di Renato Franco

Un omaggio a Louis Feuillade, al Truffaut di Effetto notte e al sé stesso che fu. Olivier Assayas torna a riflettere su Irma Vep, il suo film del 1996 che ora è diventato una serie tv in otto episodi.

Mira (interpretata da Alicia Vikander, premio Oscar per The Danish Girl) è una star del cinema americano in crisi, disillusa perché ormai gli spettatori scelgono solo prodotti commerciali, con il cuore a pezzi perché è stata lasciata dalla sua amante. Per dare una scossa alla sua vita accetta di andare in Francia per vestire i panni di Irma Vep (anagramma di vampire) in un remake del classico del cinema muto francese Les Vampires di Feuillade. Presto però personaggio e interprete inizieranno a fondersi e confondersi. «Passare dal vecchio Irma Vep a quello nuovo è come trasformare una poesia in un romanzo, e un romanzo molto denso», ha detto il regista. «Io sono parte della storia del personaggio Irma Vep, che comincia con Louis Feuillade nel 1916 e, attraverso il cinema, arriva al presente. Mi piace l'idea di poter combinare questi strati diversi. E nel tutto c'è anche il mio rapporto con il mio lavoro, come "invecchia". Come io interagisco con il me stesso di un quarto di secolo fa e con gli eventi che circondavano il film - per essere trasparenti, il mio matrimonio con Maggie Cheung (allora protagonista del film) - è una cosa che trova un'eco in quello che succede nella serie. Come anche il dialogo tra il cinema moderno e quello muto».

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