Recensione a "Dio la benedica, dott. Kevorkian"
(God Bless You, Dr. Kevornian, ’99, edizione originale: (Seven Stories Press, ’99)), Kurt Vonnegut, traduzione di Vincenzo Mantovani, ed. Eléuthera, 2000, 78 pagine, 10.000 £, 5 €
Dopo "Cronosisma" (Timequake, ’97) (1), Vonnegut aveva annunciato di voler smettere di scrivere; e sembrava proprio che fosse vero, fino a quando è apparso questo volumetto, un incredibile, divertente, corrosivo, come suo solito, racconto di Sf; il protagonista, l'autore, vive varie esperienze di non-morte, o di quasi-morte, assistito da Jack Kevornian, "... uno dei più noti sostenitori americani del suicidio assistito dei malati terminali" (V. Mantovani, pag. 7), dell'eutanasia, insomma.
Esperienze nelle quali percorre il tunnel celeste che conduce al Paradiso, che è fatto "... della materia di cui sono fatti i sogni ... " (pag. 50), fino alla porta di S. Pietro, e, a volte, anche in passettino oltre, ma per poi tornare fra i vivi; e intervistare i defunti; che, tutti, sono là, anche Hitler e l'assassino di Martin Luther King, perché l'inferno non esiste, o meglio "L'inferno sono gli altri.", come si conclude, da Sartre.
E, ora, nonostante gli innumerevoli richiami confermativi che, qui, si incontrano ad ogni passo sulla sua decisione, leggo, sul "Corriere della sera", che starebbe scrivendo un altro romanzo, dal titolo provvisorio di "If God Were Alive Today" (Se Dio fosse vivo oggi), che pare avere come protagonista uno scrittore di commedie che vive a New York ("Kurt Vonnegut ritorna al romanzo", 24 ottobre 2001).
Speriamo vivamente che sia una notizia vera!!
(1) vedi il mio "La satira al vetriolo di Kurt Vonnegut"
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