Ai due lati del muro
di Francesco Grasso-FANTASCIENZA
"Urania" n. 1189, ed. Mondadori '92, 143 pagg., 5.000 £, prezzo remainders: 3,1 €; © by Arnoldo Mondadori Editore
Altri contributi critici:
-recensione di Roberto Sturm, "Intercom" n. 128/129, '92, pag. 40
-"Premio Urania 1992: Francesco Grasso: Ai due lati del muro", di Marco Minicangeli, "Il paradiso degli orchi" n. 0, '92, pag. 44
-"Un premio per gli esordienti", di Gianfranco de Turris,
"L'eternauta" n. 117, ed. Comic art, '93, pag. 88
-"I mondi illusori della fantascienza", di Giuseppe e Antonio Monaco, "Future shock" n. 22, '97, pag. 23
È, questo, il romanzo vincitore del Premio Urania '91, e, come è stato da molti detto, fà fare davvero una gran brutta figura alla Sf nostrana. L'autore è un esordiente,
e, quest'opera, sembra racchiudere tutti quanti i difetti tipici delle opere prime di scrittori scarsamente dotati; e, inoltre, pecca di un impianto della trama che, anche se strutturalmente tiene, manca di una sua omogeneità, per
concludersi con un finale davvero pessimo, uso sregolato di parolacce, che, se all'interno di narrazioni più buone, posso anche essere gradite, così risultano solamente stonate.
Per il resto, l'autore riesce a tenere il racconto su di un livello di scorrevolezza che lo lascia fruire molto facilmente, e, credo, che possa essere stata questa
sua caratteristica a farlo scegliere dalla giuria del premio della nostra rivista a più ampia diffusione. L'idea su cui si basa è cyberpunk, in quanto ipotizza l'invenzione di un sistema cibernetico che modifica, rendendolo più umano, il
sistema carcerario: "Un anno di vita soggettiva, in prigionia simulata, corrisponde a una settimana di tempo reale. Il detenuto sconta la sua condanna, giorno per giorno; non può fuggire, perchè il programma non lo permette; ma al termine, staccato il collegamento, scoprirà che per il suo corpo gli anni non sono trascorsi, che ha ancora una vita davanti a sè." (pag. 49); "La galera simulata era molto meno costosa e molto più sicura; i rischi d'evasione parevano inesistenti." (pag. 59), e, la prima delle due parti, risulta, alla luce di ciò, essere in un certo senso dickiana, con quel rivelarsi altra della realtà ontologica.
Ma, poi, il racconto scade, e ci si trascina fra bande giovanili e una vendetta personale che scarsamente avvincono il lettore.
Il volume è completato da una presentazione/intervista all'autore di Stefano Di Marino e dal racconto di Bonita Kale "Miracolo in un piccolo villaggio" (Miracle in a Small Village, '92).
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