x 1963/1968: la nascita del fandom
di Andrea Jarok
Futuria Fantasia - numero unico - Milano, 1962/1963 - a cura di Luigi Cozzi.
La prima fanzine di fantascienza, uscita come numero unico verso al fine del 1962 e poi ristampato con una nuova grafica, a cura di Ferruccio Alessandri, nel luglio dell'anno successive, nasce dalla volontà di Luigi Cozzi di creare un nuovo canale d'informazione e di critica per l'appassionato di fantascienza. Molto curata anche dal punto di vista grafico, ha continuato la sua breve esistenza nella rivista "Futuria". Ecco l'indice della ristampa del 1963: Editoriale - Premi Hugo 1962 - Retrospettiva del 1961 - Il Festival di Trieste - Recensioni - Notiziario – Le origini di "I, Robot" - I luoghi comuni della Sf: il pianeta dimenticato - Pseudonimi.
Nuovi Orizzonti - Napoli, 1964/1966 - a cura di Lucio Ciccone e Vittorio Curtoni. [1-5].
Uscita nell'ottobre del 1964, è stata la terza fanzine dopo i primi esperimenti di Cozzi e Pagetti, la prima in assoluto d'Italia centromeridionale. Dopo i primi due numeri, brevi bollettini informativi, con Ciccone comincia a collaborare Vittorio Curtoni; a partire dal terzo numero (settembre/ottobre '65), "Nuovi Orizzonti" diventa più corposa, con un maggior numero di articoli, e alcuni racconti brevi. Il quarto numero, con il quale entra nel comitato di redazione anche Luigi Naviglio, si presenta come una fanzine a tutto tondo, con ottanta pagine di articoli, recensioni e racconti. Dopo questo numero Curtoni e Naviglio abbandonano "Nuovi Orizzonti" per fondare i "Numeri Unici". Il quinto numero ritorna alla formula del bollettino.
L'Aspidistra - Trento, 1965/[1967] - a cura di Riccardo Leveghi; co-direttori Massimo Pandolfi, Franco Fossati, Adalberto Cersosimo, Gogo Tao Carrara. 1-10.
Presentata a Trieste nel luglio del 1965, è stata una delle prime e più valide fanzine italiane; inizialmente rivolta alla pubblicazione di racconti di autori italiani (come molte altre fanzine dell'epoca, fu un'ottima palestra per giovani autori esordienti), col passare dei numeri spostò la propria attenzione verso la saggistica e le recensioni, pur mantenendo un buon livello nella parte narrativa. Ha pubblicato un numero speciale, a cura di Ugo Rota (numero 8), come Catalogo della Fantascienza in Italia. Il nome è tratto dal romanzo utopico di George Orwell Keep the Aspidistra Fliying.
Notiziario del CCSF/Nuovo notiziario del CCSF - Venezia, 1965 - a cura di Gianluigi Missiaja. 1-24; 1-6.
Il CCSF (Centro Cultori Science-Fiction) è stato uno dei primi club ufficiali di studiosi e appassionati di fantascienza. Nato nel 1962, di lì a qualche anno comincia la pubblicazione di questa rivista-notiziario, una voce diretta tra il fandom e la fantascienza ufficiale, italiana, europea e mondiale. Nei primi due numeri vi appaiono anche dei racconti brevi, per poi lasciare spazio unicamente alla parte saggistica e informativa. Apparso anche con il titolo di "Sf cronache", continua a uscire anche negli anni della cosiddetta crisi del fandom, per poi assumere il nome di "Nuovo notiziario del CCSF".
Interplot - Venezia, 1965/[1967] - a cura di Sandro Sandrelli. [0-8].
Apparsa nel settembre del '65, tra numeri stampati e altri battuti a macchina, è stata sicuramente una delle fanzine più atipiche degli anni '60. Curata da Sandro Sandrelli, all'epoca già autore affermato, ha rivolto la propria attenzione in particolare più alla fantascienza europea, francese e anglosassone che a quella italiana. È caratterizzata anche per il tono molto polemico dei propri editoriali, in particolare nei riguardi del fandom italiano dell'epoca. Il numero 2 è apparso con il titolo di "Plot Plot".
Numeri Unici - Milano/Calendasco (Piacenza), 1965/1967 - a cura di Vittorio Curtoni e Luigi Naviglio. 1-14.
Dall'esperienza di "Nuovi Orizzonti" nasce questa serie di "Numeri Unici", dedicati ai più disparati argomenti. Tra il 1965 e il 1967 escono 14 numeri, per lo più monografici, alcuni dedicati quasi interamente alla narrativa, altri alla sola saggistica. I primi numeri, curati dalla coppia Curtoni-Naviglio, rispondono alla volontà di offrire la possibilità ai giovani autori italiani di pubblicare i propri racconti.
Successivamente l'attenzione si sposta sulla saggistica e i singoli numeri vengono affidati agli esperti del settore. Ecco i titoli dei quattordici numeri pubblicati: Edizione Speciale del Natale 1965 (dicembre 1965), Arlecchinata in Fantascienza (gennaio 1966), Nuovi Orizzonti (gennaio 1966), Fantapolitica (febbraio 1966), Vega Sf (marzo 1966), S.F. Française (aprile 1966), Siderea (maggio/luglio 1966), Special S.F. (agosto/ottobre 1966), Fantasy (novembre/gennaio 1967), Paint it, black (febbraio 1967, a cura di Luigi Cozzi), Orrore all'italiana (1967, a cura di Francesco Parenti), Fantascienza minore (1967, a cura di Franco Fossati), S.F. Svedese (1967, a cura di Bertil Martensson & Antonio Bellomi), Interfandom (a cura di Alberto Cersosimo).
Numeri Speciali - Torino/Roma, 1966 - a cura di Diego Gabutti, Manuel Insolera e Gianluca Mattioli. 1-3
I "Numeri Speciali" sono la primissima espressione del fandom torinese. Dopo due numeri, maggiormente orientati alla pubblicazione di racconti italiani, nel terzo numero Struttura anomala, un omaggio a Isaac Asimov, viene dato maggior spazio all'informazione e alla saggistica, con articoli su Asimov, Vonnegut e sulla fantascienza utopistica.
Verso le Stelle - Milano, 1966/1968; 1978/1979; 1979/1980 - a cura di Luigi Naviglio. 1-12; 1-10; 1-6.
Fantascienza italiana ed europea per una delle più longeve e prolifiche fanzine di questo periodo. "Verso le Stelle" ha presentato dodici numeri densi di articoli, poesie, racconti e recensioni, molta attenzione rivolta anche al cinema di fantascienza, con uno sguardo sempre rivolto alla posta, e la prima pubblicazione regolare di fumetti all'interno di una fanzine. Attorno alla fanzine si forma poi il Movimento Fandom Attivo (M.F.A.), guidato dallo stesso Naviglio, grazie a cui uscirà Interfandom (pubblicata tra i "Numeri Unici"), antologia dedicata interamente a scrittori italiani. Nei tre anni di vita "Verso le Stelle" ha pubblicato oltre cinquanta racconti e altrettanti articoli e saggi di estremo interesse. Chiude nel 1968 col numero dodici. Dieci anni più tardi, nel 1978, diventa una vera e propria rivista, intenta a pubblicare autori emergenti italiani. Chiusa dopo dieci numeri, Naviglio continua le pubblicazioni ancora come fanzine tra il 1979 e il 1980.
Decimo Pianeta. Selezione di fantascienza - numero unico - Trieste, 1966 - a cura di Gianfranco Battisti, Livio Horrakh, Fabio Pagan, Vittorio Curtoni e Mauro Gallis.
Numero unico, nato dall'incontro del primo fandom triestino, ha presentato, oltre a diversi racconti e articoli, la traduzione del discorso tenuto da Arthur Clarke nel novembre del 1962 a New Delhi, In difesa della science-fiction.
Hypothesis - numero unico - Trieste, luglio 1064, a cura di Gogo Tao Carrara, Enzo Marigonda e Ugo Volli.
L'unico numero uscito di "Hypothesis" mostra il profondo interesse rivolto prevalentemente alla critica, con numerosi articoli (Antenati e no, Utopia e fantascienza "utopistica", Linguaggio fantascientifico e applicazioni artistiche e una serie di contributi su J. G. Ballard) improntati verso un'analisi sociale e politica del fenomeno fantascienza. Presente anche la narrativa con quattro racconti brevi.
Hybrid Clan - numero unico - Torino, 1967 - a cura di Roberto Temporini, con la collaborazione di Diego Gabutti, Luigi Naviglio e Riccardo Valla.
Pretesto per fare una nuova fanzine e provocazione verso il proliferare delle stesse, "Hybrid Clan" si presenta come una selezione di materiale dagli "scarti" delle fanzine "Verso le stelle" e "Sevagram-Parallel".
Un paio di racconti, recensioni e un articolo di Moskovitz (La saga di Skylark Smith) ne compongono il primo e unico numero. In appendice compare un numero della rivista "Clypeus", il giornale dei dischi volanti ("Clypeus" II, 1 gennaio 1965).
Micromega/Micromega. Rivista - Massa Carrara, 1965/1967 - a cura di Carlo Bordoni, Franco Fossato e Piero Prosperi. 1-4; 1.
Pubblicazione molto interessante, di diverse pagine, con articoli e racconti di ottima qualità, inediti e non. Molto attenta a tutto il mondo del fandom italiano, accompagna ai racconti di autori italiani delle loro brevi monografie. Dopo i primi quattro numeri, all'inizio del 1967, esce come rivista, dopo di che chiude i battenti.
Clypeus-Arti - Torino, 1968 - a cura di Riccardo Valla e Diego Gabutti. 1.
Sezione dedicata all'arte e alla letteratura di "Clypeus", pubblicata a sé stante, ha presentato un unico numero di grande interesse, dalla ottima veste grafica, con all'interno, tra gli altri, un articolo di J. G. Ballard sull'arte surrealista.
Sevagram - Torino, 1967/1968, a cura di Riccardo Valla; co-redattori Diego Gabutti e Roberto Temporini. 1-2.
Ottima rivista di critica e saggistica, incentrata sulla fantascienza europea e anglofona, anglosassone in particolare. Esce in seguito insieme alla fanzine sorella "Parallel Sf", pubblicando anche antologie di critica, ove appaiono testi di grande valore e interesse, di autori di tutto il mondo; tra gli altri compare J. G. Ballard con il celeberrimo articolo, manifesto della new wave inglese, Which Way to Inner Space.
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