GHEZZO Davide
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Nato a Torino il 18 aprile '59, insegna Materie Letterarie e Latino nei licei.
Collabora a varie editrici scolastiche. Ha pubblicato una raccolta di poesie, "La colpa di psiche", ed. Italscambi, '84, un'antologia, "Il giorno dell'acquario", ed. Il grappolo, '93, e nel '90 ha conseguito il premio
San Marino per la miglior opera di saggistica fantascientifica in volume con "Fantascienza e mito", ed. Tirrenia stampatori, '88. Ha collaborato, in qualità di saggista, alla collana "Quasar", ed. Della vigna.
Romanzi: "La pietra di Uriel", "Fermenti" n. 4, ed. della Vigna, 2009, per la quale ha curato il volume "Creature dell'impossibile", con Rosanna Masoero, Chiara Nejrotti e Luisa Taglieri, 2015.
Saggi: "Fantascienza e mito", "L'avventura letteraria", ed. Tirrenia stampatori, '88
"Dei padri fondatori", "Biblioteca di Alessandria" n. 2, ed. Elara, 2009
Racconti: "Fumoir", in "Antologia italiana", associazione culturale
"Il borghetto", '93, con A. Adamo
"Il treno del tempo", "Futuro Europa" n. 38, ed. Perseo libri, 2004-non racconto sui viaggi nel tempo; che parla direttamente al lettore: "Questo è un romanzo, spero non troppo breve, di fantascienza destrutturata." (pag. 9), inizia, e, a raccontare veramente, inizia poi solo a pag. 11.
E che racconta di un uomo di mezza età che, in compagnia di una ragazzetta belloccia, che gli è molto cara, va in giro per il tempo su di un treno, visitando le epoche più diverse, su e giù per la storia dell’umanità, e della sua persona.
Meta di questi suoi viaggi sono, prevalentemente, illustri scrittori del passato, da Pavese, a Tasso, a Leopardi, Dante; e il suo essere meta racconto riesce spesso; nel complesso, mi pare che, questo espediente, dia un tono più rilassato, alla narrazione, col suo renderla più confidenziale, più umana.
Il continuo dire, poi, dello scrivere, suo (il protagonista è l’autore), lo rende molto sentibile da tutti quei fan che sognano di diventare, appunto, grandi scrittori, ma che si rendono conto di non averne la possibilità. (pagg. 9-46).
"Nuraghe!", "Futuro Europa" n. 45, ed. Perseo libri, 2006-il tipico racconto che, partendo da una situazione di quotidianità, improvvisamente scivola nel fantastico, vede un professore in gita scolastica ai nuraghi sardi, appunto, ritrovarsi nel passato che li ha visti attivi, con l’aggiunta di una qualche divinità inferica alla Lovecraft che agguanta una delle sue alunne. Davvero buona la maniera nella quale riesce a raccontare tutto ciò, trasmettendo l’ansia dell’Uomo che si trovi improvvisamente a dover affrontare l’inspiegabile, con l’emergere inevitabile degli istinti profondi altrimenti repressi: "… un timido professore, uno scittore semi-fallito, un buon borghese con moglie e figli chiuso nella sua mediocre torre d’avorio… " (pag. 144). (pagg. 141-146).
"Nella nebbia", "Futuro Europa" n. 47, ed. Perseo libri, 2006-bel racconto horror che ricalca volutamente gli stilemi classici del genere. È infatti il tipico racconto nel racconto, con nel finale l’apparire di un elemento eclatante che dà vericità a quanto si è letto.
Di un uomo che, ancora tipicamente, si era allontanato in macchina con la fidanzata per amoreggiare, e, trovatori invischiato in una, tipica, nebbia, ha un cruento incontro ravvicinato con degli alieni-robot che ingravidano sua moglie.
Il figlio, che non sopravviverà al parto, sarà ovviamente alieno, e mostruoso. (pagg. 145-154).
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