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Lino Aldani


di Gianluca Cremoni


Lino Aldani è nato a San Cipriano Po (Pavia) il 29 marzo 1926. Si traferisce molto giovane a Roma, dove frequenta il liceo scientifico; in seguito esercita una serie disparata di mestieri che vanno dall'operaio all'impiegato di banca, dal maestro elementare all'insegnante di filosofia.

Debutta sulla rivista "Oltre il Cielo" sul numero 52 datato 1/15 gennaio del 1960 con il racconto breve Dove sono i vostri Kumar? con lo pseudonimo di N. L. Janda (un quasi anagramma del suo cognome). Viene subito tradotto in francese (pubblicato su "Au delà du Ciel") e in polacco. Con lo stesso pseudonimo pubblica, da quel momento, 18 racconti su "Oltre il Cielo", che in quegli anni si rivela un'ottima fucina di nuovi autori di fantascienza italiana.


Il periodo di "Oltre il Cielo" (1960-1963)

"Oltre il Cielo" si tratta di un rotocalco di missilistica e fantascienza che alterna articoli tecnici di scienze balistiche a racconti di fantascienza. Nasce nel 1958 sotto la direzione di Cesare Falessi il quale, puntando su una linea editoriale di evidente ascendenza americana, esigeva che i racconti pubblicati possedessero i canoni della fantascienza ortodossa, quindi avventurosa e d'evasione, senza preoccupazioni ideologiche. Tentativi di costituire una rivista simile (con racconti avventurosi via terra, aria o spazio) c'erano stati persino prima della Guerra, ma senza alcun esito. Ora, per la prima volta, esisteva una pubblicazione che poteva ospitare (molto spesso senza la necessità di pseudonimi anglofoni) dei racconti di autori italiani.

Insieme ad Aldani la rivista aveva visto il debutto scrittori come Sandrelli, Pestriniero, Bellomi, Miglieruolo e Viano. Tra i numerosi racconti di questo primo periodo che rimangono da ricordare troviamo Gli ordini non si discutono ("Oltre il Cielo" 54, 1960), ironica parodia delle invasioni extraterrestri che smitizza uno dei temi più inflazionati della fantascienza; La luna dalle venti braccia ("Oltre il Cielo" 57, 1960), tradotto in sei lingue, nel quale un'astronave raggiunge un satellite di Saturno alla ricerca di una sostanza in grado di combattere l'epidemia del Morbo Rosso scoppiata sulla Terra. Qualcosa si guasta e, per ripartire, l'astronave dovrà alleggerirsi di 950 chili e il tempo stringe. Sacrificato tutto il superfluo, ci sono ancora sessantaquattro chili di troppo. La soluzione verrà trovata nell'amputazione del braccio sinistro di tutti gli uomini dell'equipaggio, che permetterà all’astronave di mettere in salvo tutti. Il tema del sacrificio da parte dell'uomo è svolto magistralmente, senza eccessi sentimentali, e fa del racconto uno dei più belli mai scritti in Italia. Nel racconto I curiosi ("Oltre il Cielo" 63, 1960), due esseri di una razza molto superiore alla nostra girovagano per l'universo incontrando un'astronave terrestre. Presi dalla noia, credendola pilotata da dei robot, la distruggono. In realtà si scoprirà che all'interno vi erano due uomini scambiati per esseri inanimati perché sotto ibernazione. Altri racconti pluritradotti all'estero sono Il "Kraken" ("Oltre il Cielo" 85, 1961), e La miniera ("Oltre il Cielo" 77, 1961).

Per concludere questa prima serie, fondamentale è parlare di Tecnocrazia integrale ("Oltre il Cielo" 88, 1961), tradotto in sette lingue, in cui si intravede già il carattere sociale e distopico della sua fantascienza: l'uomo ha affidato il controllo di ogni cosa a un gigantesco computer che, nel giro di due secoli, ha raggiunto il potere dando vita alla tecnocrazia, mondo in cui le leggi sono la matematica e il rigore scientifico. Fin dai primi anni '60 Aldani manifesta la sua avversione all'eccesso della tecnologia, che è minaccia di un mondo alienato.

Tutti questi racconti escono sotto lo pseudonimo di N. L. Janda; Aldani debutta col suo vero nome su "Il Giornale di Pavia" nell'ottobre del 1960 con il racconto Il cacciatore elettronico che sarà ristampato più volte col titolo Korok, e sarà tradotto in sette lingue.

Nel 1961 inizia a collaborare con la CELT (Casa Editrice La Tribuna) pubblicando racconti per "Galaxy" e "Galassia" (tra cui Canis Sapiens) e il volume La fantascienza, un saggio di 190 pagine, autorevole e completo, che è diventato un classico della tradizione critica della fantascienza in Italia. Si tratta infatti della prima opera del genere uscita in Italia, che affronta l'arduo problema di definire questo nuovo genere, ne traccia la storia dall'800 all'epoca di Gernsbeck fino all'età d'oro (anni '30), giungendo ad analizzare la fantascienza italiana e russa e tentando di tracciare un ipotetico percorso futuro (fantascienza psicologica).

Lo stesso anno Aldani partecipa ai primi due numeri dell'antologia italiana Interplanet (La Tribuna) con tre racconti fra cui Nemico invisibile (sul n. 2) nel quale, partendo da un argomento molto sfruttato come la colonizzazione di Marte, propone una sorta di realismo fantascientifico, mantenendosi oggettivo e distaccato. Il protagonista è in missione su Marte dopo che i due che lo hanno preceduto nell'impresa sono scomparsi, insieme alla distruzione della base marziana. Ma egli stesso cadrà in uno stato di alienazione senza conoscerne le cause. Aldani traspone l'aridità della società terrestre nel desertico ambiente marziano.


"Futuro" (1963-1964)

A questo punto Aldani sente il bisogno di una pubblicazione che vada oltre la stretta linea editoriale di "Oltre il Cielo", che limita le sue possibilità espressive, e fonda con Massimo Lo Jacono e Giulio Raiola "Futuro", una rivista dedicata esclusivamente ad autori italiani di fantascienza.

È la prima rivista seria dedicata interamente alla narrativa di autori italiani. Ne usciranno soltanto 8 numeri, e chiuderà i battenti dopo poco più di un anno e mezzo, ma rappresenterà la volontà di una generazione d'autori di avere uno spazio che possa servire a divulgare una narrativa che in Italia stentava a decollare. Le scelte operate sono sempre ottime, prediligendo una fantascienza più impegnata e sociologica (un esempio analogo a ciò che avvera quindici anni più tardi con "Robot'').

Nel primo numero (datato maggio/giugno 1963) esce il più celebre racconto di Aldani, Buonanotte Sofia, ristampato almeno sette volte (anche col titolo Onirofilm) e tradotto in almeno 13 lingue! Gli onirofilm sono delle registrazioni cinematografiche associate alle sensazioni che prova il protagonista quando vi recita.

Tutte le cinque sensazioni sono trasmesse al consumatore (una precoce e buona previsione della realtà virtuale!) che può vivere le più incredibili avventure e possedere le più belle e famose attrici, tra le quali vi è Sofia. L'aereo su cui viaggia è costretto ad atterrare in una zona desertica e Sofia scoprirà che il pilota è uno dei più grandi ammiratori e fruitori dei suoi famosi onirofilm. Ma, quando Sofia deciderà di concedersi "dal vivo" al suo ammiratore, egli preferirà immergersi nuovamente nel mondo virtuale. Gli onirofilm colmano il vuoto psicologico e sociale di una realtà massificata e consumistica ridotta alla dicotomia produttori/consumatori. Una critica al capitalismo non banale in quanto i consumatori sono inermi e consenzienti rispetto a chi detiene la tecnologia e i mezzi di produzione (quanta somiglianza col mondo dei nostri giorni!). Ma Aldani non condanna l'inedia del consumatore (vittima delle mirabilia tecnologiche, drogato della novità), ma indica nel cambiamento strutturale della società una possibile soluzione.

Sul quarto numero di "Futuro" esce Trentasette centigradi. Si tratta di un altro racconto di critica sociale, in cui la Convenzione Medica Generale (un'organizzazione per la tutela della salute del cittadino) detiene il potere. Il motto della C.M.G. "prevenire è meglio che curare" è portato agli estremi fino a instaurare una dittatura capitalistica che ossessiona i suoi iscritti per evitare che si ammalino e quindi tenerli sempre efficienti. Le logiche di questa società seguono quelle del capitalismo: il consumismo, la sicurezza pagata a caro prezzo con la sola libertà di non iscriversi e condannarsi a morire senza medico, strada che seguiranno i due protagonisti con tragico epilogo. Con ciò Aldani prende posizione contro le iniziative individualiste e di conseguenza a favore della lotta sociale di massa.

Sempre per le stesse edizioni escono L'harem nella valigia e Doppio psicosomatico (anche come XXII secolo). Nel primo racconto Aldani mette in mostra i sintomi di ossessione e perdita d'identità, indagando la psiche umana. Il protagonista giunge alla conclusione che ogni rapporto amoroso non ha mai la felicità dell'altra persona come fine del proprio desiderio, ma la usa come mezzo per le proprie fantasie. È questo egoismo naturale - "radice del male" che ci portiamo dentro - è alla base della "malattia sociale". In Doppio psicosomatico una donna sostituisce al defunto marito un robot identico, sia nell'esteriorità che nella personalità. Un'altra donna sostituisce la realtà stessa grazie all'ipnofene, una potente droga. Entrambe rifuggono dalla realtà verso un mondo loro, fittizio, perché non trovano più valori nella vita reale. Aldani sembra suggerire che la causa di questo malessere non è soltanto intrinseca alla nostra psiche (come in L'harem nella valigia), ma forse anche esterna, sociale.

Alla fine del 1964 "Futuro" è costretta a chiudere, ma ha già lasciato un segno nella storia della fantascienza italiana: la stessa impostazione grafica ed editoriale sarà ripresa vent'anni più tardi dalla rivista "Futuro Europa" (Perseo libri) che presenterà autori italiani ed europei.


Gli anni di silenzio (1964-1972)

Nel 1964 esce la sua prima antologia personale di racconti: Quarta dimensione (Baldini & Castoldi), che racchiude i racconti già citati oltre a Morte di un agente segreto, Una rossa autentica, in cui un uomo scopre che la vera identità della sua donna è aliena e mostruosa (riprende il tema della lacerazione psicologica), L'ultima verità, in cui crolla improvvisamente tutta la civiltà e si scopre che il mondo - verità taciuta dagli scienziati - è un corpo umano che sta morendo, e Il re di croci. L'antologia rappresenta, per Aldani, una tappa d'arrivo, che culmina l'evoluzione dagli anni di "Oltre il Cielo" a "Futuro". L'impostazione ideologica e sociologica degli ultimi anni è alternata con alcuni racconti avventurosi, non contaminati da alcuna preoccupazione etica. Ciò alleggerisce l'antologia e gli dà un equilibrio che il lettore non può che apprezzare.

Da questo momento comincia per Aldani un lungo periodo di silenzio. Fino al 1976 pubblica soltanto quattro racconti inediti: La sfida ("Il giornale di Pavia", 1966), Domenica romana ("Paese Sera", 1967), L'altra riva ("Micromega" 5, 1967 poi "Il Galileo" 1, 1971), tradotto in sette lingue, e Scacco doppio (scritto nel 1968 e pubblicato nell'antologia Il Subbio (Rho, 1972) insieme a racconti di Pestriniero, Cersosimo e Naviglio). Si tratta di un capolavoro in cui riprende le denunce verso un sistema sociopolitico alienante: è descritta una società in cui i potenti sono ignoti e si nascondono tra uomini qualunque e colleghi, il che rende la rivolta impossibile. Si crea così un'atmosfera di sospetto reciproco che non trova sbocchi e sfocia nella paura: il potere è nelle mani di fantasmi, che tengono appunto in scacco l’umanità.

Nel 1968 Aldani torna a vivere a San Cipriano Po con la moglie, dove insegna matematica e in seguito occuperà anche la carica di sindaco. Nel 1970 vince il primo premio per la Sceneggiatura televisiva nell'ambito del Festival internazionale del film di fantascienza di Trieste grazie al racconto L'altra Riva (pubblicato soltanto nel 1998 sul n. 21 di "Futuro Europa"). Altri suoi lavori sono stati sceneggiati dalla radio svizzera e francese.


Ritorno alle radici (1976-1979)

Soltanto nel 1976 torna sulla scena col racconto Visita al padre (sul n. 8 di "Robot"), storia ambientata in un mondo in cui un bambino non sa riconoscere né piante né animali, nemmeno una lucertola. Un possibile scenario futuro che Aldani ci rivela, mettendo in risalto situazioni che oggi ci paiono scontate (l'esistenza di una fauna attorno a noi), ma che sono seriamente minacciate. L'anno successivo esce il romanzo Quando le radici (per la collana "SFBC"), tradotto in tre lingue, in cui il protagonista Arno soffre l'alienazione della metropoli e s'illude di trovare riposo con l'isolamento rurale. Ma non riesce a sfuggirne perché l'angoscia trova origine nella grande cultura che possiede.

La vicenda di Arno è emblema di una ricerca esistenziale che mette in discussione i valori di una società tecnologica e massificata. Come si può notare, Quando le radici, sotto certi aspetti poco fantascientifico, è il "romanzo della sua vita".

Nel 1977 pubblica il racconto Screziato di rosso e l'anno successivo Seconda nascita, Gesti lontani e alcuni articoli su "Galassia". Nel 1979 esce l'antologia personale Eclissi 2000 (per l'editore De Vecchi), che contiene l'omonimo romanzo e tre racconti già editi. Con Eclissi 2000 Aldani tenta la strada della space-opera, ambientando la storia all'interno di un'astronave, nel tentativo di respingere le accuse di utilizzare la fantascienza come mero pretesto (scaturite dalla lettura di Quando le radici). I protagonisti vi si trovano imprigionati, ma all'esterno non vi è lo spazio, ma una Terra contaminata da radiazioni. Questa verità però è taciuta all'equipaggio da chi detiene il potere per evitare delle possibili fughe. Si tratta della parabola del potere e della rivoluzione, in cui esso dice una falsa verità non necessariamente a fini maligni. Per raggiungere lo stato di libera anarchia, dice Aldani, ci vuole molto tempo e si deve passare attraverso la tappa di un potere esercitato da qualcuno. Come si può notare, Aldani non rinuncia ai temi sociopolitici a lui più cari e, coerentemente, continua a utilizzare la narrativa fantascientifica non soltanto per pura evasione.


Gli ultimi anni (dal 1983)

La sua produzione si dirada nuovamente e bisogna aspettare il 1983 per leggere un racconto inedito. Nel 1985 esce il romanzo Nel segno della Luna bianca (Editrice Nord), scritto a quattro mani con Daniela Piegai.

Nello stesso anno fonda con Ugo Malaguti la Perseo Libri, che fa rinascere la collana "Nova Sf*" già della Libra Editrice. Si tratta, ancora, di un'impresa coraggiosa, sia dal punto di vista puramente economico (dopo il boom in seguito a Guerre stellari il mercato della fantascienza sembra avere un arresto), che da quello delle scelte editoriali (pubblicazione e ristampa di vecchi capolavori dimenticati, pubblicazione assidua di autori italiani e dell'Europa dell'Est, anche emergenti).

In questi anni anche "Urania" comincia a interessarsi ai suoi lavori, anche se Aldani ammette di non avere mai avuto buoni rapporti con la rivista mondadoriana. Nel 1986 appare, appunto su "Urania" (n. 1021), il racconto breve S come Serpente, e su "Nova Sf*" La costola di Eva, ancora un racconto che mette in mostra il vuoto sociale. Nel 1987 viene pubblicata per i tipi Solfanelli l'antologia personate Parabole per domani, che contiene racconti vecchi e nuovi e due inediti, e viene inserito nell'Antologia internazionale di fantascienza col racconto Quo vadis Francisco?, in cui si prende in considerazione il modo formale di vivere la religione da parte della Chiesa. Il protagonista è padre Francisco, che assume una droga per riuscire a continuare la sua missione in un villaggio, costretto a celebrare funzioni religiose e a procurarsi una donna uccidendo chi si fosse opposto. Ancora su "Urania" viene pubblicato il racconto La casa-femmina, e nel 1989 esce il suo quarto romanzo La croce di ghiaccio (per la Perseo Libri), che riprende le vicende di padre Francisco.

Dal 1990 a oggi escono soltanto due racconti inediti, qualche articolo su "Futuro Europa" e molte ristampe di racconti. Nel 1996 è inserito nell'antologia italiana della Perseo A Lucca mai!, e l'anno successivo esce addirittura una traduzione dall'inglese all'italiano di Buonanotte Sofia.

Aldani è un personaggio riservato e appare raramente in pubblico: l'ultima volta in modo ufficiale risale al 1987 a Moltepulciano, in occasione della XII Italcon, la Convention di fantascienza italiana.


Bibliografia essenziale.

Volumi:

La fantascienza, (saggistica) - casa Editrice La Tribuna, 1962.

Quarta dimensione, (antologia), "Il Giroscopio" - Baldini & Castoldi, 1964.

Quando le radici, "Science Fiction Book Club" 49 - La Tribuna, 1977.

Eclissi 2000, (antologia con romanzo), "Presenze del futuro" - De Vecchi Editore, 1979.

Nel segno della Luna Bianca, [con Daniela Piegai], "Fantacollana" 62 - Editrice Nord, 1985.

Parabole per domani, (antologia), "Minas tirith" - Solfanelli Editore, 1987.

La croce di ghiaccio, "Biblioteca di Nova Sf*" 3 - Perseo libri, 1989.


Racconti:

Dove sono i vostri Kumar?, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 52 - Edizioni "Esse", 1960.

La sedia, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 53 - Edizioni "Esse", 1960.

Gli ordini non si discutono, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 54 - Edizioni "Esse", 1960.

XXII secolo, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 55 - Edizioni "Esse", 1960.

La luna dalle venti braccia, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 57 - Edizioni "Esse", 1960.

Incompatibilità, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 58 - Edizioni "Esse", 1960.

Un treno chiamato evasione, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 60 - Edizioni "Esse", 1960.

Spazio amaro, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 62 - Edizioni "Esse", 1960.

I curiosi, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 63 - Edizioni "Esse", 1960.

Pesci-gatto per Venere, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 66 - Edizioni "Esse", 1960.

Più in alto delle stelle, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 68, 69, 70, 71, 72, 73 – Edizioni "Esse", 1960.

Il cacciatore elettronico, "Il Giornale di Pavia" - Pavia, 1960.

La vespa, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 75 - Edizioni "Esse", 1961.

Korok, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 76 - Edizioni "Esse", 1961.

La miniera, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 77 - Edizioni "Esse", 1961.

Un pianeta selvaggio, [come N. L. Janda], "Oltre il Clelo" 80 - Edizioni "Esse", 1961.

Canis Sapiens, [come N. L: Janda], "Galaxy" 35, Casa Editrice La Tribuna, 1961.

Il "Kraken", [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 85 - Edizioni "Esse", 1961.

Tutti matti sul terzo pianeta, [come N. L. Janda], "Galaxy" 35 - casa Editrice La Tribuna, 1961.

Morte di un agente segreto, [come N. L. Janda], Speciale tutto italiano", "Galassia" 9 - Casa Editrice La Tribuna, 1961.

Tecnocrazia integrale, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 88 - Edizioni "Esse", 1961.

L'ultima verità, [come N. L. Janda], "Oltre il Cielo" 101 - Edizioni "Esse", 1962.

Una rossa autentica, [come N. L. Janda], "Interplanet" 2 - casa Editrice La Tribuna, 1962.

Nemico invisibile, [come N. L. Janda], "Interplanet" 2 - Casa Editrice La Tribuna, 1963.

Buonanotte Sofia, [come N. L. Janda, ristampato anche come Onirofilm], "Futuro" 1 – Edizioni Futuro, 1963.

Trentasette centigradi, "Futuro" 4 - Edizioni Futuro, 1963.

Doppio psicosomatico, [come N. L. Janda, edizione riveduta di XXII secolo] In: Esperimenti con l'ignoto - Edizioni Futuro, 1963.

L'harem nella valigia, [come N. L. Janda], In: Esperimenti con l'ignoto - Edizioni Futuro, 1963.

Carnevale cosmico, [edizione riveduta di Un pianeta selvaggio], "L'eco di Bergamo" - Bergamo, 1963.

Il re di croci, "Il Giornale di Pavia" - Pavia, 1964.

La sfida, "Il Giornale di Pavia" - Pavia, 1966.

L'altra riva, "Micromega" 5 - Avenza Carrara, 1967.

Domenica romana, "Paese Sera" - Roma, 1967.

Scacco doppio, In: Il Subbio: arte e letteratura Sf - Rho, 1972.

Visita al padre, "Robot" 8 - Armenia Editore, 1976.

Screziato di rosso, "Robot speciale" 4 - Armenia Editore, 1977.

Seconda nascita, In: Universo e dintorni, Inísero Cremaschi (a cura di), "I Garzanti" 716 - Garzanti, 1978.

Gesti lontani, [con Maurizio Viano], "Galassia" 234 - Casa Editrice La Tribuna, 1978.

S come Serpente, "Urania" 1021 - Arnoldo Mondadori Editore, 1986.

La costola di Eva, "Nova Sf*" 7 - Perseo Libri, 1986.

Quo vadis Francisco?, in: Antologia internazionale di fantascienza, Brian W. Aldiss e Sam Lundwall (a cura di), "Cosmo" (Argento) 181 - Editrice Nord, 1987.

L'inseguito, "L'Unità" 7 - Milano, 1987.

La casa-femmina, "Millemondiestate 1988" - Arnoldo Mondadori Editore, 1988.

Il filosofo in pensione, "Urania" 1133 - Arnoldo Mondadori Editore, 1988.

Buonanotte Sofia, [ristampa, traduzione dall’inglese], Classici Urania" 239 - Arnoldo Mondadori Editore, 1997.

L'altra riva, (sceneggiatura), "Futuro Europa" 21 - Perseo Libr, 1998.

Labyrinthus, "Futuro Europa" 21 - Perseo Libri, 1998.

Lettera dalla Norvegia, "Futuro Europa" 23 - Perseo Libri, 1999.






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