Recensione di Marcello Bonati a "Tre viaggi nello spazio-tempo"
Robert Silverberg
TRE VIAGGI NELLO SPAZIO-TEMPO
Urania n. 1204, Mondadori editore 1993
191 pp., Lit.5.000
Ottima antologia, comprendente tre recenti romanzi brevi di Silverberg.
La caratteristica che li accomuna è un sottilissimo impianto strutturale basato su nuovi ed originali sviluppi di idee-base della Sf su cui viene sviluppata una trama sempre avvincente.
-"Tebe dalle cento porte" - in un ventisettesimo secolo si è imparato a viaggiare nel tempo, e c'è un Servizio Temporale che manda agenti ad esplorare personalmente il passato.
Due di questi agenti, mandati ad esplorare la Roma imperiale, si perdono, per un incidente, nell'Egitto della diciottesima dinastia.
Viene mandato un agente per recuperarli, ma questi preferiscono rimanere là.
Su questo sfondo Silverberg imbastisce una storia robusta, ricca di riferimenti precisi, che gli devono essere costati non poche ricerche storiche, soprattutto sulle tecniche di imbalsamazione, molto minuziosamente descritte.
-"Viaggio verso casa" - qui il viaggio nel tempo si concretizza in un modo alquanto originale, ovvero, ad intraprenderlo è solamente la psiche e non il corpo fisico del viaggiatore.
Questi, per un errore, si ritrova non ad un secolo nel futuro, ma qualche milione o miliardo di anni.
E si ritrova nella mente di una delle razze intelligenti che l'abitano, un'aragosta gigante, di circa un metro di lunghezza.
Ed è così che vivrà delle esperienze talmente entusiasmanti da spingerlo a trattenersi anche quando dal laboratorio tentano di richiamarlo.
Davvero molto ben riuscite le descrizioni, non certo facili, di quel mondo d'acqua e delle sue creature.
-"Creati per le tenebre" - in un lontano futuro in cui la Terra è stata irrimediabilmente rovinata: "... solo poche isole sparse di bellezza rimangono... tutto il resto è stato sporcato, rovinato, corroso al di là di ogni possibile rimedio dall'una o da un'altra follia umana" (pag. 125), è stato scoperto il modo per viaggiare istantaneamente da un pianeta all'altro, dei trasmettitori di materia che però abbisognano di ricevitori che devono essere trasportati sui pianeti prescelti.
A coordinare questa immensa colonizzazione c'è un Ordine, che è un'isola di privilegio in un mondo in rovina.
Questa la struttura su cui Silverberg costruisce poi una trama che si sviluppa in modi imprevedibili ed intriganti, anche se con qualche dilungazione inutile ed eccessiva nelle descrizioni tecniche e teoriche delle macchine teletrasportatrici.
In appendice troviamo i primi due capitoli di "Fondazione anno zero", di Isaac Asimov.
Originariamente in "Baliset" n. 7, '95
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