Recensione di Angelo Lopiano a "L'epopea"
L'Epopea tratta la storia dell'universo dall'inizio alla fine che è poi solo un altro inizio.
Il personaggio principale è Supermens attorno al quale è costruito il destino. Nel libro compare anche Il Guardiano della Soglia che è poi il narratore dell'incera vicenda. Bettini descrive anche un altro pianeta Elia, un’utopia positiva dove tutto funziona come dovrebbe funzionare secondo l’autore.
Supermens dopo innumerevoli sofferenze provocate dalla nostra società assume il ruolo dell'uomo eletto a Dio, alla fine di questo ciclo dell'universo.
L'Epopea di Michele Bettini, E.I.L.E.S. £ 8000
Si può anche richiedere all' autore: Michele Bettini Vle Trastevere n. 166 00153 ROMA.
A prima vista, questo titolo potrebbe far pensare ad un romanzo western, oppure ad una storia tragicoeroica, trattasi in realtà di ben altro.
Innanzitutto una precisazione: il nome del personaggio principale della storia, ovvero Supermens, non è un errore linguistico, ma una chiara definizione latina. (Super = superiore: Mens = mente, pertanto mente superiore) (1)
Secondo l'autore la storia si snoda, attraverso alterne vicende, in quella che facilmente potremmo definire la saga dell'Uomo alla ricerca della suprema Verità, in quello che possiamo chiamare "Vangelo secondo Bettini"; anche se più che di vangelo dovremmo parlare di Genesi e Apocalisse che si collegano e si compenetrano nel successo finale dell'uomo, che per definizione è superiore.
La trama è in verità, piuttosto scarna, ma viene svolta con grande capacità, e diviene sintesi di tutto il frutto dell'ingegno filosofico dell'uomo, dag1i albori della civiltà fine al più profondo futuro, il quale altro non è che l'inizio della civiltà stessa, in un continuo ripiegarsi su sé stesso, per compiere la ciclicità della storia, così come l'universo è chiuso su sé stesso.
Bettini, in quest'opera, collega l'universo e le finalità della storia alla sessualità; così come qualsiasi animale deve la sua origine ad un atto procreativo, anche l'universo, in un certo senso, deve la sua origine, e terminerà il suo ciclo, con un atto del tutto simile.
Non lasciatevi spaventare dall'uso di frasari a volte troppo crudi, in quanto era necessario e funzionale alla riuscita dell'opera l'uso di questa terminologia. Naturalmente non si tratta soltanto di un'opera prettamente filosofica; anche l'amante dell'avventura troverà di suo gradimento molte pagine di questo volume debbo dire molto vario ed infarcito di visioni umoristiche di comportamenti umani, come dire; uomo in agrodolce.
Una importante precisazione è a proposito del pianeta Elia, immaginario mondo in cui l'edonismo più smaccato è la comune ragione di vita; a mio avviso questo mondo è l’esatto contrario di ciò che è la terra ai nostri giorni, ovvero un mondo perfetto, senza i difetti che affliggono la nostra civiltà. Va detto, per inciso, che Elia è un nome affine ad Elisio (ovvero per gli antichi greci, paradiso). Non per nulla, ad un certo punto, si parla di utopia Eliana. (2)
Le peripezie del protagonista sono infinite, infime ed indefinibili, per usare uno stile congeniale a Bettini, in quanto solo con la sofferenza si raggiungono le mete (nulla a che vedere con il calcio americano), e pertanto; per mete più alte, sofferenze maggiori, in un'equazione che richiede per la soluzione un personaggio disposto a tali sofferenze nonché alla ricerca di tali mete: Supermens.
Un’ultima annotazione: il libro termina con il primo capitolo: non si tratta di uno snobismo da filosofo, ma della finale dimostrazione della teoria della circolarità dello spazio e degli eventi.
Il libro è ardito, per questi tempi e per queste mentalità; non è un libro facile, anzi è piuttosto "pesante", anche se chi riuscirà a leggerlo fino in fondo ne trarrà giovamento, non fisico, ma spirituale.
È un libro per coloro che non si accontentano del romanzo.
NOTE:
(1) dice Bettini nel capitolo "Morfologia di un nome magico" (pag. 99):
"Supermens" vuol dire "Supermente", secondo la lingua degli uomini forti che raggiunsero la più alta gloria della Terra. E via di questo passo, Supermens vuol dire ancora Supergenio, supermaschio, Superuomo! (…)
(....) Supermens comincia con S e finisce con S. Chi porta questo nome è Colui che compie tutto il viaggio, un giro completo dallo Spirito allo Spirito. Partire dallo spirito, giungendo, ossia tornando, allo Spirito rende nobile lo Spirito, elevandolo a SS, cioè a Spirito Santo. (…)
(2) a proposito del pianeta Elia, si legge a pag. 76:
Su Elia esisteva il principio secondo cui tutto poteva essere superato, ma tutto era da rispettare sacralmente, fino a quando l’individuo non si fosse elevato al di sopra delle regole. Le alte gerarchie, insomma, incoraggiavano tutto ciò in chi si dimostrasse creativo, e scoreggiavano tutto ciò in chi provocasse un atto distruttivo, senza che vi fosse una ragione ad esso superiore.
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