Il mondo è davvero più povero senza Ursula Le Guin?
Un altro lutto importante - questa volta nel campo della fantascienza - è quello di Ursula Kroeber Le Guin, morta il 22 gennaio di quest'anno all'età di 88 anni nella sua casa di Portland (Usa). Ha scritto molti racconti di fantascienza, sette romanzi per adulti e una trilogia fantasy per ragazzi: Earthsea Trilogy. Pensava, infatti, che oggigiorno «è spesso la scienza a dare alla fantasia una mano per uscire dagli abissi interiori, e abbiamo la fantascienza, forma moderna, intellettualizzata, ed estroversa, della fantasy» (cfr, Il linguaggio della notte, p. 113). Tra i romanzi per adulti, i più noti sono La mano sinistra delle tenebre (The Left Hand of Darkness, 1969) e I reietti dell'altro pianeta (The Dispossessed, 1974).
Il primo ha conseguito i due più importanti premi fantascientifici: l'Hugo dei fans e il Nebula degli scrittori, ed è stato elogiato da critici del calibro di Robert Scholes e Erik S. Rabkin per la sua ideologia omosessualista (cfr, Fantascienza. Storia, scienza, visione, p. 264). I coniugi Panshin che, nel loro saggio Mondi interiori. Storia della fantascienza, giudicano la narrativa di anticipazione una letteratura «illegittima. I suoi principali veicoli editoriali sono stati alquanto discutibili: riviste di appendice e libri tascabili. Il suo maggior pubblico sono stati gli adolescenti» (p. 135), collocano la Le Guin «tra i nuovi scrittori più rilevanti: R. Delany, Thomas M. Disch, R.A. Lafferty, Larry Niven, Joanna Russ (...). La loro scoperta fu paragonabile alla scoperta di nuovi scrittori da parte di John Campbell alla fine degli anni Trenta». Anche in Italia Ursula Le Guin ha i suoi estimatori. Nel necrologio apparso su "Libero" del 25 gennaio scorso, dal titolo: Lutti editoriali. Addio Ursula K. Le Guin, l'anarchica che reinvento la fantascienza, l'autrice Nicoletta Orlandi Posti la definisce «una delle più grandi scrittrici di tutti i tempi (...) con la sua scomparsa, il mondo sarà realmente orfano di una voce libera e forte».
Noi siamo di parere diverso. Non ci sembra un modello esemplare di società quello vagheggiato dalla Le Guin in I reietti dell'altro pianeta, dove anzitutto l'aborto è praticato liberamente e tutti possono fare l'amore con tutti fin da bambini: «Come tutti i bambini di Anarres, egli aveva avuto liberamente esperienze sessuali con bambine e bambini, ma tutti loro erano piccoli; non era mai andato più in là del piacere in cui credeva consistesse tutta la cosa. Beshun, esperta in delizie, lo condusse nel cuore della sessualità, dove non esiste né rancore né inettitudine» (p. 45). Poi, per quanto riguarda i mali che affliggono la società anaressiana, la Le Guin si sbaglia nell'attribuirli ad un cattivo esercizio del potere: i mali di Anarres, invece, derivano dall'aver profanato il sacrario delle coscienze, facendo tabula rasa non solo dei principi dell'etica cristiana, ma anche della legge naturale. L'errore in cui ella cade è di presumere che l'amore per gli altri possa essere separato dalla verità, mentre invece vanno strettamente collegati.
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