Recensione di Marcello Bonati a "Un gioco da bambini"
Un gioco da bambini (Running Wild, '88), traduzione di Franca Castellenghi Piazza, "Ariele" n.1, ed. Anabasi, '92, 109 pagine, 15. 000 £
Davvero molto interessante, questo poco più di un romanzo breve di Ballard, una specie di trasposizione narrativa del complesso di Edipo.
Vi si racconta, infatti, di alcuni ragazzini che, in un villaggio dell'Inghilterra meridionale, massacrano in svariati ed inventivi modi i propri genitori.
Sono tutti di tranquille famiglie borghesi, che li cullano in un amore addirittura strabordante; ed è proprio da questa eccedenza d'amore che si vogliono liberare, dalla bambagia in cui li costringono a vivere.
Il racconto procede, a dire il vero, nient’affatto linearmente, ma a sbalzi.
È, infatti, costruito, più che sulla struttura del romanzo, su quella della sceneggiatura filmica; presentazione dello scenario, dei personaggi, ecc...
E c'è, anche, un crescendo di suspance, che porta all'ultimo capitolo, "25 giugno 1988 - La ricostruzione del massacro", in cui esplode la carica accumulata precedentemente, ancor più filmico.
Del complesso di Edipo è intrisa ogni pagina, ogni parola, quasi che l'autore volesse in continuazione ricordare al lettore che è una allegoria, che non vuole essere un racconto di fatti reali.
Direi senz'altro che è un testo educativo per adulti, e, invece, sconsiglierei il, forse ironico, suggerimento del Ronci di farlo leggere nelle scuole.
Altri contributi critici: recensione di Alfredo Ronci, "Il paradiso degli orchi" n. 1, '93, pag. 64
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