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D - Choc culturale


Choc culturale

Che fare adesso, si ripeté sconsolato Fjjk mentre, stanco e umiliato, si dirigeva a quattro zampe verso le Terme. Un'immensa cupola sotto la quale i Figli si rilassavano giocando e prendendo bagni. I cristalli di vidracciaio splendevano dalle loro sfaccettature, amplificando le luci che piovevano dai Quarzi, e rendendole ancora più fiabesche. Aveva ceduto, maledizione a Seff, ceduto come un Figlio giovane e inesperto. Sentiva l'energia febbrile della frustrazione scorrere dentro il suo corpo, una scarica elettrica che necessitava uno sfogo. Così Fjjk si lanciò all'interno della Ruota. Un meccanismo tanto semplice quanto ingegnoso, per mantenere la forma e, insieme, sfogare la tensione. Si entrava nel cilindro sospeso, si attaccava a galoppare a quattro zampe, la ruota girava, sempre uguale. Chi stava dentro, per non cadere preda delle vertigini, doveva fissare un punto sulla parete di fronte, e si continuava finché non si era esausti. Alcuni Figli, specie se giovani e vigorosi, rimanevano nell'ipnosi della ruota per molto tempo, fin quando gli inservienti delle Terme non segnalavano con i loro fischietti l'ora di chiusura. Negli ultimi cicli era invalsa addirittura una moda, i Figli curavano con passione quasi ossessiva il tono muscolare delle loro zampe. Galoppavano e galoppavano, magnificando gli effetti sulla salute di tre o quattro lekhter di Ruota al giorno. Fjjk, però, era un intellettuale, e si fermò ansante dopo appena un paio di periodi.

Bene, disse tra sé, avvertendo che il montare dell'acido lattico gli aveva almeno fatto dimenticare almeno le bruciature più crudeli dell'umiliazione subita alla Gilda. Ora era tempo di gettarsi nell'ampia piscina che si stendeva davanti agli attrezzi da palestra. Prima, però, bisognava detergere il sudore sotto il getto di vapore disinfettante. Fjjk amava quegli spruzzi che odoravano di muschio e ricordavano l'aroma delle Figlie femmine in estro...

- Fjjk, amico mio devotissimo! - trillò una voce acuta proprio mentre l'anatomista capo di Bavel stava per azionare la vapodoccia. Era Resxew, figlio di Cwre, il grasso Araldo di Bavel, il più pettegolo tra i Figli che Fjjk potesse incontrare. Dopo che si erano chiariti circa i rispettivi sentimenti per Otgejn, sua Moglie Anziana, non gli era più sembrato un cattivo diavolo, anzi. Quante volte avevano sorbito insieme acqua depurata brindando ad Hassa la misericordiosa e commentando le code delle Figlie che si vedevano passare davanti sul Foro... Ma proprio adesso che Fjjk stava cominciando a rilassarsi, la natura petulante di Resxew e la sua incontenibile prosopopea potevano avere un effetto combinato del tutto devastante.

- Fjjk, servo tra i servi della schiera! - alzò cerimoniosamente il tiro l'Araldo. - che Homm e Hassa benedicano la tua Famiglia e il tuo lavoro!

- Salute e prosperità a te e alla tua progenie, Resxew - rispose fiaccamente Fjjk, sbirciando di nascosto il colore dei Quarzi fuori dei cristalli non polarizzati. Si stava facendo tardi, e lui cominciava a sentire freddo.

- E' vero quel che ho saputo in giro, esimio anatomista? Un fatto strano e inaudito si è verificato alle porte della santa città di Bavel, una schiava uccisa? Ed è vero che tu stai conducendo un'... autopsia?

Resxew compilava il Bollettino pubblico quotidiano che veniva affisso nel foro di Bavel, un’occupazione che molti Figli guardavano con sospetto, sebbene si dicesse che svolgerla avesse origini ancestrali. Senza dubbio meglio far quello che lavorare, rifletté Fjjk, e per quale onorario! Lo scienziato considerò distrattamente i vantaggi di Resxew: una mole da Figlio florido, una splendente e costosa tunica gialla che ne fasciava gli abbondanti fianchi. Era dunque opportuno trattare con cautela chi riceveva dal Consiglio degli Anziani la carica di Araldo di Bavel. E chi aveva avuto in appannaggio una magione sull'Acropoli degna di una Casa nobiliare ...

- Erh... - si schiarì la voce nervoso Fjjk. - s...sì, ho esaminato il corpo proprio poc'anzi e ne ho conferito con la mia Gilda...

Accidenti alla sua linguaccia da Figlio incauto, troppo tardi per rimangiarsi l'ultima parte della frase. Le sensibilissime antenne dell'Araldo avevano colto la stranezza. Esame autoptico, esame tutto sommato di routine. Qualche volta, ed era stato anche il triste caso di Okjieko, i Figli morivano per cause non precisate, e dunque venivano aperti per accertamenti. Ma non era mai accaduto si conducesse un’autopsia su una schiava marsupiale. Prima stranezza, confermata. Seconda stranezza, la più clamorosa. Come mai, si stava sicuramente chiedendo Resxew, Fjjk si era dovuto disturbare ad andare di persona a conferire della morte di una schiava con quel pallone gonfiato di Asfwd? Non bastava inoltrare il rapporto via comconsolle?

- Amico mio… - tubò Resxew affondando il muso nelle pieghe del collo. - Una marsupiale accoltellata e tu richiamato a Kà-dingirra dal Capocerimoniere, non mi ricordo sia mai accaduto! Le tue responsabilità verso la Gilda non possono esimerti dall'assoluta chiarezza!

Quello era parlare, si disse Fjjk, ripromettendosi di controllare meglio i dipendenti che avevano accesso ai suoi uffici e al suo laboratorio. Magari la dritta per Resxew era partita da lì, a meno che...

-...Senza contare, mio buon amico, che la tua scalata nella Gilda ha bisogno di rapporti inequivoci...E di amici potenti. - Resxew finì di parlare esibendo i denti piatti in un ghigno poco rassicurante.

Fjjk esitò turbato. Quasi le stesse parole di Asfwd. Se il Capocerimoniere stesso aveva fatto filtrare la notizia a Resxew, la vita e il lavoro di Fjjk erano già stati posti sotto controllo.

- Ora, amico mio amatissimo... - riprese Resxew. - Io ho a mia volta un dovere nei confronti della Schiera. I Figli tutti devono sapere se c'è pericolo per chiunque di loro. - Il muso dell'Araldo prese un'espressione febbrile, gli occhi che fissavano Fjjk come succhielli. - Tu capisci che anche io ho le mie pressioni e se la Sicurezza...

Già già già... Fjjk capì all'istante che Resxew sarebbe stato alle sue costole nei tempi a venire. Con un gomito ossuto spinse il tasto della vapodoccia. Il sudore gli si stava asciugando addosso, facendolo rabbrividire. O era il pensiero delle pistole a fase che la Sicurezza utilizzava sapientemente negli interrogatori? Regolò il getto sul caldo, e come per magia i timori si alleviarono. Gli era venuta un'idea per togliersi di torno quello scocciatore.

- Insieme con il Capocerimoniere Asfwd abbiamo trovato la soluzione alla strana fine della schiava marsupiale, Resxew. - Fjjk si meravigliò di come la menzogna affiorasse senza sforzo alle sue labbra di Figlio onorato. - E' il massimo che io possa dirti.

- Certo, certo, certo. Potevi dirlo prima al tuo vecchio amico, però... - borbottò l'Araldo guardando con sorpresa l'anatomista capo di Bavel. - Se Asfwd figlio di Fasd concorda con te la fine dell'istruttoria, devo dedurre che sia stato... un incidente?

- Non posso dirti di più, onorato Araldo. Spiacente.

- Oh, non c'è problema. Ho capito che ... l'emergenza è rientrata. Ma l'Araldo di Bavel vigila, onorato anatomista capo. - sentenziò a sua volta Resxew in Lingua Alta. - Che la grazia di Hassa temperi il volere di Homm e dia un prospero futuro a te e alla tua Famiglia!

L'Araldo si allontanò con fare maestoso. Un congedo un po' freddo, ma d'altra parte sono stato io a mettere le distanze per primo... Fjjk continuò a chiedersi se aveva fatto bene a ingannare Resxew lasciandolo solo con le sue trame. Ma l'istinto lo chiamava. Dopo l'esposizione ai vapori muschiati si gettò senza esitare nella piscina.

Due vasche sbattendo felice l'ampia coda piatta, spostandosi rapidissimo in linea retta come facevano i bivers, poi una capriola e indietro, per andarsi infine ad asciugare. Fjjk si issò agilmente sul bordo rivestito di keramyk tanto cedevole quanto resistente e galoppò a quattro zampe come gli altri verso l'ala esterna.

- Onovato anatomista...

La voce, profonda e aliena, proveniva da un angolo oscuro dove, dopo la luce cangiante dei riflettori della piscina, gli occhi rossi di Fjjk non distinguevano nulla se non un'ombra in attesa e in stazione eretta.

- Onovato anatomista... - ripeté blesa la voce, mentre la forma si staccò dal suo nascondiglio con corti passi trascinati e il busto leggermente piegato avanti, rivelando al terrorizzato Fjjk trattarsi di un... marsupiale!

Non è possibile. E’ inconcepibile. l'anatomista capo di Bavel era esterrefatto. Gli schiavi non sono in grado di articolare se non versi elementari, imparano solo un pugno di parole base che non offendano i Figli, e soprattutto non sono senzienti! I testi di biologia, che Fjjk ricordava a memoria, parlavano chiaro. Come era possibile ora che un marsupiale, ora lo vedeva chiaramente, la sagoma ondeggiante e insicura, il volto camuso dagli occhi d'oro, addirittura parlasse, e per di più osando rivolgersi direttamente a un Figlio? Era un maschio, notò in automatico Fjjk guardando di sotto in sù il corpo del marsupiale, che continuava a sua volta a fissarlo dall'alto in basso, sbattendo la membrana nittitante sugli occhi. La differenza di altezza fece provare a Fjjk un assurdo senso di inferiorità.

- Av... avanti, schiavo... - disse in tono incerto, rendendosi conto di non avere mai avuto a che fare sinora con un marsupiale maschio. - C...cosa devi dirmi? Fai presto!

- Il mio nome, onove a Homm e Hassa, è Gudlaj Holom - salmodiò il marsupiale con la sua voce bassa, ricorrendo alla formulazione ufficiale delle presentazioni in uso tra Figli fra loro estranei. Osa parlare in Lingua Alta! Fjjk era scandalizzato, ma troppo colpito dallo stupore per soffermarsi sull'oltraggio.

- Sono il compagno di Haltaj Alde, la femmina che tu hai sezionato oggi.

Un brivido attraversò la schiena di Fjjk, che tentò di darsi un contegno lisciando la corta tunica rossa della sua Gilda. Non poteva semplicemente accettare che, tutt'a un tratto, i marsupiali si rivelassero creature senzienti e che addirittura potessero parlare di compagni e compagne, o che fossero addirittura monogami. Ma gli occhi di quella creatura… Se il suo atteggiarsi curvo gli conferiva, come a tutti gli altri esemplari della sua razza, il marchio dello schiavo, il suo sguardo, invece, a ben vedere, sembrava… Dignitoso? Quasi solenne. Come mai non ci aveva mai fatto caso prima? Ma certo. Fino a quel momento non aveva mai avuto necessità di osservare un marsupiale. Quelle creature, fino a una manciata di lekhter prima, facevano parte per Fjjk dell'arredamento di una casa, o di un laboratorio. Oppure, come continuavano a essere per tutti gli altri Figli, erano una risorsa. Bestiame. Chi guarda il bestiame negli occhi?

Ma questi non erano occhi ottusi. Erano occhi di una creatura che portava in giro la nudità imposta dai Figli agli schiavi con estremo decoro. E la compagna di quella creatura era l'animale che Fjjk aveva prima tagliato e poi sbocconcellato... Già, l'animale?...O che cos'altro?

- Hgh - deglutì Fjjk allontanando da sé il ricordo. - O Prole stimata... - esordì come se si rivolgesse a un piccolo della sua razza, non sapendo come altro dire.

- Haltaj è stata uccisa, maestvo anatomista. La mia Schieva e io vogliamo sapeve pevché.

La sua COSA? Fjjk era sconvolto. Usare il sacro termine di Schiera da parte di uno schiavo, un'impudenza da punire con lo smembramento e...

- Intendo dive il mio... popolo, se il tevmine Schieva ti offende, anatomista. Noi non siamo d'altvonde così legati a un'identità di gvuppo, anzi, pev noi l'individualità è molto più impovtante.

Gudlaj aveva interpretato l'indignazione di Fjjk e aveva alzato una magra e lunga mano dal pollice opponibile in segno di scusa. Nessun artiglio su quelle estremità, si disse Fjjk guardandosi di nascosto i suoi. Per quanto li spuntasse, quegli unghioni sembravano urlare al mondo la natura animale dei Figli. E ora quello schiavo impudente... L'anatomista capo di Bavel iniziò a riprendersi dallo choc e cercò di mettere ordine nelle sue idee. Chi è questa.. creatura? Come fa a sapere che oggi ho sezionato una marsupiale? Come sa che è stata uccisa?

- Chi sei tu? - cominciò Fjjk. - E come mai non ho mai visto un maschio della tua razza?

- Noi maschi Gondas, che voi chiamate mavsupiali, non lavoviamo come le nostve femmine nelle case di voi Figli. Lovo fanno della modestia la vivtù pvincipale. Così la tua Schieva le consideva ottuse... Noi invece, lontani dagli occhi dei Figli, celebviamo la gloria di Homm e Hassa nei nostvi templi, al mavgine est della città di Bavel.

Un sacerdote marsupiale, pensò ormai sgomento Fjjk, che si trovava per giunta a fronteggiare l'esistenza di un distretto religioso alieno all'interno di Bavel.

- La tua... compagna... - disse all’improvviso Fjjk. - Non so chi l'abbia… eliminata, ma la mano che impugnava l'arma aveva i pollici opponibili come i tuoi.

- Lo so, stimato anatomista.

Come può sapere anche questo?!? Fjjk stava tornando rapidamente dallo stupore allo sbalordimento.

- Le voci covvono anche tra i Gondas, onorato anatomista. Dopo aveve saputo che il covpo di Haltaj eva da te ho mandato una delle nostre femmine a spiave la tua autopsia. Hai l’abitudine di pavlave da solo a voce alta, lo sai?

Glielo diceva sempre anche Otgejn, la sua Moglie Anziana. Fjjk era un libro aperto, costituzionalmente incapace di mentire. Fin qui, nessuno scandalo, le tre consorti dell'anatomista capo di Bavel apprezzavano la dote della sincerità nella Prole di Okjieko, che era stato invece il re dell'ambiguità e delle scappatelle extraconiugali. Il fatto era, purtroppo, che Fjjk era altrettanto incapace di essere riservato. Lo scienziato represse un gesto di stizza e si rivolse di nuovo al Gondas.

- I.. Il tuo comportamento è stato… irrispettoso verso la... mia Schiera, verso il mio popolo insomma. - Fjjk faceva fatica a trovare le parole. - Ti giustifico solo perché c’è… c’era di mezzo la tua… compagna. Ma solo gli scienziati patologi e gli iscritti alla Gilda possono assistere a un esame autoptico. Per non parlare della facoltà di stabilire se ci sia stato un...

-...Delitto, onovato anatomista? - interruppe Gudlaj.

Eccolo qui che tornava. Il concetto di delitto. Eticamente, oltre che tecnicamente. Un... assassinio, dunque, al pari di quello che sarebbe stato se la vittima fosse stata un Figlio? Il disagio lottava in Fjjk contro l'imparzialità dello scienziato che valutava solo i fatti. Di fronte a lui stava un marsupiale che parlava la sua lingua e che gli aveva appena detto di una razza estranea alla Schiera all'interno dei confini di Bavel. Che le femmine di questo ... popolo nascondessero la rassegnazione sotto la maschera dell'ottusità, e i maschi tributassero addirittura omaggio agli Dei non era comportamento da bestiame. Così Fjjk decise. Si era trattato effettivamente di un delitto. E se prima in patologia aveva esaminato (e rosicchiato) la vittima di un delitto, voleva anche dire che quest'ultima doveva considerarsi... una persona? Poteva dirsi una persona l'alto e ondeggiante marsupiale che lo scrutava dietro le membrane nittitanti che battevano ora più veloci? E io ho ... smangiucchiato il dito di una persona?... Ma cos'era l'acqua, dono di Hassa la misericordiosa, che scorreva giù su quello strano muso?

- Non aveve timove, onovato anatomista... - disse Gudlaj detergendosi il liquido col dorso della strana mano. - Noi Gondas piangiamo la movte dei nostvi compagni. Ciò che hai visto sono solo lacvime...

Lacrime? Come quando una luce improvvisa e troppo violenta colpiva gli occhi di rubino dei Figli? Acqua dagli occhi, da raccogliere in fretta per non incorrere nella profanazione della sostanza stessa di Hassa? E ora spuntava tra i marsupiali perfino un culto dei morti. Ma Fjjk non ebbe tempo di riflettere oltre.

- Haltaj è stata uccisa da una mano non di Figlio né di Gondas, pevché è stata in supevficie!

DOVE? Fjjk era assolutamente stupefatto. Non c'era una superficie su Gē. Oh, bene, d'accordo, sì, certo che c'era, d'altronde i Figli conoscevano la fisica e l'astronomia ed erano coscienti di vivere in un sottosuolo planetario. Ma, di fatto, la superficie di Gē, non lo sapevano forse tutti, era impervia e pericolosa, densa di gas irrespirabili e probabilmente sottoposta alla crudele luce di un astro! Terra inospitale non solo per i figli, ma per tutti i dentepiatto, compresi i... Gondas? Così doveva chiamarli, i marsupiali? E che senso aveva parlare di schiavi per creature come quelle, a quanto pareva intelligenti, e perfino attaccate le une alle altre, e addirittura capaci di aprirsi la strada verso il duro carapace di Gē, tanto per citare le Sacre Scritture della Schiera? E Gudlaj non era d'altra parte un sacerdote?

- Ciò che tu sostieni è difficile da accettare, Gudlaj... - scandì lentamente Fjjk chiamando per la prima volta il marsupiale con il suo nome. - Va contro il senso comune ma... nello stesso tempo suona come l'unica spiegazione per questo... mistero.

Perché gli sto parlando come a un mio pari? Fjjk sospirò e riprese a parlare.

- La mia Gilda vuole che questo sia considerato solo come un incidente, ma non è possibile. La ferita mostra chiaramente che la tua compagna è stata pugnalata. E c’è un’arma. E se su Bavel esiste qualcuno che possa pugnalare un... Gondas, domani l'assassino potrebbe colpire anche un Figlio. L'ultima volta che un Figlio è caduto, ma per mano di un simile, è stato generazioni e generazioni fa, quando, secondo le Scritture, la Schiera era ancora divisa in orde rivali e...

- Il mio Popolo conosce una stvada vevso la supevficie. - interruppe Gudlaj con voce ferma. - Un sentievo che comunica con il Di Sopva. Pev scopvive chi ha ucciso Haltaj bisognevà andavci. Tu e io insieme, onovato anatomista.

Di Sopra, dunque... In superficie insieme al marsupiale! Cioè, insieme con il sacerdote Gondas. Fjjk tremò al pensiero. La sua razza non era abituata a prendere iniziative personali, occorreva parlarne con gli Anziani della Schiera, e poi ratificare la decisione sui cartigli contenuti nelle campane d'oro del Tempio di Homm.

E, tuttavia…Quei vecchi barbogi, sacerdoti dagli occhi ormai bianchi, pensò Fjjk stizzito, non sono mai stati da nessuna parte, e ora dovrei chiedergli il permesso? Mi rideranno in faccia e mi bandiranno da Kà-dingirra. Non posso. E Asfwd, il Capocerimoniere? Per Homm e Hassa, non avrebbe dovuto saperne niente nemmeno lui, così come quell'impiccione di Resxew. Guai se all'Araldo della Schiera fosse arrivata anche una sola parola della conversazione incorsa tra Fjjk e il Gondas…

E… tuttavia, c’era qualcosa nella storia di Gudlaj che a Fjjk proprio non andava giù. l'anatomista capo si girò febbrilmente intorno per controllare se qualcuno li avesse spiati, poi si girò di nuovo verso l'alta sagoma ieratica.

- Gudlaj… ho bisogno di sapere ancora qualcosa da te…

- Cevto, stimato anatomista… Chiedi puve…

- Oltre a te… devo ammetterlo, una creatura tanto notevole quanto inquietante… ho potuto esaminare da vicino solo le femmine della tua specie… Siete… s... senzienti. Perché dunque accettate passivi un destino di sottomissione che porta anche alla morte?

- O devoto scienziato… Il nostvo destino di vazza stabilisce questa sovte pev noi, e tuttavia noi continuiamo a viveve e a vipvoduvci… - Fjjk ricevette in pieno muso lo spruzzo di saliva che marcò le ultime due parole del discorso del Gondas, ma cercò di non farci caso. - Pvopvio come un tempo, eoni addietvo, è accaduto anche ai Figli, le vite a dispozione di chi, più evoluto, si attvibuiva il divitto di vita e di movte su di voi.

Una strana smorfia simile a un sorriso comparve sul muso del Gondas.

- Cevto, a un Figlio di oggi questa può appavive una contvaddizione. Ma noi confidiamo in Hassa la misevicovdiosa, la dolce madve. I nostvi sacerdoti su Bavel insegnano alle nostve Proli che Hassa un giovno convincevà Homm che tutti i dentepiatto hanno la stessa dignità… e tutti potremo viveve uguali e in pace…viconquistando il Di Sopva!

Fjjk alzò lo sguardo verso Gudlaj, il sorriso del Gondas si era trasformato in un’espressione intensa, gli occhi dorati fissavano un punto sopra la testa dell' anatomista.

- Vuoi dire che la vostra … sottomissione, che arriva fino all’estremo sacrificio, deriva da una profezia religiosa?

- Non solo, onovato anatomista. Noi Gondas abbiamo… talenti che ci fanno capive che pvima o poi savà fatta la volontà di Hassa. Non può accadeve altvimenti. Tu compvendevai a suo tempo, puvché tu apva il tuo cuove. E' questo il pevcovso della fede. Così sta scvitto.

Fjjk studiò intensamente, muso all’insù, la sagoma ondeggiante del Gondas, così familiare e insieme, improvvisamente, così enigmatica. Strana religiosità la sua, pericolosamente in bilico fra ortodossia e... eresia? Ma dove ho già sentito parlare così? l'anatomista capo di Bavel sbuffò tra sé e si girò, facendo fremere le vibrisse. Poi si voltò di nuovo.

- Va bene, sacerdote. Andremo su a scoprire chi ha ucciso la tua Haltaj.


CONTINUA






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Figlio della schiera

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