Le ondine perdute
di Luigi M. Mignacco e Roberta Cordani, ed. Marsilio, 2023 (22,00 €, 592 pagg.)
Splendido romanzo fantastico forse nell’accezione più pura.
Un Genio della Montagna litiga coi suoi simili, perché lui è convinto che l’Uomo, la sua arte, possano portare al Mondo molto di buono, mentre loro no, e questi lo fanno catturare.
Le Ondine, e le trasfigurazioni di alcune opere d’arte cominciano allora ad intessere una complessa rete di avvenimenti che porteranno i protagonisti a liberarlo.
Questi protagonisti vivono in due epoche differenti, i primi anni del secolo scorso, e il 2007, e, anche se i principali sono due uomini, molto speculari nei caratteri, sono molti, ed ognuno molto… importante.
Questa rete sarà composta da… avvenimenti magici.
Figure che si muovono nei quadri, apparizioni di queste mitiche figure acquatiche, e… viaggi nel tempo.
E, tutto ciò, è raccontato in un’ottima prosa molto ben poetica, e che riesce molto bene ad innestare questo fantastico, che lo è davvero molto, nel reale, facendo sì che risulti credibile.
E c’è, come in ogni buona fiaba, la contrapposizione fra Bene e Male, luce ed oscurità, ma che, viene detto, sono complementari, inesistenti l’uno senza l’altro.
Vi si nomina l’I Ching, e penso sia significativo.
Altri contributi critici: "Acqua, arte e mitiche Ondine. Così si lega Milano a Venezia", di Roberta Scorranese, "Corriere della sera", 16/11/2023
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