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Fritz Leiber


di Danilo Santoni


Nato a Chicago il 24 dicembre del 1910, dopo un esordio nella compagnia teatrale del padre nel 1939 entra nel mondo dell'Heroic Fantasy con il racconto Two Sought Adventure, pubblicato dalla rivista Unknown, che rappresenta il primo capitolo della famosa saga di Fafhard (un grosso barbaro) e del suo compagno The Gray Mouser (nome che gli deriva dalla statura bassa e tarchiata e dai trucchi sornioni). La sua è una figura importante per questo genere letterario in quanto sarà proprio lui, in un articolo pubblicato su Amra di George Scither negli anni '60, a coniare il termine Sword and Sorcery che avrà grossa fortuna nell'indicare quel particolare genere di opere fantastiche.

La sua prima produzione professionistica, comunque, era stato il racconto The Automatic Pistol per Weird Tales, venduta nel 1938 ma pubblicata soltanto nel 1940.

Il suo interesse sarà sempre rivolto verso l'individuo e l'ambiente in cui vive, ponendosi, in questo, in una direzione opposta all'imperante 'campbellismo' nel mondo della fantascienza.

Nel 1943 debutterà nel campo della fantascienza con il romanzo Gather, Darkness!· (L'alba delle tenebre) apparso su Astounding. La storia di una lotta tra gli adoratori di Satana, al potere, e gli Angeli, gli scienziati ribelli che si rifà in parte all'Heinlein di Sixth Column (una dittatura asiatica in America viene abbattuta da una ribellione mascherata da religione). Ma Leiber qui fa un passo avanti, in quanto mette in mostra come non sia per niente scontato che una volta al potere i ribelli non usino in maniera dittatoriale il proprio potere, dando vita ad una nuova rivoluzione, una in cui i ribelli si nascondono dietro la maschera della magia.

Nel 1958 pubblica The Big Time (Il grande tempo) che insieme ad altri racconti compone quello che viene definito il ciclo di Change-War (Guerra del cambio): si tratta della storia di un conflitto temporale per determinare il corso del futuro tra 'Snake', (Serpenti), e 'Spider', (Ragni), (non verrà mai detto chi siano veramente) a cui partecipano umani provenienti da epoche diverse. Questi umani, reclutati come soldati, si incontrano nel The Place, un luogo di servizio per soldati affaticati dalla guerra, in un universo dove la guerra di secessione non ha mai avuto luogo e i nazisti hanno vinto la seconda guerra mondiale.

L'azione si svolge tutta in questo luogo, ed è questa forse la caratteristica più sorprendente del romanzo: è strutturato come un'opera teatrale, come su di un palcoscenico in cui i personaggi entrano ed escono e conversano, privo di qualsiasi azione. I temi principali sono l'angoscia dell'uomo e l'assurdità della sua condizione e il romanzo non ha un autentico finale.

L'opera prende le mosse dal verso, citato, di Tennyson, "Come, my friends, 'tis not too late to seek a newer world' e cerca di rispondere a delle domande classiche ormai in tutte le opere di fantascienza imperniate sui viaggi temporali: quanta influenza hanno sul presente delle mutazioni in eventi passati, siano essi grandi o piccoli? e; di conseguenza, quanto possiamo cambiare del futuro manipolando eventi del presente?

Leiber propone quella che chiama la "legge della conservazione della realtà" (Law of the Conservation of Reality): il tempo apporta delle compensazioni ai cambiamenti e agli spostamenti nel passato tendendo a ricreare la stessa storia, in quanto il cambiamento è una cosa complessa e dagli aspetti infiniti. Con questo romanzo ha vinto il suo primo premio Hugo.

A questa opera è legata una situazione particolare: in contemporanea o quasi con l'uscita di The Big Time su Galaxy, su Astounding usciva Try and Change the Past, delle stesso Leiber e appartenente allo stesso ciclo. Fritz Leiber fu molto orgoglioso del fatto di aver pubblicato due opere della stessa serie nello stesso periodo su due riviste concorrenti. A John W. Campbell, al contrario, la cosa non piacque proprio e da allora non comprò più nulla di Leiber per Astounding. (Per completezza della storia, di lì a poco una terza opera dello stesso ciclo apparve su The Magazine of Fantasy and Science Fiction).

Vedendo che il suo mercato andava riducendosi, Leiber si sposta sulla costa occidentale ed inizia un nuovo periodo della sua produzione che culminerà in un secondo premio Hugo nel 1965 per il romanzo The Wanderer (Novilunio).

Il romanzo è il resoconto dei disastri causati dalla comparsa di un corpo celeste nel sistema solare, chiamato appunto The Wanderer, con la distruzione della luna e le conseguenti maree altissime, il risveglio dei vulcani, i continui terremoti... Il corpo celeste, che è una specie di vascello spaziale, è popolato da esseri di forma felina che hanno sviluppato una cultura hippie e sono in fuga da un pianeta poliziotto. Si può dire che sia un romanzo che anticipa quello che poi sarà definito il romanzo-disastro, anche nella struttura della narrazione, basata sul racconto degli avvenimenti attraverso molti punti di vista diversi, il che, secondo molti, conferisce un aspetto slegato all'opera. Il personaggio più interessante è Tigriska, una creatura aliena della razza felina che dopo aver salvato un gatto e un uomo da un maremoto, scopre con orrore che sulla terra sono le scimmie (gli uomini) e non i gatti a comandare.

Lentamente Leiber scivolò nell'alcolismo e la realizzazione della pericolosità di questo fatto (quasi un giocare a dadi col diavolo) gli permetterà di scrivere nel 1967 Gonna Roll the Bones (Per muovere le ossa) per l'antologia Dangerous Vision, una novella che gli porterà il premio Hugo e il premio Nebula. Una doppietta che ripeterà altre due volte con Ill Met in Lankhmar (1970) e Catch That Zeppelin (1975).

Il 5 settembre del 1992 moriva a San Francisco.


Vincitore dell'Hugo Award anni 1958, 1965, 1968, 1970, 1971, 1976

Vincitore del Nebula Award anni 1967, 1970, 1975, 1981

Vincitore del premio World Fantasy Award anno 1978

Vincitore Gandalf Award anno 1975

Vincitore dell'Horror Writers of America Life Achievement Award anno 1988

Vincitore del World Fantasy Life Achievement Award anno 1976






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