Ali
di Marcello Bonetto-HORROR
in "Futuro Europa" n. 28, ed. Perseo libri, 2001, 256 pagg. , pagg. 9-96
Romanzo davvero particolare, che per la stragrande parte racconta due storie che sembrano non avere alcun collegamento fra loro, ma che, nel finale fortemente catartico, ne trovano, ovviamente, uno.
E, una di queste storie, il racconto del succedersi delle
generazioni di una famiglia dall’’800 ai giorni nostri, è piena di Storia, prevalentemente l’ultima guerra mondiale, cosa che il narratore/protagonista spiega per esteso: “Trovo necessario soffermarmi in particolar modo sulla Seconda Guerra Mondiale perché la identifico… come il simbolo perverso della dicotomia che lotta all’interno degli esseri umani. La follia, la malvagità, la violenza, l’omicidio, la distruzione, ma anche la solidarietà, l’aiuto
disinteressato, il coraggio, l’eroismo che a volte emergevano nei momenti più disperati.” (pag. 40); ma anche gli anni di piombo.
È, infatti, nell’appropriarsi di quello che è forse lo
stilema base del fantasy, della lotta fra Bene e Male, che tratta: "…ci sono ancora forze positive, ma qualcosa, Qualcuno, le osteggia…" (pag. 66).
Il tutto risulta spesso un po’ troppo appesantito da ciò, ma anche da una costruzione del periodo non sempre felicissima.
Il fatto poi che sia, in sostanza, un diario del
narratore/protagonista, fa si che ci si rivolga al lettore con frasi come: "È inutile perdersi in descrizioni non fondamentali per l’economia della storia." (pag. 15).
Nel macro, poi, è composto, graficamente, con diversi
caratteri, anche corsivi molto manoscritti, cosa che il Malaguti dice essere stata fortemente voluta dall’autore.
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