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Nausicaä e il fantasy di Hayao Miyazaki (2ª parte)


L'ultimo atto

Ci si potrebbe aspettare che questo fosse il finale, ma invece l'ultimo quarto del manga è un tour de force che funge da coda e da commento, che allo stesso tempo afferma e ribalta cosa è successo in precedenza. Occorre ricordare che questi capitoli sono stati scritti anni dopo che il mondo di Nausicaä era stato creato su Animage e 'fissato' sullo schermo. Nel frattempo Miyazaki ha dato vita a quattro altre pellicole e ha scoperto difetti nella sua visione originale. Come l'ha messa malinconicamente, si è trasformata nei suoi "compiti per casa" per provocare le implicazioni in quella che inizialmente era una storia per riempire dei buchi. Fare un'analisi è difficile in quanto Miyazaki nega di aver avuto qualche piano totale. "Non penso che una storia basata su un modello [pre-costruito] sia una buona idea," ha affermato, dichiarando di aggiustare il racconto alle sue preferenze del momento. Tra le tante influenze che ha citato c'è il rifiuto dei propri ideali marxisti del periodo studentesco, così come il suo shock nel momento in cui gli stati della ex Unione Sovietica alla fine degli anni 80 ripiombarono nella guerra. In generale, comunque, Miyazaki ha ammesso che semplicemente non capiva alcuni problemi che aveva sollevato, il che spiega il finale ambivalente.

La coda inizia in modo alquanto convenzionale. Una volta riportata in vita, Nausicaä si trova invischiata nell'ultima fase della guerra mentre le fazioni superstiti si dirigono verso la capitale dorok, Shuwa. Nel frattempo, i dorok hanno rapito il Dio Soldato moribondo (diversamente dal film, non è mai stato portato in vita ed ha svolto più che altro la funzione di minaccia. In verità, Miyazaki non si è mai preoccupato realmente di spiegare come ha avuto luogo il furto dei dorok!). Cercando di distruggerlo, Nausicaä lo riporta in vita; il gigante si fissa su di lei chiamandola 'Piccola Madre.' A sua volta lei lo solleva alla saggezza chiamandolo 'Ohma,' che vuol dire 'innocenza.' Gli appassionati speculano che Miyazaki abbia preso in prestito il motivo del nome dai libri di Earthsea della Le Guin, dove il 'vero nome' di un personaggio ha un grosso potere magico. In modo più concreto, riecheggia l'uso di Nausicaä della parola 'child' per descrivere le muffe e gli insetti nei segmenti precedenti.

In un'intervista per Comic Box (28), Miyazaki fa riferimento ai miti dei 'giganti che danno potere', collegando così Ohma sia agli spettacoli televisivi giapponesi di robot giganteschi sia alla mandria di elefanti di Tarzan che ai robot delle leggi robotiche di Asimov. In Nausicaä, comunque, l'uso è più vicino a quello di Terminator 2 mentre la ragazza cerca di controllare gli istinti di Ohma:

Occorre ben altro del potere per diventare una buona persona. Devi imparare quanto possono essere terribili i tuoi poteri. Se ti metti a dividere il mondo solo in nemici e amici finirai col distruggere ogni cosa. (29)

Gli alleati di Nausicaä nel suo ultimo viaggio non sono i suoi compatrioti, ma gli allevatori di vermi, una sottoclasse disprezzata della foresta, inizialmente definita con scherno 'maggots' ("larve"). Un altro compagno, il ragazzo selvaggio Chikuku (paragonato direttamente ad Ohma) si rivela come discendente dai re di Dorok: il cliché viene ribaltato quando questi finiscono con l'essere dei tiranni peggiori dei governanti presenti. I temi dell'identità tornano di nuovo alla ribalta. L'adorazione insistente di Nausicaä da parte di Chikuku e degli allevatori di vermi (simile al trattamento di Paul da parte dei Fremen in Dune) contrasta con la persona dell'Ohma come 'arbitro, soldato e giudice,' evolvendo ad un punto tale da assimilare tra i suoi gli ideali di Nausicaä.

Il fumetto introduce anche nozioni di una storia umana ciclica e definitivamente degenerata. Questa linea è introdotta nell'incontro di Nausicaä col nuovo imperatore dorok, che, forse nel più revisionista dei cambiamenti, fornisce al malvagio il miglior discorso:

"Mi disgusti, ragazzina pseudo divina e bagnata dietro alle orecchie! Tu che dovresti essere un messia hai liberato il Dio Soldato sul mondo! Ti darò queste terre dorok marcite e anche i contadini! Vattene in giro con tutta la banda maledetta sulle tue spalle e poi vedremo se puoi salvare il mondo." (30)

In una linea narrativa collegata, Kushana viene descritta come incapace di abbandonare il proprio sentiero macchiato di sangue (nonostante la precedente redenzione), invece di fare dichiarazioni shakesperiane di 'mutare questa macchia in un oceano di sangue e porre fine al ciclo.' L'unica salvezza proviene dal mentore di Nausicaä, Yupa, che si crocifigge in una carica alla baionetta per salvare i dorok, con i suoi lineamenti che si combinano col viso di un sacerdote dorok di cui porta l'anima. Diversamente dal miracolo forzato nel film del sacrificio di Nausicaä, questo sottolinea semplicemente la degenerazione dell'umanità. Il punto si amplifica quando Nausicaä viene avvicinata in un giardino al di fuori del tempo, concepito come un incrocio tra lo Shangri-La e il palazzo della Regina delle Nevi. Qui apprende dal suo custode che il mondo è artificiale, un ecosistema a termine con lo scopo di purificare il mondo per i 'veri' umani, che sopravvivono come una banca della razza nelle profondità di Shuwa. L'estinzione è predestinata: perfino l'utopia' pastorale che lei ha predetto con gli Ohmu è una beffa crudele, un mondo alieno in cui la sua gente non sopravviverà. ('Perché ingannare sé stessi che un luogo visitato in spirito rappresenti in qualche modo la speranza?')

C'è una buona dose di amara auto-deplorazione allorchè Miyazaki colpisce le premesse del suo mondo originale di Gaia. 'Ti sei mai chiesta perché gli umani sopravvivono al miasma con solo delle sottili maschere?,' chiede il custode mentre Nausicaä riflette, 'Un ecosistema con uno Scopo ... contrario a tutte le leggi della natura!' Comunque in modo più profondo la sequenza fa la parodia delle utopie tradizionali mentre si mostra Nausicaä tra biblioteche di capolavori e serre naturali, tutte in attesa del ritorno della 'vera' umanità. 'Questo giardino contiene tutto ciò che gli umani potevano creare e che valeva la pena portare nel mondo successivo,' dice il custode. Ma Nausicaä sa che il Dio Soldato era stato creato a Shuwa, assieme alle muffe e ad altre minacce genetiche. La sua risposta è esplicita:

'Perché c'è una tecnologia che vomita un'ombra di morte? … Secondo il piano l'umanità si venderebbe lungo il sentiero per la rinascita, ma nella realtà la follia ha continuato e il nichilismo e la disperazione si sono diffusi.'

Come nel film la storia sfocia in un dialogo, focalizzandosi attorno a due discorsi principali. Il primo è fornito dal custode senza età (e senza passione) del giardino:

"Quasi duecento anni fa un ragazzo molto simile a te (Nausicaä) ci fece visita qui. Era uno scriba di talento, un musicista. Un giorno abbandonò questo giardino, lasciando un biglietto che diceva 'Voglio salvare l'umanità? Divenne il primo imperatore sacro di Dorok ... Voi umani percorrete in continuazione sempre lo stesso sentiero. Ciò che stai cercando di fare è stato tentato da molti altri in precedenza. Tutti credono che solo loro non sbaglieranno, eppure nessuno può sfuggire al ciclo dove il karma dà vita al karma, il dolore dà vita al dolore." (31)

Nausicaä ritrova la speranza, ma da dove? Le sue riflessioni sono ambigue:

"Gli esseri umani hanno trasformato il corpo umano per adattarsi ad un mondo inquinato. Ma qualcosa in me mi spinge appassionatamente verso il panorama che vedo, la fine della corruzione. Il mondo sta per rinascere. Anche se noi non potremmo tollerare la purezza, anche se nel momento in cui saremo esposti sputeremo sangue dai polmoni, proprio come gli uccelli migrano, vivremo e rivivremo.

"Le nostre vite sono come il vento, o i suoni. Accadiamo, risuoniamo gli uni con gli altri, ci smorziamo. Per la salvezza di un singolo germoglio innumerevoli spore della foresta vengono dilavate via, di volta in volta e muoiono una morte inutile. La mia stessa vita è stata sorretta dalla morte di dieci altri fratelli e sorelle. Non importa quanto sia infelice, ogni forma di vita vive in virtù del proprio potere ... La vita è un miracolo in sé stessa. Possiamo credere che coloro che hanno pianificato la ricostruzione del mondo potevano prevedere gli Ohmu, o il gigantesco marciume? Io penso di no ... qualcosa dentro di me mi dice con passione che ciò non è vero. [I veri umani] lasciarono che il tempio di Dorok fosse il nocciolo della loro ricostruzione. Ma non venne mai loro in mente che questo potesse essere la dimostrazione definitiva del loro disprezzo per la vita." (32)

Molto di tutto questo non è chiaro, particolarmente i riferimenti di Nausicaä al 'vivere e vivere di nuovo.' Non è forse che intuisce che la 'sua' discendenza di umanità possa, dopotutto, sopravvivere alla fine della corruzione? O forse si sta riferendo a sfere più ampie, forse alla vita intera influenzata dall'umanità, sia che la specie sopravviva o meno? Miyazaki ha fatto un commento molto ermetico su questo effetto nell'intervista a Comic Box. "Io non credo che abbia un'importanza fondamentale avere un futuro ... penso che parliamo troppo del futuro. Guardate i bambini che vivono interamente nel memento presente. Il loro unico futuro è di diventare degli adulti noiosi!' Si potrebbe notare che Nausicaä estenda questa tendenza temporale: la vita umana esistente è principale, possibili generazioni future sono secondarie. Il testo si presta ad altre letture. Ad un punto cruciale, Nausicaä dichiara che 'spetta al pianeta decidere' se l'uomo può continuare. Allorchè viene accusata di essere 'nichilista e vuota' lei risponde urlando, 'la simpatia e l'amore dell'Ohmu e nata dalle profondità della nullità!' Per un lettore occidentale tutto ciò suggerisce un mondo che costruisce sempre creature con qualità e valori apprezzabilmente umani. Ma per molti giapponesi l'uomo non è il centro della natura in questo modo. Il punto è più ampio, è che la natura è infinitamente più creativa ed imprevedibile di quanto possano pensare gli umani.

Per di più il discorso estende uno dei temi correnti del fumetto: la vita che riscrive la propria natura.

Nonostante le loro origini artificiali, gli Ohmu e le muffe si trasformano in un modo imprevisto dai 'veri' umani. Perfino Kushana, che si crede condannata, è capace alla fine di rifarsi. Miyazaki ha esplorato questi temi in altre opere: Nella sua pellicola del 1986, Laputa, Sheeta, un'eroina più fragile della sua sorella spirituale Nausicaä, viene arruolata forzatamente nella caccia all'isola volante. Laputa è conosciuta come una macchina da guerra devastante; quando comunque vi atterrano, i personaggi non trovano altro che un rifugio coperto di muschio custodito da ex robot da guerra che si stanno arrugginendo, dei giardinieri simili agli Ohmu. Un tentativo di riportare Laputa al suo passato splendore finisce in un cataclisma allorchè Sheeta usa i propri poteri per disfare l'isola: 'Non possiamo vivere disgiunti dalla Madre Terra!' Mentre gli armamenti di Laputa si sbriciolano in mare, la parte a 'giardino' dell'isola sale in cielo, libera dall'influenza umana.

Tornando a Nausicaä, un'osservazione finale potrebbe essere quella che ciò che gli avversari di Nausicaä (Miralupa, gli spiriti del deserto, gli umani 'veri') hanno in comune è un impulso a manipolare e a pulire il mondo, da scrupoli sia survivalisti che suicidi. La Terra presente è trattata semplicemente come un mezzo. Nausicaä vede la cosa come un fine in sé stesso, anche se si dimostra quasi letterale per gli esseri umani.

"Stai vivendo nel lungo periodo della purificazione. La grande sofferenza è la nostra espiazione.

Raccogliamo tutta la saggezza umana in un'età di disperazione e smarrimento in modo da poter dare una mano a ricostruire il mondo." In un finale finemente didattico, Nausicaä confronta il guardiano dell'umanità nelle profondità di Shuwa. Inizialmente si manifesta come una folla di umani angelici che si materializzano alla Spielberg da un'orbita luminosa, ma Nausicaä ci passa attraverso come una moderna Alice: "Non siete altro che ombre!" In seguito il guardiano le appare come uno spirito satanicamente attraente. Questa forma assicura Nausicaä della resurrezione - 'Abbiamo la tecnologia per ripristinare i vostri corpi adattati in modo che possano tutti vivere nel mondo purificato.' Ma Nausicaä è irremovibile, vedendo solo una forza estinta che insegue un sogno da lungo tempo morto, mantenendo la vita in un ciclo di schiavitù e sofferenza. Coloro che trascendono la vita sono i malvagi definitivi, intrappolati in un passato che mantiene agganciati; la natura è l'unica cosa dinamica.

I nostri corpi potranno anche essere trasformati, ma le nostre vite rimarranno nostre per sempre. Siamo degli uccelli, che anche se dovessero sputare sangue, voleranno oltre il mattino, ed anche oltre. Vivere significa cambiare ... l'Ohmu, il marciume, l'erba e gli alberi, noi esseri umani ... continueremo a cambiare, e il mare della corruzione continuerà a vivere con noi. La sofferenza è la tragedia e la follia non scompariranno in un mondo purificato: fanno parte dell'umanità. Per questo motivo, in un mondo di sofferenze, ci può essere anche la gioia e può splendere la luce! Ma tu non puoi cambiare. Tu hai solo lo schema che era costruito in te. Perché tu neghi la morte ...

Perché tu sei stata creata come una dea di purezza, sei diventata la creatura più brutta di tutte, non sapendo mai cosa significhi essere vivi! Tutte le cose sono nate dall'oscurità e tornano all'oscurità, ed ora è il momento che tu torni all'oscurità! (33)

Si confronti il discorso dell'eroe nel momento culminante di The Farthest Shore di Ursula Le Guin. (Farthest Shore è il terzo della serie fantasy della Le Guin di Earthsea, da cui Miyazaki ha ammesso di essere stato profondamente influenzato.)

Tutti coloro che sono morti vivono, sono fatti rinascere e non avranno fine, né ci sarà una fine. Tutti tranne te. In quanto non avrai morte. Hai perso la morte e hai perso la vita, per salvarti. Te stesso! Il tuo io immortale! Che cos'è? Chi sei? Esisti senza nome, senza forma. Non puoi vedere la luce del giorno, non puoi vedere l’oscurità. Hai venduto il giorno verde e il sole e le stelle per salvarti. Ma non hai un io. Tutto ciò che hai venduto, questo eri tu. Hai dati tutto per niente. E così ora cerchi di trascinare il mondo a te, tutta quella luce e quella vita che hai perso, per riempire il tuo nulla. Ma non può essere riempito. Ne tutte le canzoni della terra, ne tutte le stelle del cielo possono riempire il tuo vuoto. (34)

Nausicaä ordina ad Ohma di rompere la tomba, schiacciando il guardiano (nella sua forma reale una gigantesca palla di materia pulsante) e distruggendo il contenitore a uovo da cui poteva rinascere l'uomo. Nello spezzare il ciclo del karma diventa sia distruttrice che possibile salvatrice dell'umanità.

Miyazaki enfatizza l'enigma morale nel dialogo. 'La storia ti ricorderà come un demone!,' proclama il guardiano, soprattutto perché "Nausicaä ha diffuso coscientemente il mito che un mondo purificato saluterà a braccia aperte la sua gente. L'eroina pacifista 'rabbrividisce per l'abisso delta propria colpa' nel momento della propria vittoria, mentre un alleato la descrive come un caos di distruzione e di pieta. 'Sei così gentile,' sussurra Nausicaä allo stremato Ohma mentre sta morendo. L'ultima tavola del fumetto mostra una Nausicaä traumatizzata ma trionfante che proclama ai propri alleati, 'Dobbiamo vivere!" Un postscritto aggiunge che la principessa terminò i propri giorni nella foresta marcita che aveva difeso, echeggiando, forse, la coda di 'non ritorno' del Signore degli anelli. È un finale totalmente inaspettato per gli appassionati della pellicola e senza dubbio la differenza principale fra le due Nausicaä sta nel fatto che il manga non è un fantasy del ritorno, nella valle o in qualche altro luogo. Il passato è morto, il futuro completamente pulito, inconoscibile. L'unico tempo è l'adesso.


Conclusione

Il 12 luglio 1997 è uscita in Giappone La Principessa Mononoke (Mononoke Hime) dello Studio Ghibli. A Novembre aveva infranto il record di E.T. come film di maggior successo nel paese. Anche se questo record è stato poi subito battuto da Titanic, Mononoke rimane a tutt'oggi il film giapponese di maggior successo, con incassi che si aggirano attorno ai 160 milioni di dollari.

Per molte persone in occidente Mononoke è stato il primo incontro con l'opera di Miyazaki in quanto la Miramax ha approntato la distribuzione nelle sale, (il catalogo della Ghibli è apparso anche sul mercato video, iniziando con la realizzazione per gli USA di Kiki's Delivery Service.) Miyazaki, comunque, non fa segreto del fatto che il campione di incassi Mononoke (il più costoso cartone giapponese mai prodotto) è profondamente radicato nei temi di Nausicaä, soprattutto in quelli del manga. La sua storia, di una ragazza che lotta per gli spiriti della foresta nel Giappone medioevale, mostra un cambiamento nel rendere il suo mediatore alla Nausicaä un ragazzo che lotta per un bilanciamento pacifico tra l'uomo e la natura. Mark Schilling ha così commentato: 'la bellezza sorprendente dell'animazione e il forte ritmo narrativo della storia non potranno non far conquistare al maestro animatore giapponese nuovi ammiratori.'

Miyazaki sta attualmente lavorando al suo prossimo film fantastico che dovrebbe uscire nell'estate del 2001. L'impatto di Miyazaki, comunque, come artista, regista e profondo narratore continuerà per molti anni a venire. L'animazione notevole e la carriera nel campo dei manga gli hanno permesso di produrre le opere di fantasy più ricche e più intelligenti degli ultimi decenni.

'Cerco sempre di partire dall'assunto che gli umani siano stupidi. Mi disgusta il concetto che l'uomo sia l'essere definitivo, che sia stato scelto da Dio. Ma credo che in questo mondo ci siano cose belle, importanti e per le quali meriti impegnarsi a combattere.'

Hayao Miyazaki


NOTE

Per i riferimenti generali il mio debito va ad Helen McCarthy, Anime Movie Guide (Titan, 1996) e al "Miyazaki Web'. Una traduzione dell'intervista alla Comic Box a cui si allude nel testo si può ritrovare nel sito della rivista http://www.comicbox.co.jp/e-nau/e-nau.html

1. Precedentemente al suo 'canone' da Nausicaä in poi, Miyazaki ha diretto Il castello di Cagliostro (Castle of Cagliostro) (1979), un film collegato alla serie televisiva Lupin Ill, mentre sono state tratte due opere dal suo Conan, il ragazzo del futuro (Future Boy Conan). Miyazaki era stato impegnato anche in un film precedente, L'avventura di Hols, il principe del sole (The Adventure of Hots, Prince of the Sun) (1968).

Molti film collegati meritano di essere menzionati. Isao Takahata, collega di Miyazaki e regista di Hols, diresse l'acclamato Goshu the Cellist (1982) prima di entrare alla Ghibli per produrre Nausicaä e Laputa. Nel 1988 diresse il sorprendete dramma di guerra Grave of the Fireflies (distribuito in America dalla Central Park Media); il primo film della Ghibli non di Miyazaki, e fu distribuito in coppia a Totoro. Successivamente Takahata diresse due altri titoli della Ghibli, Only Yesterday (1991) e Pom Poko (War of the Racoons) (1994). Quest'ultimo è un fantasy con similitudini tematiche con Tororo e con Princess Mononoke, anche se a volte sfocate. Entrambi furono prodotti da Miyazaki.

Piu recentemente la Ghibli ha distribuito l'eccellente opera di confine fra favola e realismo magico Whisper of the Hart (1995). Anche se girata da Yoshifumi Kondo (che morì inaspettatamente nel gennaio del 1998), Miyazaki. viene accreditato della produzione, lo storyboard e la sceneggiatura: diresse inoltre le sequenze del sogno.

Due altri titoli sono On Your Mark (anche Castles in the Air) (1995) e Gainax's Nadia (anche Secret of Blue Water) (1990). Il primo è un corto spettacolare di sei minuti diretto da Miyazaki: l'eroina è una ragazza-angelo che assomiglia a Nausicaä. Apparve nei cinematografi giapponesi in appoggio a Whisper of the Heart. Nadia, diretta dall'animatore di Nausicaä, Hideaki Anno, è una serie TV basata su di una trama di Miyazaki degli anni 70, meglio descritta come una riscrittura di 20.000 leghe sotto i mari in un mondo parallelo alla Flash Gordon. La storia si avvicina a Laputa, altra realizzazione alla Verne.

Dopo di che Anno ha creato lo spettacolo di successo di robot Neon Genesis Evangelion.

Per il versante manga, il fumetto di Nausicaä si trova in traduzione in molti paesi occidentali. Nel momento in cui scrivo si sta distribuendo in Francia, dall'editore Glenat. La versione inglese è pubblicata in Gran Bretagna ed America in sette volumi (160-250 pagine) e nei quattro volumi giganti della Perfect Collection (200-300 pagine) editi dalla Viz Communications Incorporated.

2. Intervista a Miyazaki, Manga Mania 20 (March '95), p. 118.

3, I tre serial citati, soprattutto Heidi, aiutarono a rendere popolare la serie del World Masterpiece Theatre, prodotto soprattutto dalla Nippon Animation.

Il WMT divenne un'istituzione, responsabile di versioni in formato anime di qualità veramente alta di titoli come Tom Sawyer, Piccole Donne, Pollyanna e perfino Lassie. Al momento della sua sospensione ne11997, aveva raccolto oltre venti diversi serial e più di mille episodi.

4. Il personaggio di Lupin III (spesso ribattezzato come 'Rupan' o 'Wolf dopo problemi di copyright coi curatori dei beni di Leblanc) fu creato per i manga e per gli anime dall'artista Monkey Punch (pseudonimo di Kazuhiko Kata). Comunque gli appassionati sottolineano che il ritratto di Miyazaki di un Lupin più eroico e meno centrato su sé stesso è del tutto suo.

5. Ginnalberto Bendazzi, Cartoons: 100 Years of Cinema Animation, John Libbey 1994, p. 65.

6. 'Ocular Excess: A Semiotic Morphology of Cartoon Eyes' by Philip Brophy, in Art and Animation (Art and Design Vol 12, 3/4), Academy Group, p. 26-33.

7. Lo stesso Brophy ha messo in evidenza che il design del personaggio dell'anime nasconde una grossa sofisticazione. Apprezza anche le cyberpunkette alla moda per i 'tratti complessi e ben ambientati sulla linea di Sigourney Weaver o Zoe Tammerlis (…) Si immagini Drew Barrymore che reciti come leader di una nuova dittatura russa.' Il paragone tra il disegno degli anime e le 'pitture dei trovatelli' di Keane è fatta da Frederik L. Schodt in Dreamland Japan, Stone Bridge Press, 1996, p. 61.

8. 'Hayao Miyazaki: Floating Worlds, Flying Signifiers' di Paul Wells in Art and Animation p. 22. Wells si focalizza sui film di Miyazaki Laputa e Totoro: (ma) i collegamenti con Nausicaä sono miei. La citazione di Miyazaki è da un'intervista in Kaboom: Explosive Animation from America and Japan, Museum of Contemporary Art, Sydney, 1994, p. 129.

9. Va sottolineato che il 'realismo' dei cartoni è ampiamente relativo. Disney e Miyazaki hanno una visione del mondo banale in confronto all'anarchismo metamorfizzante di Avery o di Svankmajer (si confronti la Alice di Disney e quella di Svankmajer). In contrasto, anche il genio camaleontico di Aladdin si muove al di fuori di una struttura di norme 'realiste' che contengono e migliorano il personaggio.

Il realismo di Miyazaki è insolito negli anime. Mentre la maggior parte dei cartoni giapponesi hanno fondali e ambientazioni 'realistici' (sovente con un occhio particolare al dettaglio che fa vergognare le controparti occidentali), l'azione spesso comprende una quantità massiccia di comiche grossolane e. di caricature, anche in produzioni 'serie'. Una convenzione particolarmente sconcertante, usata soprattutto in anime per ragazze, è quella di trasformare personaggi già stilizzati in caricature crudelmente 'deformate' per raggiungere effetti comici. Questi espedienti provengono spesso dai fumetti manga e aiutano a compensare il basso numero di fotogrammi che ha spesso l’animazione giapponese.

Senza dubbio l'anime più alla Disney è stato Little Nemo del 1991.

Prodotto dalla Tokyo Movie Shinsha, il film combinava talenti del calibro di Ray Bradbury (screen concept) e Jean 'Moebius' Giraud (storia), mentre gli animatori comprendevano leggende della Disney come Frank Thomas ed Ollie Johnson. Miyazaki e Takahata lavorarono nelle prime fasi di pre-produzione, ma poi abbandonarono a causa di differenze in fase creativa. Il viaggio di Nemo verso Slumberland attraverso una tempesta di nuvole è reminiscente di Laputa.

10. 'Breaking the Disney Spelf di Jack Zipes in "From Mouse to Mermaid, Indiana University Press, 1995, p. 39.

11. Per l’esattezza, il film medio della Disney è sui 75-80 minuti di lunghezza: la media di Miyazaki ben oltre i 100.

12. Prima parte di uno speciale in due puntate su Miyazaki, Animerica Vol 1 No 5 (July '93), p.4.

13. Intervistato sulla Sf in Comic Box (November 1982), Miyazaki ha menzionato di aver letto Hothouse. Il dettaglio di Sando Waamu (si veda il testo) deriva da Shuppatsuten (Starting Point) 1979-1996. Tokuma Shoten, 1996, p. 544. Poichè Nausicaä fu iniziata nel 1982, due anni prima della versione cinematografica di Lynch, sembra plausibile che Miyazaki avesse letto almeno il primo romanzo del ciclo di Dune, che era disponibile in Giappone già dai primi anni.70.

14. Hothouse di Brian Aldiss, Panther 1984.

15, Ristampato in Nausicaä, PlanetManga, 2000, p. 137. In genere, l'anime combina temi di Sf e di fantasy più di ogni altro mezzo dello schermo.

Due casi televisivi ben noti sono la co-produzione franco-giapponese Ulysses 31 (1981), una riscrittura fedele dell'Odissea come space-opera e il più recente serial Vision of Escaflowne (1996), in cui cavalieri robotici combattono in un mondo di sogno.

16. Nausicaä, PlanetManga, 2000, p. 136.

17. Ironicamente due ottimi cartoni fantasy di questo periodo furono marginalizzati: The Last Unicorn (1984), adattamento di Peter Beagle di un proprio libro e Flight of Dragons (1986), un'ingenua riscrittura del romanzo degli anni 70 di Gordon Dickson Dragon and the George.

Entrambe le pellicole furono prodotte dallo studio Rankin-Bass, spesso denigrato, e animate presso lo studio giapponese TopCraft, responsabile anche per la pellicola di Nausicaä.

18. Miyazaki in seguito si pentì della resurrezione finale, suggerita dal produttore dopo che Miyazaki si era infilato in un vicolo cieco. Il problema non sta tanto nel finale stesso (la scena è ben realizzata) quanto nel modo in cui riduce lo status messianico di Nausicaä ad una battuta finale ad hoc. Si confronti l'ugualmente vistoso deus ex machina con cui finisce Dune di Lynch.

19. Schodt, op. cit. p. 275-82.

20. Nausicaä. PlanetManga, vol. 2, novembre 2000, p. 92-3.

21. The Fellowship of the Ring di J. R. R. Tolkien, Unwin 1985, p. 124.

22. Nausicaä Perfect Collection 3, p. 50-1.

23. ('God will allow us to befoul the world no longer. The old world will shall be utterly destroyed, and the years of purification shall begin. All suffering is but a trial for the rebirth of the world.') Nausicaä Perfect Collection 2, p. 238.

24. (When humans destroy. the world's balance, the forest restores it, at enormous cost to itself. The mould becomes the very seedbed for the trees it has eaten. To eat and be eaten ... one and the same in this world. The entire forest... one life.) Nausicaä Perfect Collection 3, p. 167-8.

25. ('Look at your hands; tell me what you see. Blood ... Look at your feet. Amongst the dead there are those you killed yourself. How dare you feign innocence? Try all you like to remain an undefiled child, but it won't do any good. Surely you don't think the Ohnu will forgive you? You're nothing more then another foolish, filthy. human being. A bloody woman of a cursed people) Ibidem, p. 138.

26. Questa scena ha una sorprendente rassomiglianza con la scena madre del romanzo di Ursula Le Guin, A Wizard of Earthsea, un libro che Miyazaki ha citato come una delle sue maggiori influenze. Ged ha passato tutto il libro dapprima fuggendo poi cacciando la propria ombra, il proprio lato oscuro. Al termine la abbraccia: 'Ged pronunciò il nome dell'ombra e nello stesso istante l'ombra parlò senza labbra o lingua, pronunciando la stessa parola: "Ged." E le due voci erano un'unica voce. Ged allungò le mani, lasciando cadere tutto e prese la sua ombra, quell'essere oscuro che si allungava verso di lui. La luce e l'oscurità si incontrarono e si unirono e furono un tutt'uno.' (A Wizard of Earthsea in The Earthsea Trilogy by Ursula Le Guin, Penguin 1982, p. 164.) Si veda anche la nota su Farthest Shore, più avanti.

27. Nausicaä Perfect Collection 3, p. 241/38.

28. Comic Box, Nausicaä special issue, January 1995.

29. ('It takes more than power to become a fine person. You have to learn how terrible your powers can be. If you divide the whole world into just enemies and friends, you'll end up destroying everything.) Nausicaä Vol 7, p. 33.

30. ("You disgust me, you pseudo-divine, wet-behind-the-ears little girl! You, who would be a messiah, have unleashed the God Warrior on the world! I'll give you these rotten Dorok lands and the lousy peasants too! Crawl around with the whole bloody lot on your shoulders, and then see if you can save the world.") Nausicaä Vol 6, p. 146/8.

31. ('Some two-hundred years ago, a boy very much like you (Nausicaä) visited us here. He was a talented scribe, a musician. One day he left this garden, leaving a note which read 'I want to save humanity.' He become the first Dorok holy emperor ... You humans tread the same paths over and again. What you try to do has been attempted by many others before.

Everyone believes they alone will not err, yet none can escape the cycle where karma gives birth to karma, sorrow gives birth to sorrow.') Nausicaä Vol 7, p. 120/2.

32. 'Human beings transformed the human body to suit a polluted world. But something in me calls passionately to the landscape I saw, the end of the corruption. The world is being reborn. Even if we cannot tolerate the purity, even in the moment we are exposed we spew blood from our lungs, just as birds migrate we shall live and live again.

Our lives are like the wind, or like sounds. We come into being, resonate with each other, then fade away. For the sake of a single sprout, countless forest spores rain down again and again, dying a useless death.

My own life was supported by the deaths of ten older brothers and sisters.

No matter how wretched, every life-form lives by virtue of its own power ....

Life is its own miracle. Are we to believe that those who planned the reconstruction of the world could have predicted the Ohmu, or the giant mould? I don't think so ... something inside tells me passionately it isn't true. [True humans] left the Dorok temple to be the kernel of their reconstruction. But it never occurred to them that could be the ultimate demonstration of contempt for life.' Ibidem, p. 171-2.

33. ('Our bodies may be transformed, but our lives will always be our own. We are birds who, though we may spit up blood, will go flying beyond the morning, on and on! To live is to change ... the Ohmu, the mould, the grasses and trees, we human beings ... we will go on changing, and the sea of corruption will live on with us. Suffering and tragedy and folly will not disappear in a purified world - they are part of humanity. That is why, in a world of suffering, there can also be joy and shining light! But you cannot change, You have only the plan that ws built into you. Because you deny death ... Because you were created as a god of purity, you have become the ugliest creature of all, never knowing what it means to be alive! All things are born from darkness and return to darkness; and now it is time for you to return to darkness!') Nausicaä Vol 7, p. 198-200. È istruttivo confrontare la filosofia di Miyazaki con quella esposta nel classico di Campbell, Hero With a Thousand Faces. La citazione di Campbell di Toynbee è particolarmente adatta: 'lo scisma nel corpo sociale non è risolto da nessuno schema di ritorno ai bei tempi passati (arcaismo) o da programmi garantiti a rendere un futuro ideale prefigurato (futurismo) [ .. ] Solo la nascita può conquistare la morte ... la nascita, non il ritorno della cosa vecchia, ma di qualcosa di nuovo (p. 16, Fontana, 1993).

34. ('All who have ever died, live; they are reborn, and have no end, nor will there be an end. All save you. For you would not have death. You lost death, you lost life, in order to save yourself. Yourself! Your immortal self! What is it? Who are you? You exist, without name, without form. You cannot see the light of day, you cannot see the dark. You sold the green day and the sun and stars to save yourself. But you have no self. All that which you sold, that was yourself. You have given everything for nothing.

And so now you seek to draw the world to you, all that light and life you lost, to fill up your nothingness. But it cannot be filled. Not all the songs of  earth, not all the stars of heaven, could fill your emptiness.') The Farthest Shore in The Earthsea Trilogy di Ursula Le Guin, Penguin 1982, p. 462-3.


Titolo originale: Nausicaä and the Fantasy of Hayao Miyazaki

© 2000 Andrew Osmond






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