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Breve rassegna della narrativa distopica brunneriana


di Venera Erica Sapienza


Stand on Zanzibar

"Despite the foregoing, the human race by tens of thousands would be knee-deep in the water around Zanzibar" (1).


Stand on Zanzibar viene pubblicato nel 1968. La chiave di lettura, per comprendere a fondo il contenuto dell'opera, è fornita dallo stesso scrittore nella prefazione al testo.

Brunner sostiene di aver tentato di raffigurare le conseguenze non solo sociali, ma anche psicologiche, prodotte dal fenomeno della sovrappopolazione. La pressione demografica, lungi dall'essere analizzata in maniera ingegneristica, è osservata da particolari angolazioni, che consentono di cogliere aspetti inediti non solo sulla complessità di alcuni fenomeni sociali, ma anche sulla precaria condizione dell'essere umano. Lo stesso scrittore, infatti, nella prefazione all’edizione italiana del romanzo dice: "poiché non ho mai assistito ad una lezione di scienze in vita mia, posso forse considerarmi, in questo senso, un precursore della attuale tendenza della science-fiction, in cui la maggior parte di scrittori di talento attivi nel campo, proviene dalle discipline letterarie e artistiche e dalle scienze umane" (2).

Brunner, dunque, offre al lettore un affresco di vita quotidiana in cui, se alcuni elementi possono configurarsi come proiezioni future (quali la gigantesca cupola che ricopre New York o il calcolatore autocosciente che rappresenta il nuovo oracolo del nostro mondo) altri derivano da una attenta osservazione dei problemi sociali della realtà (quali le multinazionali, le improvvise rivolte dei neri o ancora le continue guerriglie terroristiche).

Brunner, quindi, per dirla col Cremaschi "conduce una elaboratissima ballata tragica sulla follia contemporanea: la criminalità, la droga, il terrorismo, la guerriglia urbana, il mito tecnologico, la sopraffazione televisiva" (3).

Il romanzo è ambientato intorno al 2010, in una America sovraffollata che determina inevitabili carenze negli spazi ambientali, limitazioni al nutrimento e mutamenti generali nel contesto sociale. Sullo sfondo sfilano personaggi minori ed episodi che, per la copiosità di dettagli, forniscono un’immagine chiara della complessa civiltà multirazziale del duemila. Inoltre, questo continuo accavallarsi "di personaggi minori, continuamente emergenti e soprattutto l'ossessiva presenza dei media fa passare in secondo piano l'intreccio classico, la storia parallela di un dirigente nero di una multinazionale e di un agente segreto bianco e delle loro rispettive missioni in Africa e nello Yatakanq" (4). Norman House, il vicepresidente nero della multinazionale General Technics, deve spostarsi da New York verso la sottosviluppata nazione africana del Beninina dove sono stati progettati massicci investimenti. Simbolicamente egli intraprende un viaggio da una cultura puramente sterile, esecutiva e spiritualmente morta, ad una cultura riflessiva, viva, in cui egli può finalmente ritrovare sé stesso e le proprie origini. Il modello beniniano è retto da una struttura politica che richiama quella della famiglia patriarcale, in cui il ruolo del padre è rappresentato dal presidente Obomi.

Questa nazione vive in condizione di pace perpetua, sia all'interno che all'esterno dei propri confini. Tale miracolo si spiega attraverso una scoperta paradossale ed ironica.

Una mutazione genetica della popolazione ha provocato la secrezione di un particolare odore corporale che funge da antidoto alle aggressioni territoriali.

In questo scenario, il viaggio intrapreso da Norman House non sarà esente da conseguenze importanti. Infatti, i programmati investimenti della multinazionale americana finiscono per trasformarsi da predatoria avventura coloniale in un serio progetto di rilancio dei bisogni, non solo della popolazione del Beninina, ma anche, più in generale, dei paesi sottosviluppati. Tutto ciò è reso possibile grazie ad un processo di mediazione culturale che si stabilisce tra la civiltà del Beninina, rappresentata dal suo portavoce Elihu Masters, ambasciatore degli Stati Uniti nella ex colonia inglese, ed il mondo capitalistico incarnato da Norman House.

L'altro personaggio di spicco del romanzo è Donald Hogan, compagno di camera di House. Dalla condizione di studente-ricercatore si trasforma in spia omicida, inviata segretamente nell'immaginario paese asiatico dello Yatakang dalle forze governative.

Hogan firma una sorta di patto faustiano in cui si impegna a svolgere una missione segreta in cambio di un finanziamento illimitato ai suoi studi sui processi di sintesi. Il suo obiettivo, dunque, diventa quello di screditare gli esperimenti di ottimizzazione genetica promossi dal Dott. Sugaiguntung, preside della facoltà di tettogenetica, che mirano alla creazione di una razza di superuomini, potenzialmente in grado di minacciare i paesi occidentali. Donald Hogan, pertanto, si sottopone ad un programma di amplificazione cioè di addestramento mirato per essere trasformato in un killer programmato: Donald Hogan Mark II.

La sua avventura nel cuore dello Yatakang sembra, per molti aspetti, eguagliare quella intrapresa da Kurz nell'Africa conradiana di The Heart of Darkness. Entrambi i personaggi, infatti, attraverso un viaggio nei paesi sottosviluppati, si avventurano nell’esplorazione simbolica dei più oscuri recessi dell'animo umano per scoprire alla fine un mondo di orrore dominato da oscurità e da miseria morale. La vicenda di Donald Hogan tocca il climax allorché egli si ritrova a galleggiare nelle acque di un fiume accanto al corpo senza vita del Dott. Sugaiguntung da lui stesso assassinato, così come previsto dalla sua missione omicida. L'esperimento condotto nello Yatakang è, pertanto, destinato al fallimento sia che esso rappresenti un programma di ottimizzazione di stampo militare, così come sostenuto da M. Sterne (5), sia che esso venga considerato uno strumento di miglioramento delle condizioni dell'uomo.

Il viaggio parallelo dei due compagni di camera, tuttavia, si configura come una vera e propria ancora di salvezza per un pianeta ormai sovrappopolato e perennemente in guerra poiché esso individua la possibilità di un percorso alternativo alle precarie condizioni umane (6), Infatti, dal punto di vista socio-ambientale, i due paesi costituiscono un rifugio ideale, pur propugnando due antitetici modelli di vita. Il Beninina si caratterizza per i suoi valori di semplicità, di povertà e di pace, mentre lo Yatakang si affida ad avanzati esperimenti di natura genetica per migliorare la razza umana. Inoltre, il percorso dei due protagonisti in una accezione puramente simbolica, può configurarsi come un approdo significativo verso una più completa maturazione interiore. Entrambi, infatti, a priori costituiscono due parti complementari della medesima persona: l'uno bianco, l'altro nero; l'uno, mite studente schiacciato dalla banalità della vita quotidiana; l'altro un esecutore dinamico preoccupato solo delle sue possibilità di carriera presso la multinazionale di cui è dirigente.

Alla fine, la loro comune esperienza consentirà ad entrambi di pervenire ad un maggiore grado di conoscenza e comprensione delle contraddizioni che lacerano la civiltà moderna. Purtroppo il prezzo che dovranno pagare per questa loro discesa agli inferi si rivelerà troppo alto. Donald Hogan apre, infatti, gli occhi sull'orrore della mutazione genetica a cui è stato sottoposto, consapevole altresì che il suo gesto omicida ha precluso ogni possibilità di realizzazione di un programma potenzialmente capace di migliorare le sorti del genere umano. Le ultime parole di Donald Hogan sono permeate di furore sarcastico nei confronti di una razza umana ritenuta incapace di sviluppare, parallelamente al progresso tecnico-scientifico, superiori qualità e capacità interiori (7).

Norman House, attraverso le parole conclusive del suo compagno-macchina, acquisisce la consapevolezza delle mostruose macchinazioni che si sono consumale a danno dell'umanità. Neanche a Norman è riservato un varco verso la salvezza. La sua mente, infatti, annebbiata dagli effetti deleteri della tecnologia imperante, lo costringe ad affidarsi in toto al supporto del mega computer della General Technics per fare partire il progetto Beninina.

Brunner chiude il romanzo con una meditazione pensosa sulla moderna condizione dell'uomo, a cui è rimasta, come unica possibilità di riuscita, quella di affidarsi ad una macchina dotata di intelligenza artificiale. Questa visione, certamente pessimistica, esprime la preoccupazione di tutti coloro che temono il fallimento di un uso consapevole delle facoltà umane a favore di quelle esclusivamente tecnologiche.


The Jagged Orbit

"This old planet of ours is rocking like a badly spun top, and if we don't find a nucleus of hard-headed, sensible people to drag us back on course, we're going to go into a sort of jagged orbit like a tumbling rocket with the engines jammed" (8).


Ancora una volta Brunner, con questo romanzo, pubblicato nel 1969, si imbatte in una attenta analisi sociologica sul problema della violenza e della guerra razziale. In questo romanzo, a differenza di Stand on Zanzibar, "la continuità è mantenuta dall'inizio alla fine" (9).

La vicenda è ambientata nell'anno 2014 negli Stati Uniti. Questo paese si rivela una miscela esplosiva di livello razziale, dotato di una civiltà corrotta e paranoica, devastata dal consumismo. Mattew Flamen, un famoso giornalista alle dipendenze della rete televisiva Holocosmic, tenta di denunciare le magagne del potere seguendo una duplice pista di indagine. Egli, infatti, cerea di smascherare sia le astute manovre dei Gottshalk, il più grande cartello industriale nel campo degli armamenti, sia le misteriose terapie impiegate dal Dott. Mogshack presso l'ospedale per malati mentali Ginsberg. All'interno di questa clinica si trovano reclusi, senza alcun esito positivo, Celia Flamen (10), moglie del giornalista, ed un paziente di colore Harry Madison (11). Quest'ultimo, pur essendo dotato di un aspetto subnormale, possiede una mente superiore alla norma, un talento ineguagliabile per gli elaboratori elettronici ed un fisico apparentemente invulnerabile.

Queste vicende si intersecano con quelle di Lyla Clay, una giovane donna dalle facoltà psichiche particolarmente sviluppate. Secondo l'opinione corrente, Lyla Clay è una pitonessa, ovvero un essere umano dotato di eccezionale empatia, in grado, attraverso l'ingestione di speciali allucinogeni, di emettere oracoli. Dopo essere stata ingaggiata dall'ospedale Ginsberg per tentare un esperimento terapeutico nei confronti dei pazienti ivi ricoverati, Lyla si ritrova sola e smarrita per la morte del suo compagno-impresario ucciso durante una sommossa popolare nera. Altre figure di spicco sono Pedro Diablo, giornalista di colore impegnato, nelle sue trasmissioni, a prendere di mira le armi dei Gottshalk, ed il sociologo Xavier Conroy. Entrambi accomunati da un medesimo destino, si vedono costretti a lasciare le loro rispettive città in quanto personaggi scomodi al potere costituito (12).

Il fulcro della storia si snoda intorno alle indagini condotte da Flamen sulla clinica Ginsberg e sulla lobby di potere dei Gottshalk. La clinica, con le divisioni gerarchiche all'interno della propria struttura, riflette il radicato modello di stratificazione sociale americano. I computers dell'ospedale, infatti, "divide the human race into three categories: staff, patients and potential patients" (13). Inoltre, in quell'ospedale "not only ratial, religious, sexual and all the other commonplace social boundaries, but also categories of mental disorder formed dividing lines" (14). Tuttavia la situazione più angosciante è quella per cui, dietro la tranquilla facciata della rispettabile clinica, si cela la lucida follia del suo responsabile che, inseguendo ambiziosi sogni di dominio, reputa necessario sottomettere alle sue cure l'intera popolazione degli Stati Uniti (15).

Il medesimo desiderio di potere, questa volta però economico, determina la sfrenata politica dei Gottshalk. Il loro obiettivo strategico è quello di incrementare vertiginosamente le vendite di nuovi armamenti, in particolare il cosiddetto Sistema C. A tale scopo favoriscono l'ingresso negli USA di un rivoluzionario di colore proveniente dalla Gran Bretagna, Morton Lenigo. Il piano prevede l'insorgere di un clima di panico tra la popolazione bianca per le eventuali sommosse organizzate dai neri e ciò indurrebbe automaticamente ad un aumento della vendita delle armi di attacco e di difesa personale.

Tuttavia in questo progetto, più che lo scopo di un mero guadagno, si annidano delle insidie molto pericolose. I Gottshalk in realtà mirano alla distruzione della civiltà in meno di vent'anni, secondo la logica aberrante che "the ultimate paranoid response to what is perceived as a hostile world is to destroy it before it destroys you" (16). Questa è l'estrema agghiacciante verità divulgata dal paziente di colore Madison. Egli rivela, altresì, di non essere un individuo in carne ed ossa, bensì l'ultimo ritrovato della tecnologia Gottshalk, un vero e proprio robot.

John Brunner si ritrova, ancora una volta, alle prese con una attenta riflessione sugli effetti deleteri prodotti dalle tecnologie quando queste sfuggono al controllo umano. Nel contempo, però, lo scrittore, compiendo un passo avanti rispetto all'ottica pessimistica di Stand on Zanzibar, indica un possibile percorso alternativo che può essere ancora intrapreso dal genere umano, quello cioè della valorizzazione di forme di conoscenza legate ad una analisi dei processi interiori della sfera emozionale.

Lyla Clay rappresenta il simbolo di questo modello cognitivo. Mentre inizialmente agisce in preda a dei raptus meccanici, alla fine ella comprende che il suo talento empatico non dipende né dallo stato di trance né dagli allucinogeni, ma da una volontà consapevole di esplorare i meandri irrazionali della psiche umana. Un simile processo di maturazione cognitiva coinvolge i due giornalisti Flamen e Diablo. Entrambi, infatti, maturano l'idea che le previsioni dei computers non sono da ritenersi oracoli definitivi ma dati probabilistici e, pertanto, modificabili dall'intervento umano.

A questo punto la storia volge al meglio. Il rapporto di collaborazione stabilitosi tra i due giornalisti implica da un lato l'apertura di un nuovo dialogo tra la popolazione bianca e quella di colore, dall'altro consente l'avvio della denuncia pubblica sulle dannose manovre dei Gottshalk. Pertanto, i personaggi, che nelle pagine iniziali vivono in una condizione di isolamento gli uni dagli altri, alla fine si ritrovano riuniti non solo fisicamente ma anche spiritualmente.

John Brunner lascia chiaramente intendere che questa parabola ascendente dalla solitudine alla solidarietà riguarderà tutta la stratificata società americana del 2014 una volta liberata dal potere oppressive dei Gottshalk. Una nota decisamente ottimistica chiude questo romanzo: l'amore nascente tra Lyla Clay ed il sociologo americano Conroy e la loro rinata speranza per una possibile ricostruzione sociale realizzabile attraverso l'uso delle facoltà umane e non tecnologiche.

Conclusione questa ben diversa da quella prevista nel romanzo precedente.


The Sheep Look Up

"The hungry sheep look up, and are not fed, but swain with wind, and the rank mist they draw, rot inwardly, and foul contagion spread" (17).


Dopo le immagini di una terra sovrappopolata e violenta in Stand on Zanzibar ed in The Jagged Orbit, con The Sheep Look Up, pubblicato nel 1972, John Brunner chiude la trilogia dei romanzi sociali completando il suo viaggio nel cuore di una società moderna degradata da un vero e proprio inquinamento bio-chimico. La vicenda, ancora una volta, è ambientata negli Stati Uniti, non più, però, in un periodo futuro, ben si in un presente prossimo, la metà degli anni '70. Lo scenario è terribile: l'acqua che scorre dai rubinetti uccide i neonati sotto i sei mesi e fa ammalare gli adulti, il cibo è adulterato, i mari inquinati, l'aria è talmente irrespirabile da costringere i cittadini all'uso di maschere con filtri speciali (18) ed infine i cieli sono bagnati da una pericolosa pioggia acida.

Jaques Sadoul sostiene che con questo romanzo John Brunner ci consegna "una visione realistica e terrificante di un futuro piuttosto probabile" (19). Probabilmente, la genesi del romanzo, pubblicato nel 1972, risente della eco della contestazione sessantottina ed in particolare di quella delle organizzazioni ecologiche a difesa dell’ambiente. Infatti, è stato notato da qualcuno come questa opera possa essere considerata "la punta di diamante di quella particolare branca della fantascienza, chiamata fantaecologia" (20). Tuttavia, "sarebbe riduttivo vedere in The Sheep Look Up solo un romanzo di protesta sociale" (21). Lo scrittore, infatti, sulla scia della narrativa anti-utopica, costruisce un mondo immaginario che, proprio per la sua straordinaria somiglianza al presente, gli consente di avviare delle concrete denunce sociali e, nel contempo, di mantenere un intento ammonitorio-educativo. Il progressivo aumentare delle possibilità di realizzazione concreta della vicenda, ingenera nel lettore un diffuso senso di disagio ed una altrettanto emblematica presa di coscienza.

Non è un caso, dunque, che il protagonista si chiami Train, un nome chiaramente legato qui all'ambito lessicale del verbo "to train", addestrare o educare. Egli è uno studioso che raggiunge una certa celebrità grazie ad un suo iniziale sostegno alle industrie inquinanti ed ai governi garanti di un sistema degradato. Successivamente, sopraggiunge in Train un ripensamento che lo conduce a rinnegare il modello di vita fino a quel momento seguito per andare a vivere come un vagabondo, col falso nome di Fred Smith, nei bassifondi della città. Questa scelta consente a Train di ritrovare sé stesso, di sentirsi finalmente libero e vitale (22). L'esperienza di questo personaggio, con il suo implicito messaggio sociale contro L'ipocrisia del capitalismo, genera numerosi adepti, i cosiddetti trainiti. Il termine coniato dagli organi di informazione, si riferisce a gruppi di studenti e radicali che, sebbene privi di una struttura organizzativa, costituiscono un movimento a difesa dell'ambiente e centro le industrie produttrici di sostanze dannose. La narrazione si colora di toni drammatici, allorché alcune scorte avariate da un allucinogeno vengono inviate ai paesi del terzo mondo. Questo incidente provocherà una forma gravissima di follia omicida in grado di propagarsi, a macchia d'olio, negli Stati Uniti con conseguenze letali e catastrofiche.

Brunner, pur lasciando trasparire la propria appartenenza a gruppi pacifisti ed ecologisti, è sempre stato attento a rivendicare la sostanza, innanzitutto, immaginativa della science-fiction. Questo suo equilibrio tra denuncia sociale e fervida fantasia ha spinto Carlo Pagetti a definire quello di Brunner "un atteggiamento razionale illuminato" (23). The Sheep Look Up è certamente il più pessimista tra i romanzi distopici.

La terra probabilmente non merita di essere salvata poiché i suoi abitanti, come un vero e proprio gregge, continuano ad adattarsi a condizioni di vita che non hanno più nulla di normale. Nonostante, quindi, la presenza di cibi adulterati; di mari e terre inquinati, di neonati malformi, di dilagante corruzione politico-economica, questa umanità non riesce ad opporre la benché minima resistenza all'avanzare del caos e della disperazione.

Dopo la morte del protagonista, Train, travolto dalle macerie, entra in campo uno scienziato, il Dott. Grey (24), che in apparenza sembra perpetuare il ruolo dello scomparso in virtù dei suoi intenti positivi. Il Dott. Grey, infatti, "is working on a computer-generated world simulation program which will guide further technological development while avoiding mistakes like the sterilization of the Mediterranean and Baltic by pollution and the transformation of South West Asia into a vast desert" (25). Ma nonostante questi buoni propositi, la civiltà degradata degli anni '80 non lascia spazio a possibili compromessi.

Al Dott. Grey, non rimane che aggrapparsi ad una soluzione sarcastica, che ripercorre quella della Modest Proposal di J. Swift. Egli, dunque, nelle ultime battute propone di ristabilire l'equilibrio ecologico e della biosfera attraverso lo sterminio di "two hundred million most extravagant and wasteful of our species" (26). Con questa drastica ma quanto mai ironica soluzione di genocidio si chiude il romanzo.

Brunner ha tentato di esplorare la "realtà contemporanea con lo strumento tipico dell'avvenirismo: la dimostrazione attraverso il paradosso" (27). Le tecniche di realismo a volte iconoclasta impiegate nel romanzo, hanno consentito a Brunner di proporre il tema dell'inquinamento in una dimensione di universalità. L'acume ironico che pervade il racconto, tuttavia, lascia spazio a sprazzi di vivace immaginazione. Con The Sheep Look Up lo scrittore chiude il ciclo delle opere serie ed impegnate nel filone apocalittico della narrativa fantascientifica contemporanea.

Sulla serietà e l'impegno di Brunner è> confortante il giudizio di alcuni critici illustri, quali Rabkin e Scholes, i quali sostengono che i tre romanzi "rappresentano un deliberato tentativo di raggiungere un pubblico di lettori più colti con un messaggio serio, ma anche una innovazione tecnica nel campo della fantascienza' (28). Benché, come già in precedenza ribadito, le tre opere non costituiscano una trilogia formale, esse sono legate tra loro da un modello di crescenti variazioni apocalittiche, da testi ampi e complessi, da temi sociali affini e da uno stile ed una tecnica sorprendentemente innovativi. La capacità suggestiva e vigorosa della penna brunneriana, nel tratteggiare le storie, consente di delineare uno spaccato della società americana in un futuro prossimo, attraverso una notevole padronanza di linguaggio, una vivida immaginazione nonché una acuta e penetrante analisi del reale.


NOTE

1 "Nonostante quanto precede, decine di migliaia di individui della razza umana sarebbero ormai nell'acqua fino al ginocchio tutti a Zanzibar". John Brunner, Stand on Zanzibar, London, Legend Edition, 1990, p. 575. Pur essendo disponibile in Italia la traduzione italiana del testo Stand on Zanzibar, curata da R. Prinzhofer e pubblicata nel 1977 dalla casa editrice Nord di Milano, ho preferito dedicarmi personalmente alla traduzione delle citazioni riportate.

2 John Brunner, Tutti a Zanzibar, "prefazione alla edizione italiana", di J. Brunner, Milano, ed. Nord, 1988, p. 1.

3 Inísero Cremaschi, Cosa leggere di fantascienza, Milano, Editrice Bibliografica, 1979, p. 37.

4 Aa.Vv., Tutti a Zanzibar, in Nei labirinti della fantascienza-Guida critica, a cura del collettivo "Un'ambigua utopia", Milano, Feltrinelli, 1979, p. 58.

5 Cfr: Tale esperimento, infatti "has an overtly militaristic cast" (ha uno scopo apertamente militaristico). Michael Sterne, From technique to critique: knowledge and human interests in J. Brunner's Stand on Zanzibar, The Jagget Orbit and The Sheep Look Up, "Science-Fiction Studies", 1976, vol. 3, n. 2, p. 119.

6 Infatti, secondo Sterne "Yatakang and Beninina offer an alternative to advanced capitalist society" (lo Yatakang ed il Beninina offrono un'alternativa all'avanzata società capitalista). Ibidem

7 Cfr: Ecco, infatti, le parole ironiche di Donald Hogan alla fine: "You do see? It's the highest expression of human ability to improve other humans, and it's called eptification, and because it's one of our finest and most monumental achievements." (Lo capite? È l'espressione più alta della capacità umana e si chiama ampificazione, e poiché si tratta di uno dei nostri successi più belli e grandiosi...). John Brunner, Stand on Zanzibar, cit., p. 571.

8 "Questo nostro pianeta sta rotolando come una trottola lanciata male, e se non troveremo un nucleo di persone decise e sensibili in grado di correggere la nostra corsa, finiremo col percorrere un'orbita spezzata, a sobbalzi come qualche razzo difettoso con i motori bloccati". J. Brunner, The Jagget Orbit, New York, Ace Books, 1972, p. 395. Pur essendo disponibile in Italia la traduzione italiana del testo The Jagged Orbit, curata da G. Montanari e pubblicata nel 1995 dalla casa editrice Nord di Milano, ho preferito dedicarmi personalmente alla traduzione delle citazioni riportate.

9 Jacques Sadoul, op. cit., p. 304.

10 Cfr: "Celia Flamen Prior, like the majority of the patients here and in all other mental hospitals in the western world, had turned to sykes as an escape from intolerable reality, starting with relatively mild ones such as natural peyote and mescal and graduating to that fiercest of synthetics, Ladromide." (Celia Flamen, come quasi tutti i pazienti ospitati in quel luogo e in tutti gli altri ospedali psichiatrici del mondo occidentale era diventata una drogata per fuggire da una realtà intollerabile... aveva. iniziato con droghe relativamente blande come il peyote naturale e il mescal, passando poi gradualmente alla più potente delle droghe sintetiche, il ladromide}. John Brunner, The Jagged Orbit, cit., p. 69.

11 Cfr: "He had been committed by the Army, following conscript service in brushfire was in New Guinea, at a time when the subject of kneeblank draftees was rather a sensitive one and it was politic to send him to a civil instead of a military institution." (Era stato l'esercito a farlo ricoverare, dopo avergli fatto svolgere il servizio militare in una guerricciola in Nuova Guinea, in un periodo politico nel quale il problema dei coscritti neri era ancora delicato, e sempre l'esercito, per buona politica, aveva consigliato il suo affidamento a un'istituzione civile piuttosto che militare." Idem, p. 32.

12 Pedro Diablo, costretto dal sindaco a lasciare la città africana di Blackbury, si reca negli Usa, mentre Conroy, allontanato dalle Università americane per le sue idee, si trova relegato ad insegnare in uno sperduto college canadese.

13 "suddividono il genere umano in tre categorie: corpo medico, pazienti e pazienti potenziali". John Brunner, The Jagged Orbit, cit., p. 73.

14 "non erano solo la razza, il sesso, la religione e gli altri soliti confini sociali a formare barriere di isolamento ma anche le varie categorie di disturbi mentali." Idem, p. 34.

15 Cfr: "To find at least the population of New York State, and preferably the entire United States, committed to his care." (che almeno tutta la popolazione dello Stato di New York, e preferibilmente quella degli interi Stati Uniti, sia affidata alle sue cure). Idem, p. 139.

16 "l'ultima risposta paranoica a ciò che è percepito come mondo ostile è quella di distruggerlo prima che esso ti distrugga" M. Sterne, op. cit., p. 124.

17 "Il gregge alza la testa ed è digiuno, nel vento aspira una nebbia mefitica marcia di dentro, colpito dal contagio." John Brunner, The Sheep Look Up, New York, Ballantine, 1973, p. 461. Pur essendo disponibile in Italia la traduzione italiana del testo The Sheep Look Up, curata da R. Prinzhofer e pubblicata dalla casa editrice Nord di Milano nel 1975, ho preferito dedicarmi personalmente alla traduzione delle citazioni riportate.

18 Ecco, infatti, cosa dice Philip Mason, uno dei personaggi: "If this job's likely to involve me in frequent trips to LA I'm going to have to buy a filtermask." (se questo lavoro mi costringe a trasferte frequenti a Los Angeles, dovrò comperare una maschera a filtro.) John Brunner, The Sheep Look Up, cit., p. 7.

19 J. Sadoul, op. cit., p. 348.

20 Aa.Vv., op. cit., p. 59.

21 Carlo Pagetti, L'America di John Brunner tra convenzioni sociali e apocalisse urbana, in Introduzione a John Brunner, Il gregge alza la testa, Milano, Ed. Nord, 1975, p. 11.

22 Questa sua ritrovata simbiosi con l'universo è abilmente tradotta da Brunner con le seguenti parole: "At night, when he lay down to sleep, he felt that his brain was resonating with the heartbeat of theplanet."(nel coricarsi la notte, si sentiva echeggiare nel cervello il palpito del cuore del pianeta.) John Brunner, The Sheep Look Up, cit., p. 98.

23 Carlo Pagetti, L'America di John Brunner tra convenzioni sociali e apocalisse urbana, cit., p. 4.

24 Ancora una volta si ritrova un nome simbolico. Grey, infatti, vuol dire grigio. Forse Brunner, pensando al grigiore che avvolge le moderne metropoli, ne vuole fare un degno rappresentante.

25 "sta lavorando ad un programma computerizzato di simulazione del mondo che apporterà un ulteriore sviluppo tecnologico evitando errori come la sterilizzazione del Mediterraneo e del Baltico a causa dell'inquinamento e la trasformazione del Sud Est asiatico in un vasto deserto." M. Sterne, op. cit., p. 126.

26 "duecento milioni di esemplari più stravaganti e più nocivi della nostra specie". John Brunner, The Sheep Look Up, cit., p. 456

27 Inísero Cremaschi, cit., p. 36

28 R. Scholes - E.S. Rabkin, op. cit., p. 118.






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