SCOTELLARO Walter
Nato a Saluzzo (Cuneo),
il 14 ottobre '54, ove vive. Qualche anno fa era laureando in Scienze
Politiche. Fa il disk-jockey.
Racconti: "Venditore
di sogni", "Robot" n. 16/17, ed. Armenia, '77-direi sfrenato, è
narrato in prima persona; un tizio, il protagonista, va da un certo Jeff:
"Jeff dei sogni di cristallo, fatti e sfatti dalla luce rossa delle
crisalidi.", con un extraterrestre un pò fuso; bevono una canaljes, un
superalcoolico, dopodichè: "Jeff sorride. Ci guarda intenso negli occhi, e
noi all'apparizione immateriale del Grande Gatto, dio del Sonno, cediamo le
armi."; qui comincia il sogno, il viaggio, per essere più precisi, pieno
di visioni paradisiache e di forti passioni. Ma poi finisce, e i tre si
ritrovano nella stanza; l'extraterrestre è completamente e irrimediabilmente
fuso. Il protagonista lo porta fuori, e gli dà il colpo di grazia; a questo
punto si incavola e la sua rabbia trova sfogo in questo grido: "Jeff, non
so per chi lavori o se Dio sei tu. Ma mille crediti e una vita per un sogno,
sono davvero troppi!". Il linguaggio è a scatti, saltellante, oltremodo
costellato di "cavoli", "ti fa il bidone",
"balle", "sogno del cavolo" e "pupa da
strapazzare", il tutto a creare il giusto clima, la giusta atmosfera in
cui i personaggi si muovono. È un racconto politico, in quanto alla descrizione
di un certo tipo di realtà giovanile, soprattutto metropolitana, la sua
schizofrenia, la sua rabbia. (pagg. 171-3)
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