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Valerio Evangelisti


di Gianluca Cremoni


Valerio "Storico" (1981-1991)

Valerio Evangelisti è nato a Bologna il 20 giugno 1952. Si laurea in scienze politiche nel 1976 poi è funzionario del ministero delle Finanze. Si interessa di Storia contemporanea e assume la direzione della rivista "Progetto memoria", edizioni La comune, un archivio aperiodico di materiali di Storia contemporanea. Scrive numerosi saggi sull'argomento e cinque volumi: Storia del Partito socialista rivoluzionario 1881-1893 (Cappelli, Bologna, 1981), Il galletto rosso; precariato e conflitto di classe in Emilia-Romagna 1880-1890 (Marsilio, Venezia, 1982), Sinistre eretiche. Dalla banda Bonnot al sandinismo, 1905-1984 (SugarCo, Milano, 1985), Gallerie nel presente. Punks, snuffs, contras: tre studi di storia simultanea (Lacaita, Bari, 1988), Gli sbirri alla lanterna. La plebe giacobina bolognese dall'anno I all'anno V (1792-1797) (Edizioni Bold Machine, Bologna, 1991). Collabora a diversi corsi di Storia contemporanea e Storia dell'America Latina all'Università di Bologna e Ferrara.


Il ciclo Eymerich (1994-1998)

Nel 1988 Evangelisti decide di abbandonare gradualmente la storiografia e comincia a stendere dei romanzi che hanno come protagonista Nicolas Eymerich, inquisitore realmente vissuto tra il 1320 e il 1399. Con Nicolas Eymerich, inquisitore vince il premio Urania e debutta nella narrativa nell’ottobre del 1994 ("Urania" 1241). Il romanzo è accolto con entusiasmo da critica di settore e pubblico e rimane l'Urania" più venduto dell'anno (15.000 copie circa), battendo i nomi stranieri. La sua forza sta sicuramente nel valore narrativo che coniuga una prosa immediata, un incalzante susseguirsi di avvenimenti e una graduale ricostruzione degli eventi che rimanda sempre la soluzione e ne rafforza l'elemento di suspense, ma anche al complesso intreccio di piani temporali, sempre collegati tra loro da elementi a metà tra la scienza e i fenomeni occulti. La storia si mescola alla leggenda con naturalezza e Valerio, mentre diverte il lettore, può permettersi di indottrinarlo con elementi di Storia medievale e contemporanea, nonché di informarlo con una velata critica sociale e politica sugli orrori della Chiesa del passato, del Nazismo e degli oltranzismi statunitensi.

Da questo momento "Urania" moltiplica la pubblicazione di autori italiani (fino ad allora limitata al premio annuale) e la narrativa fantastica italiana vive un exploit senza precedenti (anche grazie a bravissimi nuovi autori quali Luca Masali e Nicoletta Vallorani, o a personaggi che da molti anni facevano parte della scuola della fantascienza italiana, ma avevano avuto negli anni '80 limitate possibilità editoriali, come Vittorio Curtoni, Vittorio Catani, ecc.). In questo primo capitolo della saga, Nicolas Eymerich, dopo il periodo della grande peste del 1348-'50 a cui era sopravvissuto, con un colpo di mano diviene inquisitore generale d'Aragona, rendendosi personaggio scomodo alle gerarchie ecclesiastiche locali. Dimostrerà invece tutta la sua cinica abilità e la determinazione nella lotta contro le streghe di Diana. Le vicende del XIV secolo s'intrecciano con quelle del XXI, dove le intuizioni del professor Frullifer, fisico, lo porteranno alla scoperta degli psitroni, particelle attivate dal cervello con caratteristiche quantiche, e che possono quindi viaggiare nel tempo...

Nel 1995 viene pubblicato Le catene di Eymerich ("Urania" 1262), in cui l’inquisitore viene mandato in una missione con padre Corona contro i catari rifugiatisi in Valle d'Aosta, a Châtillon, Questa volta rischierà la morte, a causa di misteriose creature mostruose, ma si salverà con un espediente degno di sé. Gli altri piani narrativi percorrono diversi decenni: dal 1937 al 1984 si narra (in sei anelli temporali) lo sviluppo delle ricerche eugenetiche dei Nazisti, prima del 1945 nel Terzo Reich, dopodiché in America Centrale sotto la sigla di una chiesa ortodossa (RACHE Inc.), fino alle scoperte dei veri intenti della RACHE da parte di scienziati rumeni. Il mistero delle ricerche RACHE e delle strane creature tra i catari si chiuderà ai giorni nostri nell'ultimo e settimo anello.

Nel 1996 esce Il corpo e il sangue di Eymerich ("Urania" 1281), considerato da molti il migliore del ciclo, in cui il nostro, nel 1358, è in missione a Castres, nel Midi francese, dove si sono verificati casi di vampirismo in cui è manifesta una cultura manichea, basata cioè sulla contrapposizione tra bene e male, tra corpo e anima. La punizione inflitta da Eymerich agli eretici di Castres sarà di una tale crudeltà che i cronisti dell'epoca verranno diffidati dal farne cenno nei propri documenti. Le vicende ai nostri tempi attraversano i decenni dal 1952 al futuro prossimo, passando dalla guerra di liberazione d'Algeria fino alla guerra del Golfo e vedono protagonista il maligno Lycurgus Pinks.

Il motivo conduttore è un'epidemia di anemia falciforme strettamente legata agli avvenimenti di settecento anni prima.

In Il mistero dell'inquisitore Eymerich ("Superblues", Mondadori, 1996 e contemporaneamente uscito a puntate su "Venerdì" di "Repubblica") è in Sardegna con re Pietro IV per redimere Mariano d'Arborea che pratica il culto profano del Sardus Pater, mentre nel XXI secolo negli Stati Uniti divisi in tre Federazioni (Buddista, Ku Klux Klan, Capitalista), scoppia un'epidemia di anemia falciforme per la quale i malati saranno allontanati e segregati in un misterioso Lazzaretto. Intanto, nel 1934 a Lucerna, il protagonista è Wilhelm Relch, costretto a fuggire a causa del Nazismo.

Lo ritroviamo negli Stati Uniti nel 1942, rinchiuso in cella tra flashback e visite di spiriti...

Dai capitoli de Il mistero dell'inquisitore Eymerich intitolati I bambini del futuro, è stato tratto il dramma musicale Tanit, rappresentato per la prima volta nel settembre del 2000.

Contemporaneamente escono anche i primi racconti. Il primo è Gorica tu sei maledetta (su "Isaac Asimov Science Fiction Magazine" 15.ns, 1995), seguito da alcuni articoli critici sul cinema di fantascienza, usciti nel 1996 su "Urania" 1279. In appendice a Il corpo e il sangue di Eymerych ("Urania" 1281) esce Metallica, un racconto della serie Metallo urlante, che contiene racconti intitolati con nomi di gruppi heavy-metal.

Ma il ciclo Eymerych non è giunto al termine, e prosegue con Cherudek ("Superblues", Mondadori, 1997, poi ristampato su "Urania"), nel quale il nostro viene inviato con padre Corona in Francia contro un'orda di morti viventi che minaccia un trattato per porre termine alla Guerra dei cento anni. Ma è ai giorni nostri che si svolge la narrazione più interessante: in un'anonima città del Friuli dalla topografia a forma di doppia croce i cui abitanti non danno importanza a una strana invasione di formiche e lumache sanguinanti. In questo libro non sono le azioni dell'inquisitore a influire sul futuro, e il lettore si trova di fronte a un robusto mistero in entrambe le trame.

Infine Picatrix. La scala per l'inferno ("Urania" 1330, 1998), sesto capitolo della saga, dove Eymerich è impegnato nel sud della Spagna per debellare misteriose forze maligne che scaturiscono dalla magia islamica del libro satanico Picatrix, mentre, nel futuro, il fisico Frullifer viene accompagnato in Brasile, a La Palma, dove, in una clinica molto particolare, avvengono fatti molto strani. Il 7 settembre, vigilia della natività della Madonna, durante la cerimonia del Sinforiano, i pazienti si mettono ad abbaiare e smettono quando viene bruciata l'immagine del Diavolo, mentre avvengono miracolose ricrescite di organi. Di Picatrix ne viene fatta una trasposizione per sceneggiato radiofonico trasmesso su Rai Stereodue (La scala per l'Inferno), che ha ottenuto un notevole successo. Per questo motivo ne è stato commissionato uno nuovo, Il castello di Eymerich.

Il ciclo trova un enorme successo anche all'estero: viene subito tradotto in Francia (dal 1998) e nel 1999 comincia la traduzione in spagnolo e in altre lingue europee. Nell'aprile del 2001 uscirà l'attesissimo settimo volume del ciclo, con il titolo di lavorazione Lemegeton. Il castello di Eymerich.


"Carmilla" (dal 1995)

Valerio Evangelisti lavora per la realizzazione di "Carmilla/mirCalla", una fanzine dalla qualità professionale (prozine) che trae il suo nome dal noto fantasma femminile. Nell'estate del 1995 esce il primo numero come supplemento a "Progetto memoria". "Carmilla" si presenta come un semestrale di letteratura fantastica italiana e organo dell'archivio storico della nuova Sinistra. Dal 1995 a oggi ne sono usciti soltanto sette numeri divisi in due serie, la prima da quattro (1995-‘97) e la seconda da tre (1998-2000), ma sono più che sufficienti per poterne apprezzare le caratteristiche. Già dal primo numero "Carmilla" si profila come una pubblicazione che prende le difese della letteratura fantastica (successivamente allargata a tutta la letteratura popolare, compresi il poliziesco e il noir), che da parte della critica ufficiale e accademica è unanimemente relegata a bassi ranghi, considerata inferiore, derisa o del tutto ignorata. La letteratura popolare è così definita "di genere" per tenerla ben lontano e contrapporla alla letteratura "alta" o mainstream. Evangelisti ricorda invece come molti dei più grandi autori, anche cinematografici, hanno fatto ricorso alla fantascienza, all'horror o al poliziesco, per le loro maggiori caratteristiche di incisività e di richiamo popolare (Orwell, Huxley, Pynchon, De Lillo, Vonnegut, Kubrick, Godard, Truffault, solo per citarne i più conosciuti). Per Evangelisti la letteratura fantastica, indagando le zone più oscure dell'inconscio e della fantasia e rispecchiandole in mondi futuri o utopici, sostanzialmente descrive il mondo e la società attuale e i sentimenti che essi suscitano. Nell'editoriale del secondo numero della nuova serie (In difesa della sottoletteratura) Evangelisti esamina il caso di Luigi Motta, scrittore di avventure di tipo salgariano degli anni '30, che fu uno dei pochi, tra tutti gli intellettuali dell'epoca, a essere ribelle e convinto antifascista.

Ciò gli costò persecuzioni, anni di carcere e impossibilità di proseguire il suo mestiere. Motta à l'emblema dello "scribacchino" di storie di letteratura popolare che non per questo è disimpegnato. Questa "sottoletteratura", secondo Evangelisti, non può prescindere dalle idee dell'autore, e infatti presenta sempre un aspetto sovversivo, refrattario al potere: invita alla fantasia, al sogno, e quindi al confronto con la società reale che lo circonda.

Nell'editoriale del primo numero (... et mourir de plasir) Evangelisti ricorda il telefilm inglese Il prigioniero, che descrive l'assurda vita di un individuo che non ricorda la propria identità (è chiamato semplicemente il numero Sei) in un villaggio di vacanze in cui tutti sono felici. Il villaggio è agli ordini del numero Due e del numero Uno, persone che mutano di continuo e non vengono mai individuate. Il numero Sei è in effetti prigioniero di una realtà apparentemente libera e felice. La condizione de Il prigioniero assomiglia al nostro atteggiamento davanti ai notiziari televisivi che ci mostrano le atrocità che avvengono quotidianamente nel mondo, magari anche a pochi chilometri (come nell'ex Jugoslavia), ma che ci sembrano lontane e irreali e ci lasciano ignari nel nostro mondo di "libertà".


Carne e Metallo (1997-2000)

Nel 1997 Evangelisti, rivelatosi prolifico e attivissimo, è ormai il deus ex machina della fantascienza italiana. Comincia a compilare antologie di racconti fantastici di autori italiani per la collana "Le scintille", tra i quali Fantastorie del terzo pianeta ("Le scintille" n. 1, 1997), Futuri di guerra. Cinque racconti di fantascienza politica ("Le scintille" 4, 1998) e Dracula 2000 ("Le scintille" 8, 1998), tutte edite dalla Coop Editoriale L'Altra Italia, in cui riunisce il meglio della produzione fantastica italiana, dimostrandone il fermento e l'alta quanta.

Per il 45° anniversario di "Urania" prepara l'antologia Tutti i denti del mostro sono perfetti ("Urania" 1322, 1997), con racconti di autori provenienti da tutto il mondo della letteratura cosiddetta "di genere". In questo volume possiamo apprezzare il suo racconto Il nodo Kappa, nel quale un commando di ribelli in Perù assalta la sede di una multinazionale giapponese costruita su delle catacombe di antiche popolazioni. Nel 1998 sul periodico "Internet News" a. IV n. 7 (edizioni Tecniche Nuove) esce il racconto Fuga da Gotham City (contemporaneamente uscito anche su "A. Rivista anarchica" 247).

Intanto è portata a termine la serie di racconti Metallo urlante e viene pubblicata nel 1998 per i tipi Einaudi (collana "Vertigo" 570, ristampata su "Urania" 1378). Oltre a Metallica (già edito nel 1996) e Sepultura (già pubblicato lo stesso anno sull'antologia "Urania Millemondi" 14, curata da Franco Forte e Giuseppe Lippi), completano il volume Venom, Pantera e Venom (epilogo). Metallo urlante è una sorta di romanzo diviso in racconti. Il tema portante è il metallo che si sostituisce alla carne, metafora della disumanizzazione: nei confronti del metallo (e delle macchine) esiste una istintiva repulsione-attrazione che porta l'uomo a combatterlo, ma anche a unirsi con esso. Si tratta di un tema caro alla tradizione cyberpunk, ma per Evangelisti si deve parlare piuttosto di narrazione che commistiona i sottogeneri: l'incalzare delle vicende, che si dipanano tra storia, sette religiose e/o politiche, ossessioni ed estremismi, è accompagnato da presenze fosche e avvenimenti truci. Uno stile e un linguaggio che non risparmiano nulla al lettore, con l'inevitabile effetto di tenerlo attaccato al testo.

Nel 1999 prende il via la pubblicazione del ciclo Magus, imperniato sulla figura di Nostradamus: Magus. Il romanzo di Nostradamus, diviso in tre volumi: Il presagio, L'inganno e L'abisso ("I Faraoni", Mondadori, 1999).

La dote soprannaturale del grande profeta è svelata: si tratta di una specie di droga che consente di superare le barriere del tempo e di cogliere confuse visioni del futuro. Gli esiti soprannaturali vengono presentati in una cornice razionale, storica e romanzata che ricorda quella del ciclo di Eymerich. Magus è una serie di romanzi commissionati che si rivolgono a un pubblico più vasto e che presentano alcuni espedienti e cliché narrativi che Evangelisti riprende dai romanzi dell'inquisitore, ma che non perdono nulla del fascino della scrittura evangelistiana, ben riconoscibile, diretta, che raggiunge alte qualità narrative e culturali.


2000

Nel 2000 esce Alia periferia di Alphaville (collana "Le Gomene" 16, edizioni l'Ancora), che raccoglie tutti i suoi articoli e i saggi usciti su "Carmilla", le presentazioni delle antologie da lui curate, le introduzioni ai libri di Ellison e Curtoni e al Nicolas Eymerich di F. Peña, e i suoi interventi su "Avvenimenti" (per la quale ha curato le antologie della serie "Le scintille"), "Pulp", "Le Monde Diplomatique", "Urania", "Derive/Approdi", "Liberazione", "Lo straniero" e "Delitti di carta". I suoi interventi sono altrettanto interessanti come i suoi romanzi. Nella premessa (Mezzanotte e diciassette) Evangelisti, riprendendo le polemiche già esternate su "Carmilla" e su altre riviste, ricorda alla critica "alta" che anche un intellettuale come Godard, nel suo film Agente Lemmy Caution: missione Alphaville, utilizza i canoni della fantascienza e dell'action movie degli anni '60, trovandone utile la rudimentale incisività per esprimere l'alienante società di Alphaville (Parigi, ma qualsiasi altra grande metropoli). Oltre all'apologia della letteratura popolare e del fantastico, scrive su Lovecraft, Dick, Ellison, su Manchette e il noir francese, su Rex Tout e il giallo, dimostrando il suo amore e la sua autorevolezza su questo tipo di letteratura. Dal 2000 Valerio Evangelisti è vicepresidente di AELITA, Association Européenne de Litératures Autres, un'associazione professionale di scrittori di fantascienza e di fantastico di 15 paesi europei, sotto la presidenza onoraria di Brian W. Aldiss, che propone di tutelare la categoria e di promuovere la sf e il fantastico in Europa.

Si è cercato, in queste poche pagine, di presentare l'opera e la personalità narrativa e ideologica di Evangelisti a chi ancora non lo conoscesse bene, ma per saperne di più lo stesso autore ha commissionato la creazione (1996) di una mailing-list dedicata a Eymerich, in cui si ha ampia libertà di parlare di ogni argomento che possa essere inerente al personaggio o al suo autore. Si tratta dell'unica mailing-list dedicata a uno scrittore italiano vivente. Per iscriversi basta collegarsi al sito www.geocities.com/sunsetstrip/3980/eymerich.htm (non più attivo) e seguirne le istruzioni. Il nuovo sito ufficiale è www.eymerich.com.

Attualmente Evangelisti ha terminato la stesura della sceneggiatura di un racconto a fumetti che sarà illustrato dal disegnatore/pittore Stefano Ricci. È il primo di una serie che, dopo la pubblicazione in rivista, sarà raccolta in volume dalla Coccolino Press. Riguarda le biografie di famosi criminali, a partire dalle loro foto segnaletiche.


"Mi sembra di notare in giro continui attentati alla Democrazia e alla libertà interiore dell'individuo" (intervista a Valerio Evangelisti a cura di Lukha Kremonj Baroncinj, 2000)


Definizione di fantascienza.

Valerio Evangelisti: Se dovessi definire la fantascienza, direi che è quel filone della letteratura popolare che situa le proprie storie, redatte secondo svariati moduli narrativi, nel contesto dei sogni e degli incubi generati dallo sviluppo scientifico, tecnologico e socioeconomico di un'epoca data.

Se si accetta una definizione del genere, si dovrebbe comprendere facilmente perché in Italia una sf autoctona abbia faticato tanto a imporsi, Lukha Kremonj Baroncinj ("Avatar"): Il personaggio a cui sei più legato è indubbiamente l'inquisitore Eymerich. Ma qual è il tuo romanzo a cui sei più affezionato?

Valerio Evangelisti: Sono incerto tra Cherudek e Il corpo e il sangue di Eymerich. Il primo è il più complesso, ma il secondo è a mio parere il più organico, e anche il più tragico.

LKB: Senza dubbio il ciclo Eymerich ha raggiunto un notevole successo.

Ne sono stati tratti anche degli sceneggiati radiofonici. Come è nata l'idea e come è andata?

VE: Il primo sceneggiato - il cui titolo è La scala per l'Inferno - mi è stato commissionato da RadioRai Due. Per me ha rappresentato la prima esperienza di sceneggiatura, e mi ha insegnato un sacco di cose. Ha avuto successo, tanto che sta per essere replicato. Devo dire che ha subito molte interpolazioni da parte del regista, per cui mi riconosco di più nello sceneggiato successivo, Il castello di Eymerich.

LKB: Sappiamo di una rappresentazione tratta da un romanzo del ciclo di Eymerich. Ce ne puoi parlare?

VE: Penso che tu alluda a Tanit, dramma musicale tratto da Il mistero dell'inquisitore Eymerich. È stato messo in scena per la prima volta a Rimini in settembre, ma dovrebbe girare l’Italia e il mondo. Le musiche sono di Fabrizio Festa, il libretto è di Marcello Fois. Lo spettacolo, che prevede anche video e cartoni animati, mi sembra molto suggestivo. Ma non c'è Eymerich: è tratto dai capitoli del romanzo intitolati I bambini del futuro.

LKB: Nei tuoi libri è ricorrente il tema del controllo: ossessivo, a livello gen(et)ico, a livello spirituale, a livello politico. Perché?

VE: Perché corrisponde a miei timori reali. Mi sembra di notare in giro capillari ma continui attentati alla Democrazia, e anche alla libertà interiore dell’individuo. In Francia sta avendo grosso successo un mio racconto, inedito in Italia, che condanna il ritorno dell'eletrroshock nelle cliniche psichiatriche. È solo una delle tante violenze cui è sottoposto il corpo sociale.

LKB: Se non fossi stato pubblicato su "Urania" forse la gente non ti considererebbe scrittore di sf. Ti consideri tale o forse un giallista storico-fantastico?

VE: Se l'intuizione è giusta, la definizione che proponi non mi piace.

Preferirei essere considerato un narratore di letteratura fantastica, tendente al gotico.

LKB: In Francia escono talenti nuovi di grande valore (vedi Houellebecq), qui - a parte lui - calma piatta, perché?

VE: Bada che anche in Francia Houellebecq non è considerate scrittore di genere, ma di letteratura generale. In Italia, un caso simile al suo è difficile che si verifichi perché tutta una parte della cultura e della critica ritiene il fantastico robaccia. Basterebbe leggere le recensioni di Stefano Giovanardi su "La Repubblica" o di Roberto Cotroneo su "L'Espresso". La maggior parte degli scrittori si adegua a questo clima di merda.

LKB: Cosa ne pensi della situazione del cyberpunk (e postcyberpunk) negli USA? E in Italia?

VE: È curioso che la più organica antologia cyberpunk uscita in Italia (Sangue sintetico) non contenesse nemmeno un racconto cyberpunk.

Negli USA il cyberpunk è morto e il postcyberpunk ha scarso mercato. Si sono dissipati nel linguaggio mediatico, nella letteratura "normale", nelle nuove forme di comunicazione e di aggregazione. Meglio così.

LKB: Ultimamente hai parlato della più recente sf statunitense come disimpegnata a raffronto con la nuova narrativa del fantastico europea.

Puoi spiegarci questa tua idea?

VE: Il prodotto "medio" statunitense (attenzione, parlo di prodotto "medio"!) è più stereotipato del prodotto medio europeo (ma anche australiano o canadese). Qui da noi, in linea di massima, il tasso di ricerca è più elevato, anche se il risultato non è sempre all'altezza.

LKB: Passiamo all’Italia. Parlaci della situazione della fantascienza...

VE: Una fantascienza scritta da autori italiani esiste nel nostro paese fin dalla fine del secolo scorso. Ma non ha goduto, fino a tempi recentissimi, né di popolarità, né di riconoscimento critico. Quando quest'ultimo c'è stato, ha riguardato opere di letteratura corrente - Flaiano, Primo Levi, Calvino, Alvaro, Piovene, Buzzati, Berto, Landolfi, Benni, fino all'ultimo romanzo di Sebastiano Vassalli - che facevano propri taluni elementi del genere fantascientifico (l'ambientazione nel futuro, i viaggi nel tempo, il volo spaziale, gli alieni) inserendoli però in narrazioni di forma e contenuto lontanissimi dalla science-fiction propriamente intesa. Puri divertissements, insomma, oppure favole morali in cui l'"altrove" della sf era la cornice e non l'oggetto. Le difficolta della fantascienza italiana sono spesso state imputate a una frase di Carlo Fruttero e Franco Lucentini - secca, brillante e dura come una sentenza di condanna: "un disco volante non può atterrare a Lucca".

Oggi sappiamo che non è così e lo sapevano benissimo anche i due intellettuali torinesi, tuttavia frase, al di là della sua falsità letterale, era profondamente vera. Nell'Italia degli anni Cinquanta e Sessanta la cultura scientifica era vista con aperta diffidenza da scuole e accademie, e subordinata sempre e comunque a quella umanistica. Di conseguenza la scienza non entrava nelle paure e nei sogni quotidiani (salvo che in veste di minaccia atomica), come già invece avveniva nel mondo anglosassone. Non c'erano dunque le premesse perché quelle paure e quei sogni si traducessero in una ben definita forma di narrativa popolare autoctona, sistematica e riconoscibile, anche se godevano di buona diffusione le opere di scrittori stranieri, apprezzate proprio per la loro "diversità" dal contesto nostrano.

LKB: Le prime raccolte di fantascienza italiana risalgono agli anni '60. Si tratta di alcuni numeri di "Intercom". Che ne pensi dell'operazione?

Come mai non si riesce a creare delle riviste di autori italiani sullo stile statunitense o inglese? I responsabili (lettori, editori...)?

VE: Si oscillò tra il prodotto di pura imitazione e l'opera ambiziosa, che puntava alla letteratura "alta" senza averne i requisiti. In pratica, cioè, tra infantilismo e noia. La colpa non fu di lettori ed editori, che si ritrassero schifati, ma solo degli autori, tanto presuntuosi quanto inconsapevoli dei propri limiti. Ancora oggi, i sopravvissuti continuano a piangersi addosso, e a ritrovarsi in cenacoli ristretti dove evitano un rischio grave: quello di sentirsi dire che per decenni hanno scritto ciofeche.

LKB: Noi pensiamo che il Futurismo italiano sia stato un fenomeno con molte potenzialità, ma che sia morto all'interno della cultura nazionalsocialista di quegli anni. Se pensiamo a Luigi Motta che già nel 1907 aveva creato una collana di romanzi fantastici o a Luigi Russo che nel 1938 aveva proposto una rivista di "racconti nello spazio" sullo stile dei pulp statunitensi, credi che l'Italia abbia perso una buona occasione per trovarsi in vantaggio rispetto ad altri Paesi europei?

VE: Ma no. Fin dagli anni Trenta in Italia si sono prodotti ottimi fumetti di fantascienza. Chi ci ha fregato è stato prima il fascismo, poi la cultura catto-liberal-comunista, che tuttora imperversa.

LKB: L'Inquisizione medievale è stato un fenomeno più legato alla cultura del terrore e del senso di colpa di quei secoli o al consolidarsi (e quindi organizzarsi legislativamente) del potere ierocratico papale?

VE: Secondo me, tutte e due le cose. Sta di fatto che l’inquisizione ha modellato la Chiesa, non il contrario.

LKB: Oggi l’inquisizione è davvero morta? Si può parlare ancora d'Inquisizione morale?

YE: Tendenze inquisitoriali sono certo ancora presenti, ma non fanno più capo alla sola Chiesa. Basti vedere il comportamento della magistratura verso i fumetti delle edizioni Topolin.

LKB: Dal 1990 il Capitalismo ha trovato via libera per la diffusione del suo modello in tutto il mondo.

Pensi che nel futuro il Capitalismo come modello unico possa permettersi di rinunciare alla Democrazia?

VE: Più c'è Capitalismo, meno c'è Democrazia. Ma l'alternativa non è il Comunismo, bensì l'aggregazione delle forze sociali antagoniste su base libertaria.

LKB: "Carmilla" è un'ottima rivista dedicata alla narrativa fantastica a cui partecipi. Sono usciti pochi numeri a rilento e a singhiozzo. Perché e come mai non è di facile reperibilità una pubblicazione così notevole?

VE: Causa editori e distributori. Da dicembre dovrebbe invece essere regolarmente in libreria ogni tre mesi.

Abbiamo trovato un distributore che è anche editore.

LKB: Esiste una mailing-list dedicata a Eymerich. Un luogo che crea un contatto diretto tra i lettori e l'autore. Puoi spiegarci di che cosa si tratta?

VE: La Eymerich mailing-list ha come tema di discussione, oltre ai miei romanzi, tutto ciò che rientra nella mia sfera di interessi. Parla dunque di una quantità di cose, incluse le più futili. Lì non sono dunque l'Autore, come non lo sono nella vita. Capita che qualcuno mi mandi affanculo, e che io mandi affanculo qualcuno.

LKB: Sappiamo di un progetto che prende il nome da un film muto sovietico. Puoi accennarci qualcosa?

VE: Immagino che tu, parli di AELITA, Association Europeénne de Littératures Autres. È un'associazione professionale di scrittori di fantascienza e di fantastico di 15 paesi europei, sotto la presidenza onoraria di Brian W. Aldiss. Si propone di tutelare la categoria e di promuovere la sf e il fantastico nel vecchio continente. Nel comitato direttivo provvisorio io ho la carica di Delegato generale (cioè, in pratica, di vicepresidente). La sede di AELITA è in Svizzera, presso la Maison d'Ailleurs, l'unico museo europeo dedicato alla sf. Sede sussidiaria è la Sf Foundation di Liverpool. La nascita di AELITA va fatta risalire alle manifestazioni denominate Utopia, che si sono tenute in Francia: per due anni a Poitiers, quest'anno (2000 n.d.r.) a Nantes.

LKB: Attualmente a che progetti stai lavorando?

VE: In questo periodo sto lavorando a uno sceneggiato per la tv italiana (Rai), a uno per la Tv americana e a un fumetto su Eymerich. Il prossimo romanzo di Eymerich (titolo provvisorio Lemegeton) uscirà il 3 aprile 2001.


Bibliografia essenziale (sono escluse le pubblicazioni storiche o storiografiche)

Volumi:

Nicolas Eymerich, inquisitore, "Urania" 1241 - Arnoldo Mondadori Editore, 1994.

Le catene di Eymerich, "Urania" 1262 - Arnoldo Mondadori Editore, 1995.

Il corpo e il sangue di Eymerich, "Urania" 1281 - Arnoldo Mondadori Editore, 1996.

Il mistero dell'inquisitore Eymerich, "Superblues" - Arnoldo Mondadori Editore, e contemporaneamente "Venerdì di Repubblica", [In 4 puntate] - Roma, 1996.

Cherudek, "Superblues" - Arnoldo Mondadori Editore, 1997.

Picatrix. La scala per l'Inferno, "Urania" 1330 - Arnoldo Mondadori Editore, 1998.

L'ombra di Eymerich [comprende Nicolas Eymerich, inquisitore; Le catene di Eymerich; Il mistero dell'inquisitore Eymerich; O Gorica tu sei maledetta], "I Massimi della Fantascienza" - Arnoldo Mondadori Editore, 1998.

Metallo urlante, (antologia), "Tascabili. Vertigo" 570 - Einaudi, 1998.

Magus. Il romanzo di Nostradamus. Il presagio, "I Faraoni" - Arnoldo Mondadori Editore, 1999.

Magus. Il romanzo di Nostradamus. L'inganno, "I Faraoni" - Arnoldo Mondadori Editore, 1999.

Magus. Il romanzo di Nostradamus. L'abisso, "I Faraoni" - Arnoldo Mondadori Editore, 1999.

Alla periferia di Alphaville, (saggistica), "Le Gomene" 16 - L'ancora, 2000.

Il castello di Eymerich - Arnoldo Mondadori Editore, 2001.


Racconti e interventi critici:

Gorica tu sei maledetta, "Isaac Asimov Science Fiction Magazine" 15.ns - Phoenix Enterprise Publishing Company, 1995.

.... Et mourir de plasir, (saggio), "Carmilla" 1 - Edizioni Algol, 1995.

Sf al cinema. Ai confini della fantasia (saggio), In: E per noi le stelle, di Orson Scott Card, "Urania" 1279 - Arnoldo Mondadori Editore, 1996.

Ed Wood, il mito, (saggio), In: E per noi le stelle, di Orson Scott Card, "Urania" 1279 - A. Mondadori E.,1996.

Ray Dennis Steckler un bubù (sag.), In: E per noi le stelle, di O. S. Card, "Urania" 1279 - A. Mondadori E., 1996.

Ted V. Mikels, mangiatore di verni (sag.), In: E per noi le stelle, di O. S. Card, "Urania" 1279 - A. Mondadori E., 1996.

E venne il giorno dei mostri da spiaggia (sag.), In: E per noi le stelle, di O. S. Card, "Urania" 1279 - A. Mondadori E., 1996.

Phil Tucker e il robot in pelliccia, (sag.), In: E per noi le stelle, di O. S. Card, "Urania" 1279 - A. Mondadori E., 1996.

Metallica, In: Il sangue e il corpo di Eymerich, di Valerio Evangelisti, "Urania" 1281 - A. Mondadori E., 1996.

American psycosis (saggio), "Carmilla" 2 - Edizioni Algol, 1996.

Lovecraft rivisitato: le cose oltre la soglia, la morsa del freddo, il compagno Lovecraft (saggio), "Carmilla" 2 - Edizioni Algol, 1996.

Introduzione a: Fartastorie del terzo pianeta, V. Eva1gelisti (a c. d), "Le scintille" 1 – Coop. Editoriale l’Altra Italia, 1997.

Il nodo Kappa, In: Tutti i denti del mostro sono perfetti, V. Evangelisti (a c. di), "Urania" 1322 - A. Mondadori E., 1997.

Introduzione a: Tutti i denti del mostro sono perfetti, V. Evangelisti (a c. d), "Urania" 1322 - A. Mondadori E., 1997.

La maschera di Lovecraft, (saggio), "Pulp" 7 - Edizioni Apache, 1997.

L'ideologia di Nero Wolf, (saggio), "Delitti di carta" 1 - Editrice Clueb, 1997.

Sepultura, In: Strani giorni, Franco Forte (a cura di), "Millemondi" 14 - A. Mondadori E., 1998.

Vita di Nicolas Eymerich (storia), In: Picatrix. La scala per l'Inferno, dl V. Evangelisti, "Urania" 1330 - A. Mondadori E., 1997.

Fuga da Gotham City, "Internet News" a. IV n. 7, Edizioni Tecniche Nuove, e contemporaneamente "A. Rivista anarchica" 247 - Editrice A, 1998.

Introduzione a: Dracula 2000, Valerio Evangelisti (a cura di), "Le scintille" 8 – Coop. Editoriale L'Altra Italia, 1998.

Venom, In: Metallo urlante, di Valerio Evangelisti, "Tascabili. Vertigo" 540 - Einaudi, 1998.

Pantera, In: Metallo urlante, di Valerio Evangelisti, "Tascabili. Vertigo" 540 - Einaudi, 1998.

Venom, (epilogo), in: Metallo urlante, di Valerio Evangelisti, "Tascabili. Vertigo" 540 - Einaudi, 1998.

Freud: passaggio al futuro, (saggio), "Avvenimenti" - Coop Editoriale L'Altra Italia, 1998.

In difesa della sottoletteratura, (saggio) "Carmilla" l.ns - Phoenix Enterprise Publishing Company, 1998.

La Francia aliena, (dossier), "Carmilla' l.ns - Phoenix Enterprise Publishing Company, 1998.

Dodici romanzi da tradurre, (dossier), "Carmilla" 1.ns - Phoenix Enterprise Publishing Company, 1998.

Manchette e il noir francese, (saggio), "Pulp" 12 - Edizioni Apache, 1998.

Cesare Battisti spara per ultimo (introduz.), In: L'ultimo sparo, di Cesare Battisti - "Derive/Approdi", Roma, 1998.

A margine di Utopia 98: il mercato francese, (dossier), In: Messaggi per la mente, di Damon Knight, "Urania" 1354 - Arnoldo Mondadori Editore, 1999.

Vittorio Curtoni o del futuro interiore (introduz.), In: Retrofuturo, di V. Curtoni, "Cyberpunkline" 12 - Shake E. U., 1999.

Il lento crollo di un muro, (introduzione), in: Cristalli sognanti, di AA.W., "Settimo Inchiostro" 5 - Circolo Culturale Arci L'Altroquando, 1999.

L'altro lato, (Introduzione), In: Spettri metropolitani, Andrea G. Colombo e Leonardo Pelo (a cura di), "Addictions. I neri" 1 - Edictions, 1999.

Harlan Ellison o del vedere pericolosamente, (introduzione), In: Idrogeno e idiozia, di Harlan Ellison, "Avantpop" - Fanucci Editore, 1999.

Il tiranno dei mondi, (saggio), "Carmilla" 2.ns - Phoenix Enterprise Publishing Company, 2000.

In difesa della fantascienza, (saggio), "Lo straniero" 10 - CRES Edizioni Lavoro, 2000.

Philip K. Dick e il mosaico nascosto, (saggio), "Liberazione" - Edizioni Savelli, Roma, 2000.

I signori degli anelli di turno, (saggio), "Carmilla" 3.ns - Phoenix Enterprise Publishing Company, 2000.

Una narrativa adeguata ai tempi, (saggio), "Le Monde Diplomatique" 557 - Paris, 2000.

La fantascienza italiana: uno specchio in frantumi, (Introduzione), In: Alla periferia di Alphaville, di V. Evangelisti - "Le Gomene" 16, L'ancora, 2000, da Introduzione a: Fragments d’un mímoír brisé, V. Evangelisti (a cura di) – Rivages, Paris, 2000.






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