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Mail n. 2


Questa rubrica dovrà bene o male OSPITARE TUTTI coloro che sono coinvolti nell’iniziativa, molte lettere sono solo comunicazioni, proprio così, d'ufficio riguardanti l'invio dei materiali.

Noi dobbiamo parlare e farlo possibilmente sulla rivista, perciò d'ora in avanti scrivete con i vostri pareri, i consigli e gli spunti di dialogo, altrimenti questa rubrica sarà inutile, e non solo, anche T.D.S. lo sarò in buona parte.


Caro Giampiero.

Mi hai detto di darti del tu, perciò io ne approfitto subito. Ti ringrazio per avermi risposto. Ho scritto quella lettera in un momento che consideravo di insanità mentale, ma tu mi hai tirato su di morale dicendo che nessun consiglio è stupido.

Ti ringrazio anche del consiglio di andare nelle biblioteche civiche, consiglio che ho seguito prontamente, visti i prezzi dei libri. Infatti non posseggo molto denaro (mio padre è un operaio e, anche se non mi manca nulla di necessario, mi secca spendere molti soldi. anche se costruttivamente) e leggo parecchio.

La mancanza di danaro mi impedisce, e, sinceramente, mi dispiace molto, di abbonarmi a T.D.S.

Provvedo comunque a pagare a mezzo vaglia il numero 1 (ti ringrazio per la fiducia che ha riposto in me spedendomelo prima del pagamento) ed il numero 2 della fanzine.

Il vaglia è di 3500 lire: 500 lire di (misero) aiuto finanziario.

Ora parliamo un po' di T.D.S.

La ragione che mi ha spinto ad acquistarla sta proprio nel suo nome: mi ricordava l’album dei Pink Floyd!

Tra l'altro io sono un amante dei Pink Floyd!

Immagini quindi con quale piacere ho appurato che proprio da "The Dark Side of The Moon" hai ricavato il nome.

Anche per questo, quindi, ho apprezzato molto la rubrica "Sound 2000". Forse però, come primo numero, vi siete dedicati troppo a questo argomento, (per l'amor del cielo. non offenderti!).

Complimenti per il racconto, che mi è piaciuto parecchio, soprattutto per come è scritto. Abbastanza interessante l'articolo di Enzo Verrengia.

A proposito dell'articolo sul festival di Trieste: quest'anno sono andato per la prima volta a vedere una delle manifestazioni. A dire il vero sono rimasto abbastanza amareggiato, a parte che per il film: "The Tom Machine". Avrei però una domanda da farvi (magari, se potete rispondermi nella posta): in particolare: in parecchi articoli che ho letto si tende a dare la colpa di questo parziale fallimento a Trieste stessa, perché?

alcune brevi domande per la posta:

1) Consigli a me, ed agli altri amici di T.D.S., di leggere la collana della Nord?

2) Mi piacciono due scrittori (Harlan Ellison e Edgar Pangborn) dei quali però trovo poco materiale. Sapresti darmi qualche indicazione?

3) Domanda sciocca con risposta facoltativa: cosa diavolo c'è nelle due copertine di T.D.S. Da una parte sembrano delle rovine? Delle costruzioni antiche, ma dall'altra?

FABIO NOBEL - TRIESTE.


Ti pubblico questa tua per diversi motivi, il primo di questi riguarda proprio quei soldi di cui parli e che non mancano solo a te ma anche a molti altri amici.

L'abbonamento non è necessario che per la nostra e vostra comodità, ma potete anche semplicemente acquistare di volta in volta la rivista, l'unica cosa è che in un modo o nell'altro si senta il vostro apporto anche tangibile perché con le chiacchere non si fa nulla. Non chiediamo cifre esose visto anche l'impegno che ci mettiamo e tutti i soldi che spendiamo, e come fai rilevare tu, ricevete sempre la rivista sulla fiducia.

Esempi come il tuo dovrebbero essere seguiti da tutti, date quanto vi è, e francamente cosa sono 1000£?. possibile, ma fatevi sentire altrimenti tutto va tranquillamente a finire davvero sulla faccia nascosta della luna, come succedeva alle cose perdute nelle credenze passate.

Inoltre ricordo ai nuovi amici che hanno ricevuto T.D.S. a casa magari senza sapere nemmeno come ho fatto a conoscere il loro indirizzo, non si tratta di una pubblicità mangiasoldi qualsiasi, ma del lavoro di altri appassionati, nonché un invito a darsi veramente da fare non solo per essere davvero coinvolti in qualcosa, ma anche a contribuire a fare discorsi nuovi e dinamici.

I Pink Floyd sono un altro motivo; in quanto sono per me il continuo riferimento musicale alla S.F. ed il fatto che piacciano non solo a te, ma anche a molti altri amici è il motivo per cui esiste una rubrica musicale come riferimento fisso della fanzine. Naturalmente già da questo numero cerchiamo di essere più equilibrati come distribuzione del materiale.

Per Trieste, io non ho nulla contro la tua bella città, ma effettivamente un pochino fredda lo è, non trovi? Si sente come una famiglia nobile decaduta, guarda gli altri con un po' di altero distacco, comunque fatti rispondere da Bettini.

Capito Michele? Rispondi!

Per quanto riguarda i due scrittori da te citati; eccoti un rapido elenco delle loro opere considerate fra le più importanti.

Ma occorre dire che molte di queste sono introvabili se non si ricorre a librerie fortemente specializzate o alle bancarelle dell'usato.

EDGAR PANGBORN: "Ad Ovest del Sole" Romanzi del Cosmo n. 20 - "Pianeti allo Specchio" B.E.M. n. 34 - "Davy l'Eretico" SFBC n. 18 anche su Fantacollana Nord n. 18 - "Il giudizio di Eva" Galassia n. 133 - "La compagnia della gloria" Cosmo Argento n. 5 - Antologia "Dentelungo ed altri estranei" Urania 639 - Ricordo ancora un racconto; "Il ragazzo della Tigre Robot n. 5 e un’edizione del famoso racconto "Uovo d’angelo" Nebula Ciscato n. 1 che però c'è anche nell'antologia di Urania prima citata.

HARLAN ELLISON: questi che seguono sono racconti; "Il computer sotto il mondo" (Antologia) SFBC n. 44- "Tempo circolare" Urania n. 532 in appendice - Argento negli occhi di chi muore (Galassia n. 211) - "480 Secondi" Urania n. 646- "Croatoan" Robot n. 9 - "Dolorama e altre delusioni" (antologia) Romanzi del Cosmo n. 129 - "Se il cielo brucia Galassia n. 231.-

È assai facile che abbia omesso qualcosa, in quanto non sono un maniaco delle bibliografie, magari tu hai già tutti questi libri e ne cerchi ancora altri. Comunque spero di esserti stato utile.

Sulle collane della Nord ti dico solo che sono considerate da tutti il più di quanto puoi leggere in Italia di S.F.

In quanto alle foto di copertina, tu sai già cosa sono, agli altri amici lascia indovinare, altrimenti perché avremmo fatto una copertina enigmatica?

Chiudo invitandoti a continuare a scrivere, perché hai delle belle capacità e sarebbe un peccato arrendersi così presto.


Sig. Prassi.

Ho letto il suo "A tutti i fans di S.F. italiani", sul numero 43/5 di "La Torre di Babele" e da appassionato, condivido perfettamente la sua opinione. E la storia del mio accostamento alla fantascienza è similare alla sua ma non è abbastanza interessante per essere citata.

Eccomi qui, dunque: appassionato, e responsabile di un gruppo di "disperati" che in tutti i modi cercano di far conoscere non solo la S.F. ma anche il fantasy, l'horror ed il giallo. Di rivalutarli, di far capire che questi non sono generi letterari di serie B (per non citare una serie ancora più bassa). Di abbattere certi pregiudizi.

Ma l'indifferenza è un brutto ostacolo, difficile da abbattere: e la passione è l'unica cosa che ci fa andare avanti.

Ora, dopo oltre un anno di lavoro, iniziamo a vedere (finalmente”) i primi risultati.

Comunque non è di questo che voglio parlare: almeno non adesso.

Le scrivo per mettermi in contatto con lei: mi scusi se non mi dilungo di più, ma ho paura, altrimenti. di diventare noioso. Un'ultima domanda, e scusi la mia ignoranza. T.D.S. che cosa significa?

Certo di una sua cortese risposta, colgo l'occasione per porgerle i miei più distinti saluti.

ALESSANDRO CORSI – LIVORNO


Prima di tutto voglio permettermi d'invitarti ad usare il tu, come lo chiedo agli altri amici.

Quell'annuncio che hai letto su quel giornale veniva allegato al n. 1 di questa rivista come supplemento-invito.

Per questo non è molto chiaro da solo, ma comunque hanno fatto benissimo gli amici della "Torre..." a pubblicarlo, così trovo che abbia una certa nota di mistero che spinge ad interessarsi.

Sono d' accordo per linee di massima quando m’inserisci il giallo come genere da far conoscere, infatti i gialli fanno la parte del leone nella legione delle forme letterarie "D'evasione" o presunte tali.

Comunque cerco adesso di spiegarti cosa vogliamo ottenere con T.D.S.

Da sempre si fanno rivistine amatoriali, a seconda dei mezzi si cerca di dare materiale più o meno di qualità. nomi più p meno nuovi, ma si cerca soprattutto d'imitare le "vere" riviste, con T.D.S. io vorrei invece aprire, o meglio riaprire con maggiore vigore verso l'uomo della strada di S.F., gli amici che si vorranno interessare attivamente a noi avranno ampio spazio per il loro intervento.

Prima di vedere i risultati ci vorrà ben più di un anno credo, ma se riusciamo a far numero, a diventare "pesanti" sul mercato amatoriale saremo, e lo saremo se ci presenteremo in tanti, allora all'inizio della strada che porta alla realizzazione di quella che in copertina chiamiamo: "Rivista Creativa di S.F. " dove quel creativo sta a dire; "Fatta veramente da tutti quelli che ci credono".

Riusciremo o meno a far progredire la mentalità a volte chiusa e polemica del Fandom, se riusciremo a creare una nuova corrente di scrittura e di visione globale non solo della S.F. ma anche del "Mondo" più in generale? Ma se devo fare una battuta conclusiva direi:

COSA È T.D.S.?

QUESTO DOVETE DIRMELO PROPRIO VOI, NON VI PARE?

Infatti solo voi (che fate con noi T.D.S.) potete dare una risposta, e speriamo che non si faccia attendere troppo.

CIAO ALESSANDRO.


Caro Giampiero.

Un "bravi" di cuore a te ed ai tuoi collaboratori. Ho ricevuto in questi giorni il n.1 di "The Dark Side" e mi è piaciuto proprio tutto.

Buona la veste tipografica (anche se dici che migliorerà ancora), ma soprattutto buono il contenuto articolistico, e più che lodevoli i programmi. Anch'io penso che sia particolarmente da perseguire il proposito genuino di voler creare una nuova forma di dialogo all'interno della S.F. italiana; dialogo che coinvolga soprattutto il lettore comune e lo scrittore dilettante. Accogliendo la collaborazione di giovani autori non si fa altro che ampliare le righe di coloro che hanno un utile discorso da fare, e migliorare la S.F. in Italia.

Tornando alla fanzine, ho trovato, innanzitutto il contenuto del testo critico di Verrengia molto buono, accessibile ed elevato al tempo stesso, vedendo così conciliate le opposte tendenze di facile comprensione e profondità di argomenti trattati.

Buoni anche gli articoli musicali (a proposito, che cosa ne pensi di una serie critica di articoli sui singoli L.P. di David Bowie, da Space Oddity a Diamond Dogs a Station to Station?).

Avanti pertanto con questo genere di articoli, ma perché non dedicate un po' più di spazio alla narrativa?

PAOLO RAITERI - GENOVA


Ciao Paolo.

Il bravo che rivolgi all'inizio lo devi dire soprattutto a te ed agli amici che danno il contributo vitale a T.D.S. E c’è più d'uno che dice molto bene del tuo racconto, per quanto riguarda i nostri scopi, sono ribaditi e confermati su questo numero due, l’esordio di Urzino ad esempio assieme a quello di Rossi come disegnatore e recensore cinematografico, per non parlare di Armando Saveriano, illustratore di grandi capacità.

Accanto a nomi nuovi, come nella nostra linea, ci sono anche due nomi già noti; Altomare e Gasparini, quest'ultimo nome di spicco nell'ambiente.

C'è da dire che non abbiamo ricevuto molto materiale, ed ancor meno materiale tutto nuovo e valido, ma già mentre stampiamo questo numero c’è un afflusso "ritardato" ma notevole e di qualità di racconti sfornati da emergenti penne.

Visto che tu dicevi di mettere più narrativa, come quasi tutti, eccovi accontentati (ed è solo una pallida idea del futuro) con ben tre racconti molto, molto interessanti.

Vorrei ora fare due chiacchiere su mezzi tecnici, spazio di scrittura, riflessi sul fruitore.

Il numero uno era si molto bello ma aveva il grosso difetto di privilegiare il contenitore a scapito del contenuto, il mezzo tecnico (la fotocopia su carta comune ad altissima qualità) permetteva di raggiungere risultati graficamente elevati ma di costo altrettanto alto.

Adesso invece usiamo un sistema di stampa (con vero inchiostro) del tutto autonomo, messo a punto (ed in via di ulteriore sviluppo) da noi stessi e con attrezzature di stampa nostre) uno sconvolgimento della tecnica che, come vedete, però ci ha permesso di contenere i costi e di aumentare appunto lo spazio di scrittura che poi è tutto per noi.

Questo numero di 40 pagine equivale come capacità ad un numero di 100, proprio così, pagine "vecchie", quindi fatti un poco tu i conti, ed i caratteri sono leggibilissimi. L'unica cosa un poco negativa è il fatto che i fogli sono graffati a lato e non a libro come nel precedente numero, è un fatto inevitabile con questo formato, ma ha anche dei vantaggi, prima di tutto la facilità di impaginazione che diminuisce di molto i tempi tecnici d'uscita della rivista.

Ho già ricevuto il tuo articolo su Bowie, è valido per la pubblicazione, ma forse rischiamo di annoiare visto che ne abbiamo già parlato, lo tengo presente, ma non se ne parla che dopo il numero cinque, se nel frattempo mi mandi articoli o racconti altrettanto validi ben felice di pubblicarti. Lo spazio si va restringendo e quindi un’ultima riga, se tutti si comportano come te nei nostri rapporti (e ci sono) allora siamo sulla buona strada, sulla nostra strada.

CIAO.






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