il mondo, influenzando anche il fumetto giapponese.

Forse riesci ad accostare più facilmente i manga alla letteratura di Sf americana perché in effetti negli USA non si producono molti fumetti di fantascienza. L'imperante filone supereroico americano ha ben poco a che fare con la fantascienza letteraria. Al contrario i mangaka si sono spesso "impadroniti" di idee della letteratura americana.

Il tuo lavoro: ci spiegheresti praticamente in cosa consiste? Hai dei collaboratori esterni? Come ti documenti e quali sono le tue fonti, le tue "spie"? Oppure, ma la vedo difficile ... leggi tutto quello che esce in Giappone?

Per quel che riguarda PLANET MANGA io sono una figura professionale abbastanza atipica, una sorta di jolly. Sul mio biglietto da visita c'è scritto line editor (il mio capo, il sommo MML, ama le definizioni anglofone), in parole povere sono il coordinatore di PLANET MANGA. Mi occupo di selezionare i manga da pubblicare in Italia, tratto con gli editori giapponesi, coordino la linea, mi occupo della pubblicità e dei rapporti con la stampa specializzata. Inoltre curo personalmente 7/8 delle nostre 18 uscite mensili. Quest'ultima fase, comporta il classico lavoro da redattore/articolista. Per documentarmi semplicemente accumulo tonnellate di carta ogni mese. Cerco di leggere (o perlomeno sfogliare) tutti i manga che escono in Italia e negli altri paesi occidentali (soprattutto Stati Uniti e Spagna). Ricevo ogni mese una selezione di magazine dal Giappone oltre a un gran numero di tankobon. Inoltre almeno due volte l'anno mi reco in Giappone per vedere le novità. Ovviamente mi avvalgo anche dell'aiuto di collaboratori. Tra tutti cito il bravissimo Roberto Pesci, che da Tokyo mi manda un sacco di "dritte". Ovviamente tenere sotto controllo tutto il mercato giapponese dei manga è un'impresa quasi impossibile, comunque devo ammettere di essere riuscito nel corso di questi anni a farmene un quadro abbastanza preciso. Tanto che a volte gli stessi editor giapponesi rimangono stupiti quando gli nomino dei manga che sono poco conosciuti anche da loro. Per concludere si tratta di un lavoro che richiede una grande passione, altrimenti dopo pochi mesi si rischia la nausea o la follia di fronte a tale bombardamento di immagini.

18 uscite mensili sono davvero tante, una bella fetta di mercato. La Planet Manga che ne dice? Dicci un po' come vanno le cose ... Siete contenti dell'attuale situazione, vorreste allargare ancora di più le offerte?

Intravedete spazio per nuovi progetti? Facci un bel quadretto.

Le cose vanno bene. Certo ogni tanto qualche manga "zoppica" o va male, ma si tratta di un 10% delle uscite, percentuale molto bassa per un numero di testate così alte. Tieni conto che in realtà nella redazione di Modena "produciamo" 70 albi al mese, di cui circa 40 per l'Italia (gli altri sono per Germania e Francia). Diciamo che questo è il nostro "tetto", se facessimo altri manga dovremmo ridurre albi supereroistici o altro. In linea generale il mercato dei manga comunque sembra reggere bene e potersi espandere ancora un po'. Personalmente ritengo che ci siano settori che più di altri hanno ancora potenzialità di sviluppo, come gli shojo, i manga adulti, i volumi illustrati, i manga a colori.

Mi pare tra l'altro che nutriate una particolare attenzione nei confronti di una certa "ristretta" fascia di lettori, molto specializzati, con gusti spesso molto precisi e disposti anche a spendere qualche lira di più pur di avere un buon fumetto tra le mani. È quello che volete e siete ben contenti cosi o, francamente, invidiate un pochino i titoli che, stando alle classifiche di vendita accessibili al pubblico, in questo periodo la fanno da padrone?

La mia idea, supportata dalla casa editrice, è sempre stata quella di creare un parco testate diversificato. Molti manga diversi tra loro che soddisfacessero quasi ogni tipo di pubblico. In altre parole di non puntare solo ed esclusivamente sugli otaku che comprano tutto (e poi si lamentano che spendono troppo), ma diversificare, permettere al lettore di scegliere. Manga per ragazzi, manga per ragazze, manga per adulti, titoli che possono attirare i lettori di bonelliani e supereroi ecc. In questo senso ci sono stati anche volumi molto particolari o mirati, come NEW YORK NEW YORK (con tematiche omosessuali), i libri per adulti di Jiro Taniguchi e Ayumi Tachihara o la fantascienza d'avanguardia di MANGA 2000. Il tutto senza scordarci i ragazzini o i fenomeni televisivi come DIGIMON e POKEMON. Invidia dici? Certo a un editore interessano soprattutto i titoli che vendono tanto, per cui non ci spiacerebbe per esempio pubblicare Dragonball, ma si tratta appunto di scelte commerciali. Dal punto di vista della soddisfazione e dei gusti, sono molto contento del nostro programma e non lo cambierei con quello di nessun altro. Tra l'altro il nostro è un programma lungimirante, abbiamo investito su titoli, autori, case editrici e filoni che nessuno considerava (prendendo anche rischi e talvolta batoste), ma un po' alla volta ne stiamo avendo un ritorno. Ora sono gli altri che copiano noi.

C'è un titolo o un autore che, potendo, vorresti tanto strappare alla concorrenza? Vediamo se indovino i tuoi gusti... io una mezza idea ce l'avrei.

Non saprei. "Strappare" direi proprio di no. Nonostante quello che afferma la concorrenza né io né il mio editore abbiamo cercato di portare via titoli gli avversari. Diciamo che ci sono alcune serie altrui che mi piacciono e leggo volentieri, e che quindi sono contento vengano pubblicate in Italia anche se da altri. Tanto per farti qualche nome: le opere di Osamu Tezuka, Gun Smith Cats e Getter Robot.

Per fortuna non ho scommesso, perché avrei perso ... Sinceramente pensavo che mi avresti fatto i nomi di Mitsuru Adachi e Ryoichi Ikegami.

C'è invece qualche autore o qualche serie che se non dovessi sottostare ai gusti dei lettori, alle vendite o alle leggi di mercato, pubblicheresti subito senza pensarci su due volte? Qualcosa o qualcuno che ami particolarmente e che vorresti tanto poter condividere anche con i lettori?

No, non avresti perso. Amo molto sia Adachi che Ikegami. Il primo non l'ho nominato solo per brevità, il secondo perché non è della concorrenza. Ikegami ha collaborato con troppi scrittori ed editori per essere considerato di "scuderia". Noi abbiamo già pubblicato qualcosa di suo, L'UOMO RAGNO, e non è detto che in futuro non si possa pubblicare altro. Autori che pubblicherei se fossi ricco, ovvero che farebbero perdere un sacco di soldi anche se bellissimi? Per esempio Seizo Watase, che fa quasi esclusivamente romantiche storie a colori in stile ligne claire, oppure Yuji Kamosawa, a metà tra Tezuka e la grafica americana anteguerra per bambini. Poi tutte le vecchie serie di Osamu Tezuka e Shotaro Isljinomori.

Direi che ne abbiamo già abbastanza per fare tracollare quattro o cinque editori.

Se c'è una cosa di cui non vi si può certo accusare, e quella di mancanza di coraggio. Penso alla ripresa dell'edizione Glénat di Akira ... penso ai primi shojo ... penso alle edizioni solo per libreria. L’"esperimento" Manga 2000 in questo contesto si inserisce bene: prezzo un po' più alto del normale, edizione e confezione più curata, pubblico, si presume, un po' più adulto ed esigente, e appassionato di fantascienza matura. Era davvero una bella scommessa. A distanza di qualche mese, come va? È stato un progetto voluto da te e sei soddisfatto del risultato?

Innanzitutto devo correggerti: il prezzo di MANGA 2000 è solo apparentemente più alto. È vero, costa 6.900 lire, ma offre un alto numero di pagine con tanto di sovraccoperta. Il primo numero di BLAME! aveva addirittura 256 pagine! Credo si sia trattato di uno dei manga più economici proposti in Italia. Per il resto hai ragione: era una scommessa. Una scommessa in cui ho sempre fortemente creduto, mentre i miei capi erano inizialmente titubanti. L'idea era quella di presentare a rotazione manga modernissimi e innovativi, uniti dal filo conduttore di una fantascienza "tosta", "adulta". Sono andato a pescare serie completamente ignorate dalla concorrenza che forse aveva paura di titoli così differenti dai soliti manga commerciali. La scommessa è stata vinta, i due titoli finora presentati (EDEN e BLAME!) vanno molto bene.

Oltre a proseguire con questi aggiungeremo a rotazione altre 4 o 5 serie altrettanto fantascientifiche e innovative. Sono soddisfatto anche del prodotto in sé, e nei prossimi numeri conto di inserire più redazionali sulla fantascienza giapponese, incluse interviste ai mangaka pubblicati.

Che bello! Addirittura altre 4 o 5 serie fantascientifiche! C'è tanta roba da fame un’indigestione! Ora però non ci puoi lasciare cosi... Se non puoi farci i titoli perlomeno accennaci a grandi linee di che cosa trattano e che tipo o genere di manga sono! Sarebbe davvero crudele da parte tua, non farlo...

Purtroppo, finchè non abbiamo dei contratti firmati in mano, non posso fare nomi. Ti ribadisco solo che si tratta di serie recentissime, molto moderne nella grafica e nella narrazione, quasi tutte di autori sconosciuti in Occidente.

E per i "vecchietti" come me, invece? Sarà, ma sono un nostalgico sentimentale, e i primi amori non li scordo più. In una recente risposta nell'angolo della posta (la domanda tra l'altro era mia...) hai detto che tieni "sotto osservazione" due autori "vecchi immarcescibili" come Yasuhiko e Hoshino. È qualcosa di più di un’idea, o non dobbiamo sperarci più di tanto? All'interno della proposta Planet, c'è ancora spazio per le vecchie glorie, per i poveri e spesso dimenticati Maestri del fumetto?

YAS non ha poi fatto molto di fantascienza, e per quanto quel poco sia ottimo trovo che abbia un tratto e una narrazione classica poco adatta a MANGA 2000. Se mai pubblicheremo qualcosa di suo non sarà su MANGA 2000. Qualche possibilità in più c'è con Hoshino, come dicevi costantemente sotto osservazione. Per ora, però, precedenza al nuovo. Riguardo ai classici, visto che da anni tutti ce li chiedono, stiamo pensando a una collana, appunto, "classica", con manga degli anni Settanta (andare più indietro credo sarebbe un problema).

Qualche passo In avanti coi giapponesi lo abbiamo fatto, se si concretizzerà qualcosa sarai il primo a saperlo.

Grazie, troppo gentile! Ne sarei davvero entusiasta! Comunque non mi riferivo ad una loro specifica collocazione all'interno di Manga 2000, perché mi piace molto l'idea che è alla base del progetto, la appoggio in pieno. Spazio anche a nuovi autori o a quelli non conosciuti, ce ne sono talmente tanti! Piuttosto, visto che hai accennato ad uno spazio disponibile per manga a colori, "Jeanne" e "Jesus" di Vas, ci starebbero proprio bene. Come ci starebbe bene "The Journey of Shuna", del Maestro (inchino) Miyazaki... no? Vengono prodotti molti volumi a colori? Da noi proprio non arriva nulla, eppure penso che sia un genere che potrebbe "attirare" parecchio, magari invogliando all'acquisto anche quelle fasce di lettori più grandi che non si avvicinano ai manga per distacco generazionale.

Jeanne e Jesus, per quanto molto belli, credo che difficilmente sarebbero apprezzati in Italia. Il viaggio di Shuna è molto più probabile, chissà ... magari dopo NAUSICAÄ. Il problema dei volumi a colori è che costano molto di più di quelli in bianco e nero, ovvero dobbiamo scordarci gli albi a 3.500 lire o 6.900 lire.

Le fumetterie ultimamente non fanno altro che sfornare volumi cartonati di lusso a colori, che costano come minimo 25.000 lire, e anche voi pubblicate parecchi albi di "lusso". Perché non potrebbe esserci spazio, e mercato aggiungo io, anche per i manga a colori? Chi ama il fumetto, e compra ad un prezzo elevato opere che meritino tale costo, dovrebbe essere in grado di apprezzarlo in ogni sua forma, sia che sia francese sia che sia giapponese. Qual è la tua opinione a riguardo? Pensi che tuttora, il "vecchio" appassionato si interessi solo delle sue antiche passioni senza guardare al nuovo?

Certo che è possibile farli in libreria a un prezzo elevato, in quel modo però si resta confinati alle poche migliaia di copie. Intendo dire che non si apre un nuovo mercato. E per titoli tutto sommato adatti al grande pubblico è un peccato. Per Il viaggio di Shuna, per esempio, preferirei una soluzione più economica da edicola (tipo MONONOKE). Credo che il vecchio appassionato guardi un po' tutto, il problema è però numerico: quanti sono gli appassionati disposti a comprare certi albi? La prima questione da risolvere è sempre questa. Tu citi i volumi francesi, che qui in Italia costano 25.000 lire (per 48 pagine), proprio perché non hanno più lettori (500/1000 copie vendute). L'obiettivo è evitare questa situazione, non imitarla.

Hai detto che andare più indietro degli anni Settanta sarebbe un problema.

Pensi ai problemi con i lettori che difficilmente acquisterebbero manga così "vecchi", oppure alla possibilità concreta di rintracciare il materiale?

Dev'essere una vera jungla, una redazione giapponese ...

Il materiale può essere più difficile da trattare perché i diritti cambiano mano con gli anni, ma non è un grosso problema, ormai siamo pronti a tutto ... L'ostacolo è rappresentato dalla scarsa vendibilità del materiale datato, meno appetibile di quello recente. Il ragionamento è molto semplice, la maggior parte dei lettori di manga è costituita da giovani e giovanissimi, che in quanto tali preferiscono opere di narrativa e intrattenimento moderne, in linea con i loro gusti e con quanto li influenza visivamente quotidianamente, dalla televisione, al cinema, ai videogiochi. Dopo aver visto Matrix difficilmente un ragazzino si entusiasmerà leggendo Astroboy (per quanto bellissimo), ma preferirà titoli con maggiore azione, o più tecnologici, cyberpunk o altro. I gusti mutano col tempo, con le tecniche narrative e le scuole grafiche.

Pensi invece che il filone anni '80 sia esaurito? Molti degli autori pubblicati in Italia infatti sono nati artisticamente soprattutto in quel periodo; è stato sfruttato parecchio, ma sono sicuro che c'è ancora molto altro. Un nome su tutti, a noi poveri lettori sconosciuto? Ti viene in mente qualcuno in particolare?

Penso ci sia ancora materiale interessante degli anni Ottanta, solo che è andato tutto quello più vendibile, mentre restano autori e serie più difficili o meno commerciali. Se il mercato continua a reggere a questi livelli, credo che comunque ci sarà un recupero graduale di molte cose. Scusa ma preferisco non fare nomi e titoli, in alcuni casi rischierei di "scoprire le carte".

Allora provo a fare il furbo ... Mi rivolgo al Davide Castellazzi "lettore", hai detto che segui anche le uscite negli altri Paesi Occidentali, come Spagna e Stati Uniti. Quale titolo, che ovviamente non è attualmente pubblicato qui da noi, tra quelli leggi con particolare interesse?

Ti dico solo un titolo: Banana Fish di Akimi Yoshida.

Passiamo ai pezzi grossi. Finalmente avete restituito la dignità che le spettava a Nausicaä, L'edizione è bellissima, se non erro perfettamente fedele all'originale, lussuosissima ed economica. Penso di poter parlare a nome di tutti i lettori, facendovi i miei più sinceri complimenti e porgendovi i miei più sentiti ringraziamenti. Come mai è passato così tanto tempo, prima che ci si accorgesse nuovamente di Miyazaki? Problemi di diritti?

Piu di due anni di trattative con la Tokuma, che tra le altre cose voleva aspettare l'arrivo dei film di Miyazaki nei cinema italiani, cosa che si è rivelata del tutto inutile, vista la tristissima distribuzione italiana. Quello che i lettori non possono sapere è che dietro l'acquisto di un titolo spesso vi è un estenuante lavoro di trattative. È accaduto con molti manga, per esempio con Gundam.

Prima l'anime comic de "La Principessa Mononoke", ora Nausicaä; poco fa hai accennato ad una possibile pubblicazione de "Il Viaggio di Shuna".

Che genere di contratto vi "lega" alle opere di Miyazaki? Avete dei diritti di opzione, un'esclusiva?

Diciamo che siamo l'editore italiano di Hayao Miyazaki. E ovviamente ne siamo fieri.

Siete dunque gli editori di Miyazaki e avete anche pubblicato dei bellissimi volumi illustrati, come per esempio quelli di Evangelion; faccio due più due e ti chiedo: pensate di proporre anche gli splendidi, meravigliosi volumi illustrati di Miyazaki? Dicci di si ...

È possibile, ma ancora troppo presto per sbilanciarsi. Vedremo ...

Altro pezzo grosso che hai già citato: Gundam. Il vero e proprio evento degli ultimi anni; non so tra gli operatori, ma dal di fuori devo dire che "la questione Gundam" la viviamo con vera e propria apprensione, perché di questa fantomatica faccenda si continua a sapere davvero ben poco. So che siete riusciti a spuntarla dopo due anni di lunghe trattative; ti prego, a nome di tutti gli appassionati, fai un po' di luce sul mistero: cos'è che impedisce di licenziare i prodotti legati a Gundam? Qual è la difficoltà maggiore? Perché ci sono così tanti problemi rispetto a tutti gli altri prodotti?

Una premessa: noi ci occupiamo di manga e quindi non sappiamo molto sugli anime di Gundam. Comunque, personalmente mi è parso di capire che Bandai e Sunrise intendono (giustamente) sfruttare al meglio le loro serie e che per GUNDAM non si accontentino certo di una edizione in videocassetta, ma vogliano il passaggio in tv. È quello che sono riusciti a fare negli USA con Gundam Wing e che probabilmente avverrà presto anche in Europa. A quel punto potrebbero veramente aprirsi le porte di tutto il mondo di Gundam.

Penso sia ancora presto per sapere se le vendite siano state buone, ma comunque, incrociando le dita, non credo che incontrerete problemi.

Quanti numeri sono previsti? E se tutto andrà bene, che cosa vorreste proporre in seguito? Magari Gundam Z?

Le vendite in libreria (le uniche per ora di cui siamo certi) sono ottime. Per questo motivo stiamo già progettando degli albi speciali dedicati sempre alla Guerra di un Anno. Se poi tutto continuerà a procedere bene, il passo più logico sarebbe pubblicare Z Gundam subito dopo GUNDAM 0079. Dato che per ora i volumi di GUNDAM 0079 sono 7 (equivalenti a 14 italiani), e che prevedo che la serie terminerà attorno al 9/10, ne abbiamo per 18/20 numeri.

Per albi speciali cosa intendi, precisamente? Sempre manga, tipo le "Side Stories", oppure qualcosa come gli affascinanti volumi "Chronicles", o i "Rapport Deluxe" o ancora le ormai introvabili "Bible"? Avete la possibilità di pubblicare anche quel genere di materiale, o non rientra negli accordi?

Sia manga che volumi illustrati. Non le "bibbie" che sono troppo legate all'anime. Comunque è tutto in via di definizione.

Molti tra i lettori più fanatici, avrebbero preferito un'edizione più elegante, in stile Akira, o addirittura a livello di quella di Nausicaä; io, anche se fanatico del robottone bianco, penso che abbiate fatto più che bene a proporlo così. Vorresti spiegare le ragioni che vi hanno spinto a pubblicarlo in quella veste?

Quando ci aspettiamo per un manga un target molto ampio, che può includere anche il pubblico dei giovanissimi e il vasto pubblico televisivo, preferiamo optare per il formato economico. È vero che i fan (me incluso) preferiscono un prodotto più lussuoso (anche se più costoso), ma con GUNDAM speriamo di raggiungere un pubblico molto più vasto, che tradizionalmente viene frenato dalle 7.000 lire di prezzo di copertina.

Anche l'"Operazione Gundam" è stata voluta da te o dobbiamo ringraziare qualcun altro?

È stata voluta da me sin dal primo giorno che ho messo piede in Panini. Comunque sono stato supportato sin dall'inizio.

Hai toccato l'argomento "anime". Girava voce, poco fa, che la Marvel avesse intenzione di aprire anche una nuova sezione dedicata alla pubblicazione di cartoni animati giapponesi... che mi dici in proposito?

Non ne siete interessati, nemmeno in prospettiva?

No comment.

Hai detto di aver vissuto anche tu l'Era dei cartoni giapponesi, l'invasione (ce ne fossero...) degli anni '80, e di esserne rimasto affascinato. Quale personaggio o serie ricordi con più affetto, e quale ti colpì maggiormente?

Quello che mi colpì maggiormente fu Mazinga Z, forse per il suo valore pionieristico. Inoltre mi è sempre sembrato più "caldo" del "freddo" Goldrake. Con affetto ricordo Kyashan, mi sono sempre piaciuti gli eroi "tormentati".

E degli attuali cartoni animati giapponesi che mi dici? Li segui o non ne hai il tempo?

Li seguo, ma do la preferenza ai manga, anche perché molto spesso gli anime sono tratti dai manga. Inoltre continuo a considerare i manga "superiori" agli anime. Sono più "personali", meno soggetti ai compromessi televisivi, più ricchi di idee. Ovviamente non sempre, Hayao Miyazaki per esempio è un caso a parte, così come quel geniaccio di Mamoru Oshii.

Sono in molti a sostenere che nel corso degli anni abbiano subito un notevole, progressivo ed inarrestabile calo qualitativo, un impoverimento ed una banalizzazione sia a livello narrativo sia di temi e ambientazioni. Sei d'accordo o ti discosti da questo pensiero?

Diciamo che cinquant'anni di produzione hanno impoverito filoni e personaggi. Diciamo anche che chi come noi ne ha visti moltissimi fa ovviamente più fatica a entusiasmarsi (cosa che non credo capiti ai più giovani). Vi è comunque a mio avviso un certo appiattimento, dovuto più che altro al desiderio (legittimo, per carità) di renderli estremamente popolari e adatti a videogiochi, gadget, giochi di carte e amenità di ogni tipo. Questa scelta da un lato giova all'industria del disegno (me incluso), dall'altro però pone seri limiti alla libertà di espressione.

È l'eterno conflitto tra arte e commercio. Autori in gamba riescono a trovare compromessi accettabili, altri meno bravi scivolano nel dejavu,

Quale anime ti ha colpito maggiormente, di quelli realizzati in questi ultimi anni?

Ghost in the Shell. È una delle poche opere (includendo anche fumetto e narrativa) veramente cyberpunk. Ha una grafica eccezionale ed è riuscito a mettere insieme una trama discreta partendo da un fumetto incomprensibile.

C'è qualche prodotto interessante che hai potuto vedere in originale e che ancora non è arrivato da noi?

Berserk. Non ho ancora visto Jin-Roh, ma mi aspetto grandi cose.

Veniamo a fatti meno allegri: l'inspiegabile denuncia della fantomatica "Cittadinanzattiva" a carico di Dragon Ball, ed il recente sequestro di materiale della magistratura operato presso i locali di Yamato Shop; i due casi pare siano separati, e questo forse è un fatto ancor più preoccupante.

Vuoi dire qualcosa al riguardo?

Sono i normali cicli storici. Il fenomeno Giappone ormai è cresciuto a livelli tali da attirare l'attenzione di chi prima lo ignorava. Quindi cominciano a farsi sentire diffidenza e ignoranza in materia. Il fumetto e l'animazione in Italia sono ancora considerati prodotti per bambini delle elementari e quindi secondo certi adulti non dovrebbero contenere tutta una serie di cose che invece contengono (proprio perché non sono stati pensati per bambini). Intendiamoci bene, non intendo difendere a oltranza e stupidamente qualsiasi cosa, ne associarmi a nessuna demagogica crociata contro programmatori televisivi e affini. Trovo semplicemente che ci sia un problema culturale difficilmente risolvibile. Trovo tra l'altro sbagliato il fatto che il "confronto" avvenga su determinate serie e personaggi. Se vogliamo far capire al resto del mondo il valore dei manga e degli anime dobbiamo mostrargli i Tezuka, i Taniguchi, i Miyazaki, gli Oshii e non Dragonball e Sailormoon, contro cui non ho assolutamente nulla, ma che sono macchine per fare soldi e non opere di narrativa, non arte. Resta evidente che poi ognuno è libero di pensarla come vuole e di permettere ai propri figli di leggere e vedere quello che vuole (se io ne avessi uno butterei subito la televisione che al 90% e spazzatura), ma è compito del genitore fare queste scelte, non di editori e programmatori televisivi.

Bene. Penso di aver abusato vergognosamente della tua pazienza, gentilezza e cordialità. Per finire in bellezza lancia gli ultimi due fuochi d'artificio, possibilmente col botto ... il primo: all'inizio hai parlato di tante idee che ti frullano per la testa: che cosa altro hai in mente? C'è poco che tu già non faccia. Il secondo: una, UNA sola anticipazione sui prossimi, imminenti programmi Planet Manga, una piccola indiscrezione, qualcosa che è stato già firmato e pianificato, anche senza far nomi o titoli. A nome di tutta la redazione di Intercom, ti saluto e ti ringrazio vivamente della tua disponibilità.

Ti devi beccare un altro NO COMMENT. Le serie vengono svelate solo quando abbiamo i contratti in mano. Comunque presto riceverai interessanti news. Quindi tutti gli internauti sono invitati a tenere d'occhio questo sito.






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