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Quel signore in salotto e altri racconti


"Mondi incantati" n. 20, ed. Acheron, 2022, 10,00 €, 160 pagg.


Antologia che raccogli i racconti vincitori del 28° trofeo RiLL, quelli del parallelo Sfida, riservato agli autori finalisti delle altre edizioni, e, come già da alcuni anni, i vincitori, o ben piazzati, di alcuni premi esteri, ai quali quest’anno se ne aggiunge uno portoghese.

I racconti partecipanti, quest’anno sono stati 372, e, come vedremo, la qualità, come al solito (e non è certo una cosa da poco) è davvero buona.


-"Quel signore in salotto", di Nicola Catellani (pag. 11-21)-il vincitore (anche quest’anno, dopo l’anno scorso!!), è una ghost-story dai toni molto tenui, nella quale il fantasma è quasi sempre solamente intravisto, senza nessuna eclatante manifestazione.

Ed essendo ambientata ai nostri giorni, è, prevalentemente, intrisa di scetticismo.

Il protagonista, il figlio della donna che riceve frequenti visite, è, appunto, scettico.

Le pensa tutte, indaga, chiede, ma alla fine deve arrendersi; è veramente un fantasma che visita sua madre, che riesce a farla stare meglio, e che, addirittura, le salva la vita.

Ben scritto, il suo pregio maggiore è quello di intrigare subito l’attenzione del lettore, e di, poi, riuscire a mantenerla avvinta alla trama.

La qualità della prosa non è nulla di particolare.


-"Nonmorto", di Marta Bonaventura (pagg. 22-33)-il secondo classificato, è un buon horror d’atmosfera, ambientato in uno strano mondo che sembra quasi un fantasy, nel quale i paesi si chiamo tipo Aerodromo-Fangoso-Sottacqua.

E vede una strega (ma lo si capirà solo verso la fine) trovare un bambino… nonmorto sulla soglia di casa. Nonmorto come ormai molti, vi si dice, stavano diventando, tornati in vita dopo averla lasciata, ma non più totalmente, vivi.

Cercherà, e troverà, chi l’ha ucciso, e comincerà un rituale per riportarlo in vita, a discapito del suo, e di sua madre, assassino.

Ben scritto, questo in una prosa più che discreta, con dei buoni momenti di poeticità.


-"Il funerale dell'assassino", di Nelson Nazzicari (pagg. 34-43)-il terzo classificato, è ucronico; infatti descrive un funerale molto particolare, in un mondo nel quale, ai giorni nostri, siano ancora gli dèi dell’antica Roma, ad essere adorati.

Ed è una cerimonia nella quale gli spiriti dei defunti vengono richiamati da un negromante, per raccontare la loro fine.

Suggestivo, direi, e avvincente; c’è anche la sorpresa finale.

E scritto in una buona prosa che riesce a rendere bene l’atmosfera molto particolare che si vuol mostrare.


-"Still life", di Riana Rocchetta (pagg. 44-52)-il quarto classificato, è un divertente racconto umoristico horror, nel quale si racconta di morti che, la notte di Ognisanti, escono dalle loro tombe, e si mescolano con i travestimenti di quella festa.

Nel finale, una nuova, sepolta da poco e alla sua prima nottata, la userà per vendicarsi del marito che l’ha uccisa, lei e il figlioletto.

C’è qualche piccola incongruenza, ma è decisamente divertente, senza alcuna pretesa di alta letteratura.


-"Il frutteto", di Giorgio Smojver (pagg. 53-63)-il quinto classificato, è un fantasy piuttosto… noioso.

Strane piane importate dall’Oriente, un padre che le lascia in eredità ai figli, con delle raccomandazioni.

Che verranno puntualmente disattese; le loro radici verranno bagnate di sangue, e, da esse, rivivranno gli amanti che erano stati uccisi perché unione non conveniente.

Ma è noioso, la solita ambientazione medievale, il matrimonio imposto e l‘amante. Strarisaputo.

Vi si tenta, per fortuna non troppo, di imitare l’italiano antico.


RiLL world tour (pagg, 64-66)/

/"Acque" (Aquas, trad. Serena Valentini), di Bibiana Camacho (pagg. 67-80)-vincitore del premio Visiones 2022, Spagna, è un ottimo sf direi molto ballardiano.

Una siccità prolungata termina con un temporale di dimensioni colossali che sembrerà non finire mai.

E la città dove abita la protagonista, Città del Messico, si trasforma, così come i suoi abitanti.

Dicevo ballardiano, in quanto non si può non pensare a Deserto d’acqua, leggendolo. Qui, oltre alle trasformazioni psicologiche, se ne hanno anche fisiche.

Evidente monito ecologico, è scritto molto bene, e, prevalentemente, la psicologia, della protagonista, è detta ottimamente.


/"La parata degli animali" (Animal Parade, trad. Daniele Pagliuca e Alberto Panicucci), di Dani Ringrose (pagg. 81-84)-vincitore del concorso Flash Fiction 2021, Australia, racconta di una donna che, nel mezzo dell’immane incendio che ha, realmente, devastato quelle terre nel 2019, tenta, novella Frankenstein, di riportarne in vita uno, per mezzo delle fatidiche scariche elettriche.


/"Oltre la baia" (Beyond the Bay, trad. Francesca Garello), di Shameez Patel Papathanasiou (pagg. 85-93)-2° classificato al Nova Short-Story competition 2021, Sudafrica (il 1° era troppo lungo), è, come il precedente, sul cambiamento climatico.

Anche qui vi è una tempesta d’acqua, un tornado, ma vi è anche la magia. Ad affrontarlo saranno infatti Domatori d’acqua e d’aria, persone che, appunto, hanno la capacità di far muovere a loro piacimento quegli elementi, e che riusciranno nel loro intento.

Ed è scritto in una buona prosa con anche qualche spunto poetico.


/"Progetto: MOTHER" (Projecto: MOTHER, trad. Emiliano Marchetti), di Monica Cunha (pagg. 94-103)-vincitore del Ataegina 2020, Portogallo, è un sf che racconta di un tentativo di eliminare una IA che governa la Terra.

Ma la protagonista umana (l’altra è l’IA stessa), non ce la farà, l’IA saprà circuirla, blandirla, sufficientemente da farle rinunciare al suo intento.

Ciò che mi pare vi si voglia dire, è l’opportunità di lasciare ad una Intelligenza Artificiale il compito di governare. Vi si espongono i motivi per i quali ciò sarebbe opportuno, e quelli per cui non lo sarebbe.

E, davvero, non sui capisce se i Buoni siano gli attentatori o l’IA.

È un problema di estrema attualità, e di davvero difficile risoluzione.

La prosa col quale è scritto non bada tanto allo stile, quanto a riuscire a dire ciò che vuole.


Sfida (pagg. 104-105)-come penso saprete, Sfida propone agli autori dei vincoli; quest’anno, in omaggio al centenario della nascita di Charles M. Schulz, il creatore dei peanuts, sono stati che dovessero iniziare con la celebre frase con la quale iniziano i racconti di Snoopy, "Era una notte buia e tempestosa", e che dovessero essere dei racconti su uno scrittore, scrittrice/


-"Libro delle piogge", di Cristiano Montanari (pagg. 106-113)-ottimo sf, dai toni molto poetici, che racconta di un pianeta che si sta terraformando che viene infestato da enormi scarafaggi.

E i coloni se ne vanno su di un altro.

E lo fa, come ho detto, in un’ottima prosa intrisa di poeticità, molto commovente.

I protagonisti sono due ragazzini, un lui e una lei, e lui vuole diventare… uno scrittore di fantascienza.


-"L'uomo lince", di Andrea Galla (pagg. 114-124)-benchè sia l’ennesima rivisitazione del mito di Faust, lo è in maniera innovativa; qui infatti chi vende l’anima al diavolo per acquisire un talento che non ha lo fa con lo scopo, non saputo, della distruzione del mondo.

I romanzi best-seller che scrive contengono, infatti, parti di un’invocazione che richiamerà un essere primevo imprigionato nelle viscere della terra; ma questo lo scoprirà solo dopo.

E il racconto ha la tipica sorpresa finale che ne rovescia il senso.

La prosa col quale è scritto è più che discreta, e in alcuni punti raggiunge momenti di buona poesia.


-"Loop", di Alessandro Izzi (pagg. 125-134)-dickiano, vede uno scrittore in blocco creativo chiedere aiuto ad un suo collega che è solamente, ormai, la copia di sé nella Matrice.

Solamente che…

Anche qui troviamo il finale a rovesciamento, che lo rende dickiano, col dubbio su che cosa sia la Realtà, su quale sia.

La prosa col quale è scritto non ha alcuna pretesa di aulicità.


-"La fromula magica", di Nicola Catellani (pagg. 135-145)-fantastico, vede un editore scovare un virus nella propria tipografia.

Che, più che un virus, è una… maledizione.

Che ha messo in un libro appena stampato dei refusi; degli errorini di un qualche tipo che lo distorceranno.

Così chiede all’autore di andare da dei… magiconsulenti.

Egli è un razionalista estremo, e stenta ad accettare, ma per non inimicarsi l’editore, che sembra certissimo della cosa, va.

Quando sembrerà che ha nulla siano valsi i loro sforzi…

Divertente, umoristico, in fin dei conti.


Come avevo anticipato, abbiamo visto che la qualità dei racconti è davvero buona; l’unico che mi è sembrato un po' sottotono è "Il frutteto", troppo risaputo, e noioso.

E, molti, come ho detto, sono scritti in ottime prose con anche dei buoni momenti, chi più chi meno, di poeticità.

A me quello che è piaciuto più di tutti è "Libro delle piogge", davvero notevole.

E dunque questa bella iniziativa prosegue negli anni, e produce opere sempre di buon livello, cosa che ha quasi dell’incredibile.


Il volume è completato da "Anniversari, anniversari…", del comitato promotore del trofeo RiLL (pagg. 7-8), "Sulle fantastiche ali della speranza", di Emanuele Vietina (pagg. 9-10), "XXVIII trofeo RiLL. Comitato di lettura e giuria nazionale" (pagg. 146-154), e "XXIX trofeo RiLL. Il miglior racconto fantastico" (pagg. 155-156).






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